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Dalla Noble Art all'osteria: il crollo continua...

PalermoIncidenti

Qualche tempo fa, scrivendo su queste pagine, avevo sottolineato come la televisione può certamente rilanciare, ma anche uccidere il pugilato. Inutile riscaldare minestre stracotte o scoprire l’acqua calda. Si parla più o meno sempre delle stesse cose.

E di cosa si dovrebbe parlare?

Gli sparuti appassionati italiani di oggi, se amano davvero la boxe, non possono fare altro che ricordare le glorie di un passato più o meno remoto, visto che nel presente c’è ben poco da esaltarsi, oppure discutere dei mali di una disciplina che sino a ieri era nel cuore di ogni sportivo e che ora annaspa per tenere almeno il naso fuori dall’acqua. Purtroppo, della salute ci si cura soprattutto quando viene meno e non quando si sta bene! Come quelle persone che ai giardini pubblici passano le ore a raccontarsi l’un l’altro i propri malanni.
Ecco a chi somiglia oggi l’appassionato-tipo” nostrano!
Si preoccupa e tanto dell’amatissimo pugilato, attaccandosi ad ogni flebile e talvolta persino invisibile sintomo di vago miglioramento, pur di continuare a sperare ma poi, una brutta sera, si siede davanti alla televisione e vede cose orribili…
Premetto che quanto di triste e per certi versi in gran parte ridicolo è accaduto venerdì scorso a Palermo, in occasione del match tricolore dei superleggeri Ballisai-Bentivegna sotto gli occhi dei soliti quattro gatti inossidabili tra spettatori e telespettatori, non è né più grave di quanto è successo in occasioni precedenti. Il brutto è che si é trattato appunto di un ulteriore puntata dello “sbracamento”, tanto da fare sperare che meno gente l’abbia visto e meglio é…E ciò, detto da chi si lamenta per il poco spazio riservato dai media alla boxe, è il massimo dei massimi del paradosso!
In Italia, tanto per non tenerla troppo lunga, con perfetto ordine e correttezza si sono disputati match che alla vigilia promettevano “sangue e bombe a mano”. Perché la boxe è la boxe. O almeno lo era. Tutto qui.
Alla rinfusa, solo alcuni dei tantissimi esempi che si possono fare: Mazzinghi-Benvenuti, con l’Italia divisa in due tifoserie agguerritissime…Loi-Ortiz, per una rivincita che doveva vendicare l’ingiustizia patita da Duilio negli Usa…Cavicchi-Neuhaus, che si portava appresso il ricordi “tedeschi” della guerra…Carnera-Uzcudun, con il friulano opposto ad un basco, in pieno Ventennio…Bosisio-Jacovacci, dove persino il colore della pelle era diverso…Benvenuti-Monzon, con l’inatteso crollo del nostro campione forse più popolare di tutti i tempi…
Combattimenti “alla morte”, davanti a folle immense. Con le fiamme che uscivano metaforicamente dalle narici dei tifosi. Eppure non successe assolutamente niente! Chi vinse festeggiò, chi perse se ne tornò negli spogliatoi a rimuginare la rivincita.

Negli ultimi anni invece è accaduto di tutto e con frequenza sempre crescente, in ambienti e tra folle che, paragonati a quelli dei match sopra ricordati, potrebbero sembrare una “pizzata” tra colleghi in confronto al pranzo matrimoniale dei reali d’Inghilterra.
Siamo stati testimoni di match di cui non sono stati annunciati verdetti, di scazzottate da osteria d’infimo livello tra le corde del quadrato, di inseguimenti e pestaggi a bordo ring e nei dintorni degli impianti, di comportamenti agli angoli e di parole a microfoni da far piangere e ridere contemporaneamente, delle vicende di protagonisti su cui è meglio stendere un pietoso velo di silenzio.

Ecco. Palermo è stata l’ultima tappa, con la novità dei fischi e delle schiene girate di alcuni all’esecuzione dell’inno di Mameli, come se il ring rappresentasse la Bastiglia a cui dare l’assalto, ovviamente senza problemi, considerando che in Italia e quindi anche nel pugilato ormai si può fare di tutto senza pagare mai dazio. Era compreso, nello show, pure l’inseguimento all’incolpevole arbitro Francesco Ramacciotti (Giudici, i corretti Bertaccini, Cardullo e Virgillito. S.Visor Fpi, Quartarone. S.visor com. reg.le Giuseppe Alberino). Una azione perfetta da comica finale, se non fosse stato per la povera vittima designata.
Ma di tutto ciò, sinceramente me ne infischio e molto più di me, presumo che se ne infischierà lo stesso Goffredo Mameli.
Concludo con una sola e semplicissima domanda: che effetto ha avuto sui telespettatori e coloro che avevano deciso di passare la serata andando al pugilato, lo “spettacolo” di Palermo e tutti gli altri simili che l’hanno preceduto? Sulle donne e i bambini in lacrime per la paura?
Dite voi…
Mi sa che mi toccherà, tra un po’, rimpiangere i tempi nei quali inorridivo solo per il livello di certi match proposti! Bei tempi, quelli!

Ed è tutto dire…

https://gualtierobecchetti.wordpress.com/

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