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Nella meravigliosa notte romana, l'amara sconfitta di Giovanni De Carolis

di Gualtiero Becchetti

DeCarolisPolyakov

Il tempo sembra essere scivolato all’indietro, sul campo Centrale del sempre splendido Foro Italico. Il ring allestito al centro della scena, tantissima gente, le luci, l’eleganza generale dell’ambientazione riportano all’epoca d’oro della boxe romana. Persino i promoter, Giulio Spagnoli e Roberto Sabbatini, che hanno sulle spalle l’onore e l’onere dei mitici cognomi dei rispettivi padri, contribuiscono a dare un senso di nostalgia e di speranza in questa calda notte capitolina.  Poi gli ospiti del parterre, con i maggiori rappresentanti dell’attuale pugilato “romano verace”, ma anche Silvio Branco e Mauro Galvano, che della categoria dei supermedi, la stessa di Giovanni De Carolis, furono protagonisti ai vertici mondiali all’inizio del nuovo secolo il primo e alla fine del precedente, il secondo. E quindi popolari personaggi, come la bella e brava conduttrice di Sky Sport Diletta Leotta, il giornalista Giuseppe Cruciani, lo chef internazionale Alessandro Borghese, il maestro pasticcere (che si considera però pugile) Iginio Massari…E i microfoni per la diretta televisiva di Sky affidati a Fabio Caressa, volto celeberrimo del Calcio e praticante della boxe amatoriale, e ad Alessandro Duran. Insomma, meglio di così, nell’anno del Signore 2017, era difficile sperare per la Noble Art professionistica italiana.

Il contorno é perfetto, ma ora è tutto affidato alle mani guantate di coloro che saranno davvero i protagonisti della scena: il trentaduenne beniamino di casa Giovanni De Carolis (24-7-1; 12 ko) e il 35enne ucraino nato in Russia Viktor Polyakov (12-1-1; 6 ko), ma plasmatosi sui ring americani e oggi residente a Dusseldorf. Si giocheranno il vacante titolo Intern.le Wba della categoria, con gli occhi già puntati però a più alte vette.  Arbitra Giuseppe Quartarone; giudici: Manuel Garcia Reyes (Spagna), Luigi Boscarelli (Italia) e Bertrand Chagnoux (Francia). Supervisor: Mariana Borissova (Bulgaria).

L'atmosfera é densa di tensione quando i pugili salgono sul ring. Il primo é Polyakov, il quale porta un curiosa benda nera sugli occhi, poi è la volta di De Carolis, concentratissimo e in tenuta oro-nera.

Espletato il rito degli inni e ogni altro preliminare, arriva il momento della verità e suona il gong.

Polyakov prende il centro del quadrato e usa bene il sinistro e Giovanni arretra con le braccia alte, guardandosi soprattutto dai velenosi ganci al corpo del pericoloso rivale, che nelle prime battute sembra confermare quanto sia insidioso.Il secondo round vede ancora l'ucraino all'attacco e De Carolis sembra un po' in difficoltà a tenerlo a distanza ed é costretto ad accettare uno scambio che sarebbe meglio evitare, perché Polyakov dà la sensazione di fare davvero male. Pure la terza ripresa inizia con l'ospite che continua a cercare soprattutto i fianchi di De Carolis con colpi stretti, per linee interne e pesantissimi, a cui il nostro pugile si oppone finalmente con qualche preciso jab.  Al gong della quarta ripresa Giovanni è più sciolto e lavora bene dalla distanza, però Polyakov non ci sta e trova di nuovo la corta distanza con feroce determinazione. Il pubblico capisce che per il suo campione la strada veso la vittoria è difficile e lo sostiene a gran voce. Nel quinto round De Carolis conquista la distanza nella prima parte e ha la meglio, ma poi si ferma di nuovo e subisce alcuni rapidi ganci e montanto del rivale. A questo punto, Polyakov é in vantaggio, ma il match é assolutamente ancora aperto. Nella sesta ripresa, colpito da un diretto allo stomaco nei primi secondi, De Carolis è costretto a ricorrere a diversi clinch per recuperare e mascherare il momento difficile. Si batte con orgoglio e determinazione, però l'ucraino non dà segni di rallentamento, in barba all'età. Ancora nel settimo round De Carolis accetta la cortissima distanza dove Polyakov provoca i danni maggiori e l'italiano lo termina con un leggero gonfiore sotto l'occhio sinistro e al naso. All'ottava ripresa si alza il generoso incitamento degli spettatori, però Polyakov sembra addirittura aumentare il ritmo e troppo a sprazzi il jab di Giovanni si oppone alla sua avanzata. Occorre una sterzata o la situazione diventa difficile. Nel nono round, consapevole di ciò, Giovanni getta sul ring tutto il suo cuore e accetta scambi violenti in cui si fa valere e preferire, probabilmente consapevole che solo rischiando, può ribaltare l'andamento della sfida. Nella decima riresa Polyakov combatte però quasi a mani basse ed é la velocità delle sue braccia a creare seri grattacapi a Giovanni, inoltra prova pure a ferirlo psicologicamente con un'ostentata sicurezza. Undicesimo round: Polyakov si muove sulle gambe e anticipa con il diretto sinistro De Carolis, ponendosi davanti a lui con le braccia penzoloni, in attesa di affondare ganci al "curaro" ai fianchi del nostro ammirevole pugile. Ultimi tre minuti...O la va o la spacca. De Carolis prova ad attaccare e ci mette tutto ciò che può e gli resta, ma l'ucraino fa sempre tanto male e al suono del gong Viktor Poliakov esulta, salutato con una encomiabile sportività dallo stesso pubblico romano.

La meraviglia di uno sport nobile e antico, che sa farsi amare sempre.

Il verdetto é unanime per Poliakov. Lo dice lo speaker, ma ancor di più lo dicono gli occhi di Giovanni De Carolis e il silenzio del pubblico.

Comunque, per lui la storia non é finita, solo che egli lo voglia. Per adesso, comunque grazie di tutto, Giovanni!

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