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La Hall of Fame Italia ha onorato Benvenuti Oliva, Stecca e Parisi

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I quattro moschettieri azzurri sono entrati nella Casa della Gloria. La cronaca della cerimonia di Castrocaro Terme

 

 

di Daniele Ricci

Gli eroi invecchiano, le loro imprese restano giovani per sempre.

BoxeRingWeb ha voluto creare lo scrigno dove tenere vivi i ricordi di quelle imprese. È nata così la Hall of Fame del Pugilato Italiano che, sabato 27 ottobre, ha vissuto la sua prima serata. Un successo che, sinceramente, pochi credevano potesse essere così grande. Sono stati in tanti ad accorrere, spinti dal richiamo e dal carisma dei personaggi chiamati a raccolta dal quotidiano online.

Sono rimasti incantati dalle parole di quei signori che per oltre due ore hanno calcato il palco, mentre alle loro spalle sfilavano i filmati delle loro conquiste e nella sala si diffondeva la melodia di “La casa della gloria”, l’inno della Hall of Fame Italia creata per l’occasione dall’artista Alessandro Pitoni. In Romagna l’altra sera c’era la storia del nostro pugilato, uno sport ancora capace di catturare interesse e simpatie. Basta amarlo, è questa la chiave giusta per raccontarlo.

A Castrocaro Terme i protagonisti assoluti hanno parlato della loro vita, dei successi, delle rinunce, degli abissi sfiorati, della corsa continua verso la realizzazione di un sogno. E, ovviamente, dei meritati trionfi.

Giovanni “Nino” Benvenuti, Patrizio Oliva, Maurizio Stecca. Tutti assieme sul palco del Grand Hotel Terme&Spa di Castrocaro. Con loro, il ricordo di un altro grande: Giovanni Parisi (in alto, Fotoruffilli, da sinistra: Nino Benvenuti, Maurizio Stecca, Davide Novelli, Dario Torromeo, Patrizio Oliva, Andrea Corda, Mario Ireneo Sturla)

Le avventure dei quattro moschettieri azzurri, gli unici italiani capaci di vincere l’oro olimpico e il mondiale professionisti, hanno conquistato la sala.

Sono accorsi in tanti, c’erano più di centodieci persone ai tavoli del Grand Hotel. Tutti lì ad ascoltare le memorie di quando eravamo re.

Ha aperto la cerimonia, non poteva essere altrimenti, Nino Benvenuti. Ha raccontato gioie e delusioni.

“Quando Steve Klaus mi ha detto che non sarei partito per i Giochi di Melbourne 1956, ho pianto. Mi sembrava di avere appena perso la grande occasione della mia vita. Quattro anni dopo ho capito che aveva avuto ragione lui. Ero troppo giovane per rischiare l’avventura australiana. A Roma ’60 mi sono preso il meglio, l’oro e la Coppa Val Barker. E sul podio, ho pianto di nuovo. Pensavo a mamma che se ne era appena andata via per sempre, quella medaglia era per lei”.

L’Olimpiade, ha detto, era il suo sogno più grande.

“È l’impresa che ricordo con maggiore affetto, quella a cui tengo di più”.

 

Benvenuti

 

Ma il professionismo lo aspettava, anche lì, lo sappiamo bene tutti, si è mosso da protagonista.

“È vero, ho avuto la fortuna di vincere molto. Ma quello che tutti, io per primo, ricordano con maggiore intensità è la conquista del mondiale medi al Madison Square Garden di New York contro Emile Griffith. Era il 17 aprile del ’67, sono passati cinquantuno anni e siamo ancora qui a parlarne. È meraviglioso”.

A consegnare il trofeo a Nino, i premi sono stati messi a disposizione da Andrea Corda presidente del Club Ex Pugili 1968 di Pavia, è stata Marianna Tonellato: un sindaco giovane e dinamico che ha subito sposato l’idea di BoxeRingWeb e ha accolto il pugilato con simpatia e classe nella città che amministra.

Maurizio Stecca, impeccabile nel suo smoking, non si è smentito. Un fiume di parole per raccontare emozioni, vittorie, sconfitte e passione.

