Conserva l’imbattiblità, ma lascia una pessima impressione Lawrence Okolie, giunto alla decima vittoria consecutiva.
Ha sconfitto Matty Askin al termine di uno dei più brutti incontri di pugilato a cui io abbia assistito.
Una noia infinita, un modo di stare sul ring incomprensibile. Di boxe se ne è vista davvero poca, diciamo pure niente. Nessun colpo pulito, nessuna capacità tattica, la tecnica è rimasta una parola di cui nessuno dei due sfidanti sembrava conoscerne il significato
Male, malissimo Okolie. Peggio, se mai sia possibile, il campione britannico in carica dei massimi leggeri. Matty Askin ha interpretato il ruolo di uno scarso rissaiolo che è salito sul ring con il timore di affrontare una sfida di cui non è mai sembrato all’altezza.
Applausi per nessuno, fischi per entrambi.
Anche l'organizzatore dell'evento, Eddie Hearn di Matchroo, è rimasto disgustato.
RISULTATI – Welter: Shakhram Giyasov (5-0, 4 ko) b Julio Laguna (14-1-0, 10 ko) kot 4 dopo 0:38; Massimi: Sergej Kuzmin (13-0, 10 ko) b David Price (22-6-0, 18 ko) abb. intervallo 4 e 5 round; Massimi leggeri: Lawrence Okolie (10-0, 7 ko) b Matty Askin (23-4-1, 15 ko) p. 12 (116-110, 114-112, 114-113); leggeri: Luke Campbell (18-2-0, 15 ko) vs Yvan Mendy (40-4-1, 19 ko); massimi (mondiale Wba, Ibf, Wbo, Ibo) Anthony Joshua (Gbr, detentore, 21-0, 20 ko, kg 111,360) vs Alexander Povetkin (Rus, 34-1-0, 24 ko, kg 100,78). Arbitro: Steve Gray (Gbr), Giudici: Carlos Sucre (Usa), Jean Robert Laine (Mco), Matteo Montella (Ita).