Gallese favorito, ma Warrington ha il pubblico dalla sua
In Inghilterra un pugile non ha sempre vita facile per affermarsi nonostante una attività frenetica. Per loro fortuna, ma sarebbe meglio chiamarla abilità, gli inglesi hanno strutture che funzionano e tradizione in abbondanza, organizzatori potenti, manager capaci e ottimi allenatori. Ciononostante a volte un pugile, grazie anche al fatto che ce ne sono molti e molti anche bravi, per farsi accettare nelle grandi riunioni o per arrivare a farsi mettere sotto contratto da un manager non di provincia deve dimostrare di vendere biglietti. Non è quindi affatto raro il caso di pugili britannici che vendono porta a porta i biglietti delle riunioni e più pubblico raccolgono più hanno possibilità di progredire. Alcuni finiscono con il legarsi alle tifoserie calcistiche della loro città ed è il caso di Josh Warrington, peso piuma che raccoglie un grande seguito fra i tifosi del Leeds, nobile decaduta del calcio inglese e società che è stata nelle mani anche di Cellino, l’attuale Presidente del Brescia Calcio ed ex Presidene del Cagliari.
Warrington avrà sicuramente il supporto della tifoseria del Leeds nell’assalto al titolo di sigla IBF della categoria in possesso del connazionale Lee Selby tantopiù combattendo proprio sul prato dove la sua squadra del cuore disputa le sue partite. Selby, che è appunto suo connazionale ma è anche se non soprattutto gallese, non avrà questo tipo di seguito ma metterà sul tavolo una maggiore esperienza ad alto livello. Selby è il numero 4 della classifica di categoria del Transnational Boxing Rankings Board laddove Warrington lo si trova al nr 9 ed è quindi una sfida degnissima che non si può definire assolutamente scontata. Il gallese, dopo una adolescenza e una prima gioventù che ha comportato qualche problema, ha trovato nel pugilato l’occasione del riscatto. Trentuno anni, professionista dal 2008, ha compiuto tutta la trafila consueta dei pugili inglesi, dai titoli regionali a quello nazionale e del Commonwealth per poi arrivare a quello europeo. Il titolo di sigla IBF lo ha conquistato contro pronostico tre anni fa battendo prima del limite il russo Evgeny Gradovich sia pure per decisione tecnica e lo ha difeso superando Fernando Montiel, Eric Hunter, Jonathan Barros ed Eduardo Ramirez facendo affidamento su una boxe veloce, tecnicamente di livello e non certo su una potenza che gli fa invero difetto. Va segnalato che è uno dei pochi pugili a non essere stato soddisfatto di lavorare per la Matchroom di Eddie Hearn tanto è vero che dall’anno scorso lavora per Frank Warren. Il cruccio di Selby è quello di essere stato un po’ snobbato dagli altri grandi della categoria e di non aver avuto da Hearn il grande match, o quello popolarissimo come invece certamente è quello con Warrington.
L’idolo dei tifosi del Leeds ha invece 27 anni e noi italiani lo conosciamo perché colse una delle sue rare vittorie prima del limite contro il nostro Davide Dieli nell’ottobre del 2014 conquistando nell’occasione il vacante titolo Europeo che proprio Selby aveva lasciato vacante. Da lì è partito il lungo inseguimento al connazionale che si concluderà sabato sera, tramite le vittorie su Patrick Hyland, Kiko Martinez (poco convincente a dire il vero) e Dennis Ceylan. Anche Warrington è un pugile che fa della velocità e della tecnica le sue doti migliori. Di potenza ne ha sempre mostrata poca però attenzione perché alcune delle sue migliori vittorie sono avvenute prima del limite magari per accumulo di colpi. Anch’egli è passato da Hearn a Warren, organizzatore che è riuscito a porre di fronte i due transfughi dal fronte rivale.
Pronostico leggermente favorevole a Selby che è anche il pugile leggermente più alto, ma non escludiamo affatto che Warrington possa prendersi questo titolo sospinto dalla sua gente e da una freschezza che potrebbe riservare la sorpresa.
