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Il cassinate Gianmarco Cardillo venerdì vuole il tricolore dei massimi

QUATTRO CHIACCHIERE CON GIANMARCO CARDILLO, CO-SFIDANTE DEL TITOLO ITALIANO DEI PESI MASSIMI

 Cardillo g marco massimo

Questo venerdì 21 luglio al Campo Colosseo di Cassino l'organizzazione di Rosanna Conti Cavini mette in piedi una bella riunione incentrata sul vacante titolo italiano dei pesi massimi, che in dieci riprese che si annunciano infuocate si contenderanno Ivan Di Berardino, abruzzese di trentacinque anni, e l'idolo locale Gianmarco Cardillo, classe '89, davanti, anche lui, alla grande occasione della carriera.

-Gianmarco, al dì là di quello che può essere l'effettivo valore pratico del titolo, combattere per la cintura di campione italiano dei pesi massimi fa un certo effetto, è una frase che riempie la bocca...

-E' una cosa per me molto emozionante, veramente da brividi. I pesi massimi sono considerati un po' la categoria top del pugilato e questo mi dà davvero una grande responsabilità.

-E poi tu farai questo combattimento in casa, davanti alla gente che ti vuole bene.

-Cassino si sta muovendo molto in questa vigilia. La cosa mi fa felice e mi rende ancora più determinato a fare bene.

-Per chi non ti conosce, descrivici che tipo di pugile sei.

-Sono un pugile abbastanza lineare, tecnico, non un picchiatore ma uno resistente. Non ho mai fatto le dieci riprese ma non sarà un problema arrivare fino in fondo.

-Conosci Di Berardino?

-L'anno scorso abbiamo fatto tre riprese di guanti insieme. Sono sincero, non mi ha impressionato, secondo me sono superiore io. Non per vantarmi ma perché sono sincero. E' un pugile che cerca sempre il colpo pesante, non ha grande resistenza. Lui farà un match cercando immediatamente di chiuderlo, io dovrò controllarlo e portarlo verso la fine del match. Comunque credo che sarà un bellissimo spettacolo.

-Anche tu sei uno dei tantissimi pugili italiani, quasi tutti direi, che non riesce a vivere di solo sport...

-La mattina mi alzo prestissimo, che è ancora notte, prendo il treno e vado a lavorare. Torno la sera nel tardo pomeriggio e ogni giorno mi faccio due ore di palestra. E' una vita dura ma la faccio volentieri. Ho una bambina di dieci mesi, la mia compagna sapeva benissimo a cosa andava incontro accettando di dividere la sua vita con quella di un pugile, però adesso siamo pressoché in simbiosi.

-Ringraziamenti da fare prima di salire sul ring?

-Al mio maestro Giuseppe Tucciarone, l'organizzazione di Rosanna Conti Cavini, il mio sponsor Williams Tanzi, il mio preparatore e dietologo dottor Antonio Lanni. Quindi ovviamente la mia famiglia. Non vedo l'ora di salire sul ring venerdì e dedicare a loro la mia vittoria.

Andrea Bacci

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