Amir Khan, a causa del suo background musulmano e delle origini pakistane, è stato attaccato ferocemente sui social-network, soprattutto dopo i recenti attentati di Karachi, che hanno causato 25 vittime.
"Non ho intenzione di continuare ad essere considerato peggiore di chiunque altro, in realtà penso di essere più fortunato di altri, ma mi chiamano terrorista e offendono le mie scelte religiose e le mie origini in modo indegno sui social media. Io sono musulmano e sono assolutamente contrario al terrorismo, penso che alcune persone puntino sempre il dito vrrso il prossimo, quando succedono eventi tragici e in questo caso lo hanno fatto scrivendo: "Oh sì, anche Amir è uno di loro". È sicuramente un problema sociale e non solo nella boxe, ma nello sport in generale. Una cosa che mi piace sottolineare è che sono inglese, proprio come chi mi offende. Sono nato qui e ho rappresentato e vinto medaglie e titoli mondiali per il mio paese. So di essere britannico in tutto e so di cosa sto parlando. Le persone possono dire quello che vogliono, se le fa sentire meglio allora bene, ma criticatemi per la boxe che faccio e non per la mia persona".
Khan torna sul ring il 20 aprile, quando affronterà il campione dei welter WBO, Terence Crawford.
I due si troveranno faccia a faccia oggi a Londra, quando annunceranno la loro sfida.
"Voglio fare ancora parecchi combattimenti e provare a vincere un altro titolo mondiale per la Gran Bretagna, oltre a diventare due volte campione dei welter. Penso di aver fatto tutto in modo perfetto nella mia carriera e senza rimpianti, ma sarebbe la "ciliegina sulla torta" finire con un altro mondiale".