LA RIUNIONE DEL PALATIZIANO DI ROMA E LE SENSAZIONI DI EMILIANO MARSILI

Al di là del valore dei titoli, delle sigle e di campionati tali o presunti, la riunione messa insieme dalla Opi Since '82 della famiglia Cherchi riveste un'importanza netta per la boxe italiana. Cinque match professionistici con ottimi interpreti e giovani speranza, quindi il titolo Europeo dei medi(foto) che sempre fascino evoca a certe latitudini, e poi Emiliano Marsili, che sfida la carta d'identità e se stesso prima di un avversario messicano che gli potrebbe essere comodamente figlio. Intanto una diretta televisiva di quasi quattro ore, dalle 20.30 fino a mezzanotte il venerdì sera su un canale Sky, Fox Sports, è evento certamente raro e irrinunciabile per il pugilato italiano, poi con certi interpreti si va sul sicuro perché emozioni e spettacolo non mancheranno.

Nel sotto-clou con match sulle sei riprese si gioca molto Andrea Di Luisa, supermedio che deve fermare il tempo e riprendere la strada perduta contro il duro Djordje Markovic, visto giusto tre settimane fa mettere in difficoltà il giovane romeno-fiorentino Lepei. Carmine Tommasone ha voglia di riprendere la strada titolata nei leggeri con un altro reduce della riunione fiorentina, Milan Savic, test sicuramente probante, per non dire dell'eterno Devis Boschiero, che chiede una nuova chance importante nei superpiuma affrontando Tellez. Meritano attenzione il supermedio Ivan Zucco al secondo match tra i professionisti, e il venezuelano Samuel Gonzales, certamente stimolati da un palcoscenico che non capita tutti i giorni.

Due sono i co-main eventi della serata. Il titolo Europeo dei pesi medi è evento che suscita ricordi ed emozioni enormi in Italia, per una storia fatta di grandi interpreti e match storici. Prova ad entrare nel gruppo di atleti italiani che si può fregiare di questo titolo il sardo Alessandro Goddi, che a trent'anni e dopo una carriera intensa vissuta con serenità e quasi a fari spenti, cerca il colpo grosso dopo averlo solo accarezzato mesi addietro quando perse, stesso titolo in palio, contro Emanuele Blandamura. Lo stesso Blandamura doveva essere l'avversario dell'imbattuto polacco Kamil Szeremeta, pugile da prendere certamente con le molle che pare non essere turbato dal cambio di avversario. Goddi lo conosciamo per essere pugile tenace che si presenta sempre preparatissimo ed affamato di vittoria. A trent'anni questo è il vero grande bivio della sua carriera, e non sfruttarlo sarebbe davvero un peccato. Per questo siamo certi che lo spettacolo sulle dodici riprese del match non mancherà

Spettacolo che non mancherà nemmeno per l'inedito WBC World Peace Award dei pesi leggeri, il Mondiale “della Pace” promosso con scopi benefici per le vittime dei terremoti che hanno disastrato zone dell'Italia e del Messico, con benedezione sia di Papa Francesco che del presidente dell'Ente Mauricio Suleiman. Ovviamente non discutiamo sulla validità o meno di una cintura come questa, che ci sembra comunque solo un'etichetta per un prodotto che certamente va al di là di un titolo che può anche far sorridere. Emiliano Marsili deve dimostrare di essere ancora un pugile vero, che l'età non pesa e che l'avversario, il messicano Victor Betancourt, sconfitto solo una volta in ventitré match, che gli potrebbe essere figlio dati i quasi sedici anni di differenza, è atleta autentico che può dargli il pass giusto per qualcosa di ancora davvero importante a livello internazionale. Il sogno è quello del Mondiale vero, e siamo convinti che Emiliano non ci rinuncerà tanto a cuor leggero, e già da venerdì sera dimostrerà di essere ancora uno dei punti di riferimento del pugilato italiano.

-Emiliano, il tuo avversario è giovane e più alto di te...

-E' un ottimo atleta davvero ben strutturato. La vetrina è importante e logicamente anche l'avversario doveva essere vero.

-Tu come stai?

-Molto bene. Ho fatto un'ottima preparazione con il mio maestro Mario Massai e il preparatore Gino Lauro, ho lavorato molto e sento ancora tanti stimoli. Questo match, prima che con l'avversario, è una sfida verso me stesso che mi dirà se posso ancora sognare di combattere un giorno per il titolo Mondiale in America.

-Cosa pensi della cintura e del titolo in palio?

-Il titolo è buono, vale davvero. Considera che l'avversario è giovane e molto forte, non ha un record costruito e certamente vorrà vincere. Ha ventitré match combattuti in Messico, e lì ogni incontro ne vale cinque di quelli che si fanno in Italia. Non sottovaluto Betancuort, dovrò essere furbo e dare tutto il meglio che ancora posso dare sul ring. C'è una televisione importante, tanta gente che sarà sintonizzata per guardare la boxe e non posso certamente fallire.

-Di Goddi cosa pensi?

-Alessandro è un buon pugile e un ottimo ragazzo, che si allena e si sacrifica tanto. Ce la metterà tutta per vincere il titolo Europeo.

-Insomma il futuro di Emiliano Marsili passa per il titolo della Pace...

-E' la strada che può far coronare il mio sogno di sempre. Devo dire grazie a Enrico Tantussi, perché senza di lui sarebbero stati già due anni che io avevo smesso di combattere, e della Compagnia Portuale di Civitavecchia che mi favorisce sempre.

-Tua figlia ha compiuto da poco i diciotto anni e sua papà sale ancora sul ring per combattere. Non ti fa effetto?

-E' dura, è dura... Però si va avanti e anche lei sarà lì a tifare per me, salirà sul ring per reggere la bandiera italiana.

-Ti ho beccato nella giornata che precede un match, dopo la cerimonia del peso. Cosa passa per la testa di un pugile in questi momenti?

-Si cerca la massima tranquillità e il relax. Non si pensa al match e all'avversario, ci si concentra su se stessi e si pensa a integrare liquidi bevendo spesso e mangiando, poco ma ogni tanto, senza appesantirsi. Insomma si cerca la massima serenità per poi concentrarsi domani su ciò che deve essere fatto.

E domani sicuramente Emiliano Marsili, un ragazzo di quasi quarantadue anni, darà certamente spettacolo, per se e per la boxe italiana.

Andrea Bacci