Salire le scalette ed oltrepassare le corde, ti fa entrare sicuramente in una dimensione diversa da quella a cui sei abituato a vivere. Non c’è alcun dubbio.

Ma quando dall’altra parte delle corde, invece di un pubblico indefinito ci sono delle persone che conosci? Quando sono i tuoi amici, i tuoi parenti, le persone che ti stanno sulle palle e quelle a cui tu stai sulle palle che ti guardano entrare lì dentro…come fai ad essere lucido, a rimanere freddo?

Ero al mio primo match da Pro in casa. Era estate e ricordo che quel giorno, per rimanere nella categoria di peso, mangiai tre piattoni di riso e nonostante tutto, ancora non ero al limite massimo della categoria!... Bei tempi per le mie mandibole! Facevo parte di una categoria di pugili professionisti “novellini”, che si battevano tra di loro in un torneo per vincere, alla fine, il titolo italiano NeoPro. Era il primo anno in cui si affrontava la boxe Pro in questo modo e i concorrenti, a dispetto del nome della categoria “NeoPro”, erano tutt’altro che “principianti”.

Da NeoPro ci si pesava lo stesso giorno del match, come nella boxe olimpica, quindi stavo raggiungendo il ring che, per l’occasione, era posizionato su di una piattaforma di fronte al mare…di sera…Una cosa spettacolosa!

Comunque ero in macchina e andavo abbastanza di fretta, perché fremevo all’idea di combattere in casa ed ero anche agitato, avevo paura di fare brutta figura con tutti. Pensavo ai miei maestri, pensavo alle persone che sarebbero venute a vedermi tutte gasate all’idea di assistere ad un match Pro per la prima volta, pensavo ai maestri della palestra da cui ero andato via pochi anni prima. Volevo fare bella figura e di sicuro non avr…

Sono fermo in mezzo ad un incrocio…la macchina non si muove…guardo in avanti e vedo un'auto ferma di traverso davanti a me. Il tizio che guida si sta sbracciando, chiedendomi scusa…Non aveva rispettato lo stop…Incidente!

Proprio adesso cazzo!? Proprio stasera!?

Non lo lascio nemmeno parlare. Tiro fuori i documenti. Firmiamo il CID.

«Scusami davvero – si giustificava–Non avevo proprio visto lo stop!», Era dispiaciuto. Ma io ero incazzato. A quel punto presi la borsa e corsi verso il ring. Non ero lontano per fortuna. Arrivo e non dico niente al mio maestro. Mi peso. Mi scaldo. C’è una folla curiosa che non aspetta altro di vedere l’incontro "Pro” e mentre faccio il vuoto mi guardano…Mentre il maestro mi infila i guanti, mi guardano!

Prima del mio match, salgono sul ring quattro o cinque ex-pugili ormai anziani. Ci sono atleti che hanno fatto parlare di loro in italia, in Europa e nel mondo…E io stavo lì come un bambino a guardarmeli!

Mi sentivo un piccolo leone senza ancora la criniera, che si siede all’ombra del padre, forte, possente, maestoso.

C’era anche mia nonna, che non aveva mai approvato che io facessi la boxe, senza troppa obbedienza da parte mia, purtroppo; eppure quella sera c’era. La boxe è strana…

Sentivo lo speaker parlare dei campioni del passato. Ascoltavo ciò che avevano fatto, anche se io lo sapevo già. Mi sentivo bene. Mi sentivo tranquillo. Mi sentivo pronto.

Anch'io sarò forte! Anche io sarò coraggioso!

Anch'io sarò un leone che tutti ammireranno!

Anch'io, che finalmente mi lancio sul ring…

E faccio il tifo per me!