 

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“Sono entrato in palestra che ero piccolino, mi sembrava tutto un grande gioco. Mi allenavo, sudavo, faticavo e quando tornavo a casa mi sentivo soddisfatto. Mi ero divertito. È andata avanti così per tanto tempo. A Los Angeles ’84 ho visto realizzato il mio sogno, ero entrato in palestra per quello. I complimenti di Muhammad Ali, di Jack Nicholson del telecronista Howard Cossell che è arrivato a paragonarmi ad Alexis Arguello, sono stati il ricordo più bello".

 

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Esaltanta anche l'avventura nel mondo del professionismo.

“Avevo attorno un grande team: quello della Totip di Umberto e Giovanni Branchini. Ho vinto tanto, ho perso, ma sono riuscito a rialzarmi. Una delle vittorie che ricordo con maggiore piacere è quella di Clermont Ferrand contro Fabrice Benichou. In pochi pensavano potessi farcela, in tanti credevano fossi andato lì solo per prendere la borsa e tornare a casa. Non mi conoscevano. Lui inseguiva il mondiale, in palio c’era il titolo europeo. Non mi sarei mai arreso. Come spesso accade nella vita non tutto è filato via come avevo pensato. Sono finito al tappeto, ma mi sono tirato su e ho ingaggiato una battaglia feroce. Alla fine ho vinto io. Una bella soddisfazione”.

A premiarlo, Serio Rosa: consigliere federale.

 

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Patrizio Oliva si è preso la scena da attore consumato.

Ha raccontato i drammi della sua vita, ha spiegato perché abbia scelto di diventare pugile.

“Sono nato e ho vissuto la mia infanzia in un quartiere difficile, vengo dalla Stadera a Poggioreale. Eravamo una famiglia povera, con un papà violento e una mamma che lottava ogni giorno per proteggere i suoi figli. Ho perso mio fratello Ciro quando era ancora giovanissimo. Ho promesso alla sua anima che gli avrei dedicato tutto quello che sarei riuscito a vincere. Non ho praticato la boxe nè per riscatto sociale, nè per soldi. No, l’ho praticata per mantere una promessa. Mi allenavo in una palestra che definire buco sarebbe stato un eufemismo. Ogni sera l’ultimo a uscire doveva spargere il veleno per i topi che la infestavano. Quasi sempre ero io a farlo, perché ero il primo a entrare e l’ultimo a uscire. Ce l’ho fatta e ne sono orgoglioso, ho dimostrato che chiunque creda in se stesso, chiunque lotti per realizzare un sogno è in grado di guadagnarsi una possibilità di centrare l’obiettivo. Alla volontà deve avere la fortuna di unire abilità e capacità di sacrificio, ma sarà sempre e comunque la determinazione a permettere di ottenere quello per cui si combatte”.

Patrizio ha raccontato l’avventura mondiale tra i professionisti.

“Quando sono salito sul ring di Montecarlo in pochi pensavano potessi farcela. Avevano visto Ubaldo Sacco dominare Gene Hatcher e credevano sarebbe riuscito a fare lo stesso contro di me. Non avevano considerato un fattore determinante. Hatcher era un torello che si lanciava in attacco senza badare troppo alla difesa, prendeva ogni colpo di rimessa. Io ero l’esatto contrario. Avevo la possibilità di portarlo a casa quel mondiale. È stato un match di una fatica terribile, pazzesca. Era la prima volta che facevo quindici riprese, alla settima sono tornato all’angolo e ho cominciato a contare. Muovevo le dita nei guantoni: otto, nove, dieci, undici, dodici, tredici, quattordici, quindici. Ma quanto manca?! Gli ultimi due round li ho fatti con il cuore. Ho combattuto come non avevo mai fatto in vita mia, mi ero preparato a farlo. Avevo sempre detto che quando sarebbe arrivato il momento, sarei stato disposto a spaccarmi la faccia pur di diventare campione del mondo. Ho piantato i piedi sul ring e sono andato alla battaglia”.

Oliva ha avuto parole di elogio per l’iniziativa di BoxeRingWeb.

“È una cosa bellissima. Conservare la memoria aiuta a costruire il futuro. Non è una frase fatta, è semplicemente la rappresentazione di una realtà. Le imprese del passato vanno custodite gelosamente affinchè servano da stimolo per le nuove generazioni. Sono grato a questo gruppo di giornalisti che, amando la boxe, sono riusciti a realizzare qualcosa che aiuterà a mantenere sempre vivo il ricordo”.

