Il filippino all'ultima spiaggia?
E’ una fatica inutile tentare di seguire le capriole opportunistiche delle sigle che torturano il pugilato mondiale e non solo quello. E’ il caso anche del match di Belfast fra il nordirlandese Carl Frampton e il filippino Nonito Donaire che per fortuna ha un suo grande valore di per sé al punto di poter rinunciare a capire il perché venga riconosciuto da un ente piuttosto che da un altro. Tanto per chiarire Frampton è il numero 2 della classifica dei pesi piuma per il Transnational Boxing Rankings Board mentre Donaire è il nr 3 nella categoria immediatamente inferiore, cioè quella dei supergallo, dato che ci aiuta anche a dare una interpretazione a questo incontro. Ed è ciò che a noi importa.
Va dato atto a Donaire, se vi fossero stati dubbi, di avere avuto coraggio ad accettare una sfida come questa, in casa di un pugile molto forte e sostenuto da un pubblico nello stesso tempo straordinario e infernale come quello di Belfast, perdipiù tornando in una categoria che non è la sua e che gli ha riservato delusioni. La carriera di Donaire si può dividere in due fasi. La prima esplosa con la sorprendente vittoria su Vic Darchinyan nel lontano 2007 da peso mosca con le successive vittorie su gente come Mthalane, Rafael Concepcion, Fernando Montiel, Omar Narvaez, Jorge Arce, salendo fino ai supergallo. La seconda fase inizia con la sconfitta con il cubano Rigondeaux e il successivo sconfinamento nei piuma con la sconfitta prima del limite contro Nicholas Walters, poi il ritorno fra i supergallo e un’altra sconfitta, mai accettata ma secondo noi giusta, contro Jesse Magdaleno. Appare evidente che a 34 anni suonati e dopo una carriera che lo ha visto attraversare un periodo di strapotere Donaire sia in calo. Ma vuole provare a tornare quello di prima e per la via più difficile.
Anche Frampton però ha qualcosa da dimostrare. Se è vero che è stato al vertice di supergallo e piuma e che ha vinto e perso di misura contro un top 10 come Leo Santa Cruz è anche vero che al suo ritorno, nell’ultimo match, ha faticato oltre misura contro Horacio Garcia toccando pure il tappeto. Molti pugili hanno la pessima abitudine di affibbiare all’allenatore la responsabilità di una sconfitta. Che lo neghi o no Frampton ha fatto così con Shane Mc Guigan, figlio dell’indimenticabile Barry che gli faceva da manager. Passato con Jamie Moore, Frampton non ha infatti convinto.
Pugile dalle mani veloci e pesantine Frampton avrebbe comunque fatti fatica da supergallo contro il miglior Donaire, oseremmo dire che non ce l’avrebbe forse fatta. Allo stato attuale delle cose con un Donaire che al limite dei piuma fa meno male e ha perso qualcosa con l’età il nordirlandese è il favorito. Ma per avere la bella con Santa Cruz sarà bene che torni a convincere tutti.
Diretta tv da Belfast su Fox Sport Plus 205 del Bouquet Sky dalle ore 21,00 alle 0,30
