C’era una volta una rubrica di pugilato che raccoglieva grandissima attenzione da parte dei tifosi italiani.Nei primi anni 60 Lino Mannocchia il mitico corrispondente da New York per diverse testate sportiva italiane tra le quali Sport Match propose una rassegna denominata “20 domande a…” e intervistò grandissimi campioni .
Mannocchia era molto stimato negli States e amico dei più importanti promoter e manager italiani dell’epoca da Steve Klaus a Bruno Zambarbieri (Raffa) a Umberto Branchini, Adriano Sconcerti e Luigi Proietti . Oltreoceano “dava del tu “ a Willie Pastrano, Joe Giardiello, Eddie Perkins, Emile Griffith.
Non poteva mancare nella galleria di Mannocchia uno dei miti assoluti dello sport americano: Jack Dempsey . Nato nel 1895, quando scomparve nel 1983 ,la stampa americana gli dedicò uno spazio infinito. Il Times ha scritto recentemente che il cordoglio per la scomparsa di Dempsey fu secondo solo a quello per Muhammad Ali, che ci ha lasciati nel giugno dello scorso anno.
Dempsey non fu solo il campione dei pesi massimi dal 1919 al 1926 ma campione anche di una popolarità fuori dal comune che lo accompagnò per tutta la vita Di origini irlandesi, rinsaldò quell’antica tradizione di ragazzi di strada che combatteva nelle bettole del Midwest per far soldi, e scacciare la fame.Sin da metà degli anni venti e fino al 1971 Jack frequentò costantemente il mondo del cinema ( 14 film) , la radio,la televisione dove apparve in un incredibile numero di Documentari e Serie tv.
L’intervista è datata 1964
Dempsey non credi che la Tv sarà il male definitivo della boxe mondiale ?
- E’ possibile che la cambierà in modo notevole. Ma gli sponsor e un mucchio di dollari sono capaci di cambiare qualsiasi cosa. Io ho chiesto al senatore Kefauver la creazione di un Commissariato che segua con attenzione il boxing americano ( la proposta di legge non ebbe mai seguito)
E’ vero che tua quarta moglie la triestina Diana Piattelli di comanda “ a bacchetta” ?
- Diciamo che una sua area di dominio. Negli affari e nel ristorante comando io a casa quando mi prepara i maccheroni allora gli dico sempre si
Mi faccia la classifica dei pugili più bravi che sono venuti dopo di lei
-Risponderò elencando i pugili che ho ammirato di più anche sotto il profilo umano . Tutti per ragioni diverse : Joe Louis , Rocky marciano, Tony Canzoneri e Gene Tunney che mi ha battuto .
Se avesse incontrato Marciano sarebbe riuscito a batterlo? E’ un tipo di avversario di cui avrebbe avuto timore ?
- Non ho mai temuto nessuno questo è certo . Non saprei se sarei riuscito a batterlo . Sarebbe stato un osso duro questo è certo.
Con tutta franchezza aveva messo del gesso nei guantoni quando nel 1919 mise ko Jess Willard ? -Lei ha scritto molto sull’argomento e pare si diverta ancora a farlo. Ma vorrei chiederle. Lei ha visto i guantoni dopo il match? C’è qualcuno che ha visto il bendaggio gessato , c’ è un testimone che possa affermare il trucco quando negli spogliatoi c’era tanta gente ? Non non è vero.
Due domande attuali . Crede che Sonny Liston sia manovrato da qualcuno ? Pensa che Cassius Clay diventerà un grande campione?
- Vuole che mi metta a ridere sguaiatamente. Ma che domande sono ? Ma per piacere…..