Dopo la conferenza stampa di sabato scorso presso il Grand Hotel Irpinia di Avellino, abbiamo intervistato Carmine Tommasone, già campione italiano, dell’Unione Europea e Intercontinental Wba, che sarà protagonista il 2 febbraio prossimo della sfida valida per il titolo Wbo dei piuma, sul quadrato del The Ford Center at The Star di Frisco in Texas, contro il campione Oscar Valdez (24-0).
Scopriamo un "Mr. Wolf" particolarmente concentrato, impegnatissimo nel cercare di conoscere a fondo le doti, ma soprattutto i punti deboli del 28enne messicano. In realtà Óscar Rafael Valdez Fierro non è il duro attaccante che molti hanno descritto. Pupillo di Bob Arum, Valdez è atteso con impazienza dai suoi fan, soprattutto in questo match dove il pugile di Sonora avrà all’angolo il nuovo allenatore, quel Eddy Reynoso che ha portato recentemente "Canelo" Alvarez al successo contro un "certo" Golovkin. Valdez nel 2018 ha combattuto solo una volta, vincendo ai punti in California contro il duro ex campione dei supergallo, Scott Quigg. Un successo che gli è costato caro perchè è sceso dal ring con la mascella fratturata. Ovviamente, per il rientro Arum ha scelto un pugile che non avesse troppa potenza nei guantoni, ma in possesso di un record di pregio e figurasse nella Top 15.
La fotografia di Tommasone
Vedremo dunque il pugile irpino confrontarsi con un avversario che si presenta spesso nei panni dell’incontrista, molto mobile, con le mani rapide, capace di sparare combinazioni molto efficaci, ma che non desidera l’aggressività prolungata dell’avversario, come s'è notato nei match contro Quigg, ma anche con il filippino Servania e il colombiano Marriaga. Il campione amministrato da Frank Espinoza diventa però letale quando lo si lascia imporre la distanza.
-La nostra partenza è prevista per domenica–Dichiara Carmine- Sono giunto al termine di una preparazione molto intensa, coordinata dal mio maestro Michele Picariello (foto), alla Contrada Boxe. Per tutto il periodo sono stato supportato da un superbo staff, composto da nutrizionista, preparatori atletici e anche da un mental coach. Il maestro Biagio Zurlo mi ha aiutato negli schemi tattici e mi pesa il fatto che non potrà essere al mio angolo per impegni con la Nazionale. Mi sento molto bene anche sotto il profilo psicologico. I test-match in palestra sono stati duri, ma mi hanno soddisfatto al massimo. I i miei manager, Christian e Salvatore Cherchi, mi hanno messo a disposizione uno sparring di qualità, abituato alle bollenti palestre britanniche come Paul Economides, recente campione della Central Area. Paul mi ha messo alla frusta. Ha movenze simili a Valdez e con lui ho provato gli schemi che intendo portare sul ring di Frisco. Il maestro Picariello mi ha costretto a tenere ritmi elevati e io ho risposto per il meglio. Credo che Valdez non gradisca una pressione continua. Ha bisogno di momenti di pausa per caricare le sue serie e io so che in quel momento dovrò approfittarne. Ho notato anche che il destro di Quigg e di Marriaga entravano spesso nella sua guardia e nel mio bagaglio tecnico quel colpo c’è ed è preciso. Parto determinato a salire sul ring per fare la mia boxe. Non ho il colpo del ko, ma non credo di essere inferiore tecnicamente a Valdez. Sono fermamente convinto di volare in Texas e di compiere l’impresa-.