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Gran bel match fra Ramirez e Hart vinto ai punti dal messicano

Nel sottoclou di Tucson quarta vittoria per Michael Conlan

 

 

 

Bellissimo match a Tucson fra i pesi supermedi Gilberto Ramirez( foto a dx) e Jesse Hart, con il primo che difendeva il titolo di sigla WBO. Bellissimo perché il suo andamento ha cambiato direzione più volte e i due pugili vanno accomunati in un solo applauso per la determinazione e anche per la buona qualità di boxe espressa. Ramirez è quel messicano di 26 anni che nell'aprile del 2016 ha impartito una vera lezione di boxe ad Arthur Abraham dimostrando come fuori dei confini della Germania, dove è aiutato moltissimo, l'armeno-tedesco venga ridimensionato. Dopo un anno di stop Ramirez ha battuto Max Bursak e poi accettato questa sfida in cui era comunque favorito. Ramirez è anche il nr 2 nella classifica di categoria del Transnational Boxing Rankings Board. Jesse Hart, 28enne di Filadelfia, è figlio di quel Eugen Hart, detto appropriatamente "Ciclone", che da peso medio negli anni 70 ha dato spettacolo con la potenza dei suoi pugni e con la sua fragilità, tanto è vero che dei 40 match disputati in carriera solo 4 sono arrivati al termine delle riprese previste. Hart padre è uno che ha battuto Don Fullmer e Ray Seales e pareggiato con Benny Briscoe, e non è poco.  Suo figlio, da lui allenato, pur avendo anch'egli molta potenza, pratica un pugilato differente ma,  pur essendo più "anziano" di Ramirez, gli manca un po' di esperienza ai più alti livelli.

Il match è cominciato con Ramirez in caccia dell'avversario e Hart che se ne andava a spasso per il ring colpendo d'incontro e aggiudicandosi il primo round. Nel secondo il match è subito drammaticamente cambiato perché Ramirez ha accorciato la distanza e steso Hart con una combinazione diretto destro.gancio sinistro. Caduto pesantemente al tappeto Hart si è rialzato barcollante e ha rischiato l'interruzione del combattimento ma l'arbitro non è intervenuto perché il ragazzo di Filadelfia mostrando un grande cuore ha sempre mosso le mani cercando di replicare sotto il diluvio di colpi che si è abbattuto su di lui. Superato questo round Ramirez ha vinto anche il terzo commettendo però una ingenuità colossale che nemmeno il dr Freud potrebbe spiegare. Come fa, difatti, un pugile che ha apparentemente in mano l'incontro e l'avversario in ritirata continua a mettere un colpo spaventosamente basso dando la possibilità all'avversario di avvalersi del tempo di recupero concesso dall'arbitro che, sbagliando, non lo ha nemmeno richiamato ufficialmente?

Nel 4° round Hart ha retto per miracolo l'ossessiva offensiva di Ramirez che lavorava al corpo con grande pesantezza ma Hart poi si è poi ripreso rientrando nel match al 6° round quando ha ripreso la tattica iniziale muovendosi molto e lavorando d'incontro. Nuovo cambio di direzione nel 7° round quando il lavoro al corpo di Ramirez ha nuovamente costretto Hart a fermarsi e a corta distanza il messicano è meglio di lui. Il più bel round del match è stato il nono che ha visto un continuo alternarsi di azioni. Hart ha subito attaccato, cosa che non aveva ancora fatto, sorprendendo Ramirez e stringendolo alle corde con colpi al volto molto pesanti. Ramirez però ha ricominciato a mettere colpi sotto e Hart si è nuovamente fermato ma mentre sembrava essere sopraffatto da questo tipo di "lavoro" lo statunitense ha messo un magnifico gancio destro che ha bloccato il messicano garantendogli il round sul nostro cartellino.

Ramirez è tornato a condurre il match nel 10° round sempre lavorando sotto ma nell'11° Hart ha messo a segno due diretti destri consecutivi d'incontro che hanno scosso Ramirez poi successivamente preso bene anche da un altro diretto destro e da un gancio sinistro. Parosisstico ultimo round dove entrambi hanno speso le ultime energie in scambi a viso aperto, Hart ne è uscito leggermente meglio ma era troppo tardi.

Due giudici hanno visto il match come noi avendo Ramirez in vantaggio 115-112, l'altro giudice aveva sempre Ramirez davanti 114-113. Vittoria dunque meritata del messicano che forse non si aspettava di soffrire così. Hart ha sì perso ma è una sconfitta che lo propone come un supermedio che avrà modo di farsi ancora valere.

Poco prima  Michael Conlan, il supergallo nordirlandese che alle Olimpiadi di Rio ha bellamente mandato a quel paese Vladimir Putin dopo che un russo lo aveva scandalosamente battuto ai punti e che si è fatto fotografare assieme a Bob Arum mentre facevano il gesto dell'ombrello all'indirizzo del premier russo (quanti altri personaggi pubblici al mondo possono permetterselo senza conseguenze?), ha travolto in 2 round l'altrettanto imbattuto statunitense Kenny Guzman, del Montana, atterrandolo poco prima del suono del gong con un gancio destro. Guzman si è rialzato e, considerato che il round era finito, l'arbitro avrebbe potuto farlo continuare ma evidentemente doveva aver visto abbastanza. Entrambi erano al 4° match professionistico.

 

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