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Lenny Bottai: il cuore oltre Beaussire!...

Bottai

Lenny Bottai (26-4-0; 10 ko, livornese purosangue, nel prossimo Luglio compirà 41 anni, un’età che sino a non molto tempo fa, salvo rarissime eccezioni passate alla storia, sarebbe stata considerata più consona alle passeggiate al parco che non a salire sul ring. Ma tutto è rapidamente cambiato e l’allungamento delle aspettative di vita si è trascinato dietro pure l’allungamento dell’attività agonistica. E quindi, il superwelter toscano professionista dal 2008, si prepara a scavalcare una volta ancora le corde del ring all’Arena Zenith di Caen, in Normandia (Francia), per dimostrare a se stesso e al prossimo che la “pasta” è ancora buona e competitiva. Stasera sfiderà il 26enne idolo locale Maxime Beaussire (25-1-1; 9 ko), che recentemente ha conquistato il titolo dell’Unione Europea dei superwelter battendo per ko l’ultimo rampollo della stirpe dei Jacobs, a Calais. L’esito di questo combattimento ha molto sorpreso Oltralpe, perché i più erano convinti che a vincere sarebbe stato proprio Jeoffrey Jacobs, sino a quel giorno imbattuto e finito invece clamorosamente ko al 2° round.

Da allora le quotazioni del transalpino sono cresciute molto tra gli appassionati francesi, che oggi guardano con occhio diverso anche i pugni di Beaussire, sino a quel giorno considerati “piumini”. La platea sarà ovviamente per lui, ma per quanto calda e motivata non potrà nulla contro la tempra e l’esperienza di Lenny Bottai, un guerriero che sul ring ha conosciuto tutto ciò che c’è da conoscere, sia in termini positivi che negativi. Nel Dicembre 2014, ad esempio, volò a Las Vegas per affrontare l’attuale campione Ibf della categoria, il “mostruoso” Jermall Charlo, e il fatto che il match sia finito per ko alla 3^ ripresa ai danni del nostro rappresentante non deve trarre in inganno, perché si batté come un leone e scese dal ring tra gli applausi.

Beaussire è un buon pugile, ma di certo non un fenomeno; ha buona scuola, si muove bene ed è in grado di tenere ritmi discreti pur se non asfissianti, però probabilmente non possiede il “fuoco” di Lenny Bottai. Se tale “fuoco” del livornese sarà alimentato da energie ancora fresche e competitive potrà farcela, perché è improbabile che le risorse di tenacia e di sopportazione alla sofferenza del campione in carica siano superiori a quelle dell'italiano.

In una sfida dura, tesa e vibrante forse aumenterebbero le chance di successo del nostro sfidante e se andasse tutto bene, allora sarebbe una gran bella storia…    

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