(Reyes e Gamboa al peso)
Yuriorkis Gamboa (27-2-0; 17 ko) non ha per nulla dissolto i dubbi che si sino addensati sul suo pur grande talento. Stanotte, sul ring messicano dell’Hotel Gran Oasis di Cancún, il 35enne “Ciclone di Guantanamo” ha vinto per 95 a 94, 95 a 94 e 94 a 94, quindi con verdetto non unanime, contro il 22enne Alexis Reyes (15-3-1; 7 ko), un ragazzo di casa uscito ingigantito dalla contesa, il quale ha dimostrato con i fatti che rispondeva al vero che era arrivato a Cancun per conquistare il verdetto. Superfluo sottolineare che l’esito “tribolato” del combattimento ha riportato molti al ricordo della scialba prestazione fornita da Gamboa nel Maggio scorso contro Robinson Castellanos, quando fu sconfitto per Decisione Tecnica ala 7^ ripresa. E’ iniziato il tramonto del più volte iridato cubano, si tratta di un momento di scarsa vena o ha perso il “sacro fuoco” pugilistico?
Certamente, se questi sono i suoi reali livelli attuali, ben difficilmente avrà la possibilità di arrampicarsi di nuovo in cima al mondo, come ambirebbe almeno a parole. Reyes l’ha impegnato allo spasimo, eppure è soltanto un buon pugile e nulla di più. Privo di potenza e di raffinata tecnica, era reduce da una sconfitta con Zuniga, un neo-professionista con appena sei match all’attivo. Il fatto è che Gamboa, dopo aver controllato piuttosto bene la prima parte del confronto, è letteralmente “scoppiato” nella seconda, perdendo continuità, precisione, lucidità strategica e cadendo ripetutamente al tappeto, quasi che le gambe non avessero più l’energia sufficiente a sorreggerlo. Ha dovuto fare ricorso a tutto il suo orgoglio nella decima e ultima ripresa per aggiudicarsela e portare a casa un verdetto che comunque lascia aperti moltissimi dubbi sul suo futuro.
Il Gamboa di Cancùn, è il giudizio unanime di coloro che hanno assistito al match, non può assolutamente pensare di battersi con Lomachenko, García, Linares e altri pugili di livello anche solo vicino, con qualche possibilità di farcela.
Tutto dipende dalle cause di tale scialba prova. Se è avvenuta per scarso allenamento o preparazione sbagliata, si potrebbe forse porre rimedio. Se è invece la carta d’identità che ha presentato il conto, allora non ci sarebbe purtroppo nulla da fare.
Negli altri incontri, il supermosca 24enne Francisco ‘Chihuas’ Rodríguez (23-4-1; 15 ko), pugile nelle “top ten” iridate, ha sconfitto brillantemente l’imbattuto filippino Elías Joaquino (11-0-1; 6 ko) per ko al 7° round, mentre la campionessa mondiale Wbc dei massimi, la 29enne Alejandra ‘La Tigre’ Jiménez (8-0-0; 6 ko), ha conservato la cintura sbarazzandosi della 22enne canadese Vanessa Lepage Joanisse (3-0-0; 1 ko) per kot in tre riprese, in una sfida che, considerati i record delle due protagoniste, non aveva alcun senso e celava persino qualche inutile rischio.