Che in Francia puntino molto sul massimo parigino Tony Yoka è ovvio, comprensibile e risaputo. Non potrebbe essere diversamente, quando si ha a disposizione una medaglia d’oro olimpica della massima categoria di soli 26 anni, alto 201 cm. e attivo in un’epoca in cui i giganti scarseggiano, sotto l’aspetto qualitativo. Inoltre, quanti pugili potrebbero mai garantire palasport stracolmi e l’interesse di televisioni e giornali sin dai primi passi nel professionismo, come accade per lui? Oltralpe, sembra persino che l’imbarazzante squalifica di un anno per positività agli esami antidoping sia svanita nel nulla, dimenticata, ridotta a una breve sospensione dall’attività, almeno sui media, come se si fosse trattato di un attacco influenzale…Il prossimo 20 Giugno, Yoka dovrà però presentarsi dinanzi alla Commissione Antidoping per dare ulteriori spiegazioni e a soli tre giorni dal match non è il massimo.
Dopo avere vinto i primi quattro match e sostenuto complessivamente 15 round complessivi, il prossimo 23 Giugno Tony sarà di nuovo alla ribalta per affrontare la distanza delle diceci riprese, sul ring del Dome di Parigi. All’angolo opposto troverà ad attenderlo il coetaneo inglese di Conisbrought, David Allen (13-3-2; 10 ko), soprannominato “White Rhino”, il quale sembrerebbe, non fosse altro che per ragioni anagrafiche, più solido e motivato dei precedenti rivali del francese. In carriera ha già affrontato pugili di nome, quali lo statunitense Lenroy Thomas (un pareggio e una sconfitta ai punti), Dillian White (sconfitta ai punti) e soprattutto il cubano Luis Ortiz (sconfitta per kot al 7° round). Insomma, incontri questi che dimostrano come probabilmente il britannico non avrà timori reverenziali nei riguardi di Yoka, ma pure che non si tratta certamente di un “marziano”, bensì di un primo test abbastanza probante per valutare se il beniamino di casa abbia la potenza e le doti di resistenza indispensabili per fare strada nella rischiosissima categoria dei massimi. Ma da qui a parlare già di Joshua e Wilder, ci passano di mezzo chilometri di mare.
Jérome Abiteboul, titolare della Ring Star France, che organizza il gala, presenterà al pubblico della capitale un “contorno” assolutamente di prim’ordine con il bronzo olimpico Souleymane Cissokho opposto all’esperto messicano Carlos Molina, ex- mondiale IBF e per il talentuoso superwelter francese sarà l’ultimo match prima di sfidare in autunno Garofalo, per la cintura nazionale della categoria.
Ci sarà poi il peso welter Ahmed El Moussaoui opposto al russo Alexey Evechenko, quindi il mediomassimo Cyril Benzaquen contro Jeffe Florentz e ancora il supermedio Michel Tavares che se la vedrà con l’ucraino Denys Kozakov e infine il medio Farrhad Saad alle prese con Mathis Lourenco.
Una gran bella serata, che conferma ancora una volta la perentoria riscossa della boxe professionistica francese.