Briscoe, Hayward, Harris e Martin
Una volta la boxe la si faceva anche di lunedì come il 6 dicembre 1965 quando all'Arena di Filadelfia si svolse una importante riunione e non fu la sola importante di quel lunedì! Noi abbiamo scelto questa in omaggio a una città che nella storia della boxe è diventata famosa per avere prodotto tanti grandi pugili e soprattutto combattenti irriducibili sia che fossero prodotti locali o importati.
A un peso a metà fra welter e superwelter si confrontarono due grandi pugili di Filadelfia come Benny "Bad" Briscoe e Stanley Hayward. Briscoe aveva solo 22 anni e un record di 19 incontri con 17 vittorie e 2 sconfitte, la seconda delle quali subìta nel match precedente. Non era ancora famoso ma già ben noto in quella città per la sua resistenza, il suo pugno e la sua combattività. Hayward era, con i suoi 26 anni, più esperto e aveva nel record gli scalpi di pugili come Percy Manning (che aveva invece battuto Briscoe) e del futuro campione del mondo dei pesi welter Curtis Cokes mentre era stato battuto dal cubano Jose Stable, un gran bel pugile rovinato dai problemi della sua vita privata. Il match lo vinse ai punti proprio Hayward sia pure proprio solo per split decision dopo 10 riprese. Nessuno dei due avrebbe mai conquistato un titolo mondiale ma sappiamo quanto Briscoe l'avrebbe meritato fra i pesi medi e quanto ci arrivò vicino nei match contro Rodrigo Valdez. Hayward, che nel 1968 riuscì a battere Emile Griffith, fu invece battuto da Freddie Little che gli negò il titolo mondiale fra i superwelter. Briscoe è morto nel 2010 mentre Hayward, che trovò lavoro al Tribunale della città, ha ora 78 anni ed è in pensione.
Nella stessa riunione combatteva allo stesso peso lo straordinario e funambolico Gipsy Joe Harris, che aveva appena compiuto 19 anni e ci vedeva da un solo occhio anche se molti lo sapevano e facevano finta di nulla. Harris era a inizio carriera e battè per K.O.T al 4° round il collaudatore Joe Myers, che tra l'altro aveva già battuto ma solo ai punti. Harris avrebbe poi battuto Hayward, Cokes, Stable, Ted Wright e subito l'unica sconfitta ai punti nel 1968 contro Emile Griffith. Fu , a 22 anni, il suo ultimo incontro perché qualcuno improvvisamente volle vedere che un suo occhio era spento e la boxe gli fu vietata. Pugile di straordinaria velocità e talento ma di scarsa potenza, Harris non riuscì mai ad accettare che la sua carriera fosse finita così presto e cadde in una spirale discendente che lo portò alla morte a 44 anni.
Vi fu quella sera anche un altro protagonista, il peso massimo Leotis Martin, 26enne dell'Arkansas che affrontò il coetaneo Von Clay. Martin era un pugile di ottima tecnica che era in ascesa anche se il suo record non era immacolato mentre Von Clay fra massimi e mediomassimi aveva affrontato nomi importanti sia pure perdendovi quasi sempre nonostante un pugno molto rispettabile. Fra l'altro era stato battuto anche da Harold Johnson per il titolo mondiale dei mediomassimi. Vinse Martin ai punti e in seguito questo peso massimo entrò nel torneo che doveva trovare un successore per la WBA al titolo mondiale dei massimi tolto a Muhammad Ali ma fu eliminato da Jimmy Ellis, cioè dal futuro vincitore di quel torneo. Vincitore di Mildenberger, Al Blue Lewis e Thad Spencer, Martin nel 1969 mise addirittura K.O. il vecchio Sonny Liston ma quell'incontro gli costò caro perché un distacco di retina pose fine alla sua carriera. E' morto nel 1995. La carriera di Von Clay era già finita, dopo il match con Martin combattè solo 4 volte perdendo 3 volte. Nella sua carriera anche un match in Italia nel 1963 quando fu battuto per K.O. al 1° round al Palazzetto dello Sport di Roma da Piero Tomasoni. Anche Von Clay non c'è più, è morto nel 2007.