A premiarlo è stato un grande giornalista e scrittore, Franco Esposito. Già maestro di pugilato, il più giovane d’Italia, conosce Patrizio fin da bambino. Ne ha seguito ogni impresa nelle vesti di giornalista, prima come inviato del Mattino poi con lo stesso incarico al Corriere dello Sport-Stadio.

 

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Emozionante il ricordo che Andrea Corda e il dottor Mario Ireneo Sturla hanno fatto di Giovanni Parisi (da sinistra, Fotoruffilli: Benvenuti, Stecca, Torromeo, Oliva, Corda, Sturla).

“Combatteva con il cuore. Aveva talento, potenza, velocità, ma era soprattutto un uomo generoso capace di lottare sino alla fine” ha detto Corda.

Sturla ha ricordato un momento della sua pluriennale esperienza al fianco di Parisi.

“Una ventina di anni fa eravamo proprio qui, in questo salone del Grand Hotel, per un congresso medico. Il professor Santilli, che era il nostro presidente, mi aveva chiesto di portare con me un campione. Ero venuto con Giovanni. A presentare la serata c’era Marino Bartoletti che aveva fatto una domanda a Parisi: Quale è il viaggio che ti è piaciuto di più? Per un attimo Giovanni era rimasto in silenzio, poi con quel tono di voce basso che usava quando voleva che l’uditorio prestasse il massimo dell’attenzione, aveva detto: Quello che faccio dentro di me ogni sera prima di addormentarmi. Questo era Giovanni Parisi”.

Corda e Sturla hanno ritirato il premio che consegneranno a Silvia, la vedova del campione.

Un pubblico attento, incuriosito, soddisfatto ha seguito ogni fase della manifestazione. In platea c’erano gli ex campioni Valerio Nati e Primo Bandini, il superwelter Orlando Fiordigiglio: Top 15 del Wbc, l’ex pugile oggi allenatore dell’Edera Forlì Nino Fiumana, il mitico maestro Meo Gordini della Gordini Boxe, il maestro Tiziano Scarpellini della società Vasco de Paoli, i giornalisti Vittorio Parisi e Andrea Bacci.

Ha condotto la serata in modo impeccabile Davide Novelli, inviato della Rai. Accanto a lui Dario Torromeo (nella foto sotto, da sinistra Patrizio Oliva e la moglie Nilia Sole, Nadine Bertorello e suo marito Nino Benvenuti, il dottor Sturla).

 

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Applausi per Flavio Dell’Amore, direttore ed editore di BoxeRingWeb, l’uomo senza il quale non si sarebbe mai potuta concretizzare la Hall of Fame del Pugilato Italiano.

BoxeRingWeb ringrazia (nella foto sotto gli autografi dei protagonisti sul programma ufficiale):

il Grand Hotel Terme&Spa di Castrocaro, l’amministratore delegato Lucia Magnani, il direttore Nicola Di Girolamo;

il Club Ex Pugili di Pavia 1968 e il suo presidente Andrea Corda;

il Comune di Castrocaro, il sindaco Marianna Tonellato, l’assessore al turismo Liviana Zanetti;

l’artista Alessandro Pitoni che ha creato “La Casa della Gloria”, l’inno della Hall of Fame Italia;

i centodieci ospiti che hanno partecipato alla serata inaugurale.

 

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I sette ideatori della manifestazione si sono detti soddisfatti, ma soprattutto felici per il successo della manifestazione. Franco Esposito, Davide Novelli, Vittorio Parisi, Alessandro Ferrarini, Gualtiero Becchetti, Flavio Dell’Amore, Dario Torromeo, commossi hanno ringraziati tutti quelli che hanno reso indimenticabile la serata.

Sono orgogliosi di fare parte di BoxeRingWeb: uno dei principali quotidiani online di pugilato in Europa. Per qualche tempo hanno pensato che la loro potesse essere solo una folle idea. Adesso che la prima edizione è in archivio, già sentono la frenesia per quello che sarà il prossimo appuntamento.

Seguiteli ogni giorno su BoxeRingWeb.

Nell’edizione del 2019 ci saranno tante novità ad aspettarvi.

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