Impegnativo match di collaudo per l’imbattuto superleggero ventiquattrenne preparato da Pesci, in proiezione di un possibile combattimento a maggio per il titolo del Mediterraneo. Ma Patrizio Oliva, che sta prendendosi cura di Acatullo, cerca il colpaccio per rilanciare la carriera del pugile di Caimano.
di Maurizio Roveri
Arblin Kaba, l’imbattuto peso leggero di Bologna (9 match da professionista, 9 vittorie), affronterà Francesco Acatullo (già 21 combattimenti sostenuti, 11 vinti, 8 persi e 2 pari) il 9 marzo. Sarà il main event d’una appassionante serata che l’attivissima Bolognina Boxe organizzerà in collaborazione con la Boxe Le Torri del maestro Paolo Pesci. Nel programma altri due match fra pugili Professionisti: nella categoria dei mediomassimi Pavel Zgurean (4+, 2-) preparato da Pesci sfiderà Petru Chiochiu (4+, 1-) il moldavo residente a Monselice e allenato dal maestro Nicola Fontolan, poi ci sarà il debutto professionistico del peso medio Daniel Evaristo Quiroz, detto Cuba”, altro giovane pugile valorizzato da Paolo Pesci nella palestra della Boxe Le Torri, vincitore da dilettante del titolo regionale dell’Emilia Romagna 2018.
Un diretto sinistro di KabaOvviamente c’è molta attesa per rivedere sul ring Arblin Kaba, già interprete di 3 match in 6 mesi in riunioni organizzate dalla Bolognina Boxe, nelle quali ha battuto Dimitrije Djordjevic, David Afonso Pereira e Tamaz Avdiev. In mezzo, nel luglio scorso, c’era stata la vittoria per kot al primo round contro Gaetano Guttà in Piazza Broletto a Mantova, la città del suo manager Francesco Ventura. Ed è proprio a Mantova che Kaba dovrebbe combattere il 24 maggio con in palio il Titolo del Mediterraneo. L’avversario potrebbe essere Momo Khalladi. Ventura sta intensamente lavorando a questo progetto, da portare in una location suggestiva della città virgiliana.
In proiezione all’appuntamento con il match-chiave della carriera (quello che può aprire stimolanti e anche affascinanti prospettive sia per Kaba sia per Khelladi), l’imbattuto ventiquattrenne della Boxe Le Torri si misurerà in un test che si annuncia decisamente impegnativo. E insidioso. Francesco Acatullo appare, sulla carta, l’avversario di maggior valore fra quelli che Arblin “The Wolf” Kaba ha trovato sulla sua strada dal giorno del debutto da Pro, il 26 dicembre 2016. Trentenne, Acatullo si porta dietro l’esperienza di 21 combattimenti. “Frank la tigre di Caimano”, lo chiamano così. Per quelle caratteristiche da fighter, da guerriero instancabile. Ha vinto e perso, e anche pareggiato. Il suo record da Pro parla di 11 vittorie, 8 sconfitte, 2 pari. Ha affrontato diversi avversari di valore. Producendosi in match intensi, duri, spettacolari. Si è spesso fatto apprezzare, Acatullo. Ha incontrato Luca Maccaroni, Massimiliano Ballisai, Michele Focosi, Andrea Scarpa per il titolo italiano dei superleggeri (perdendo con onore al termine dei 10 round, al palasport di Bergamo nel gennaio 2015), poi “El Puma” Di Silvio, ancora con il tricolore in palio, ma nella categoria dei leggeri il pugile di Caimano trovò difficoltà. Successivamente Acatullo incontrò Francesco Lomasto nel novembre 2016 ritentando per la terza volte (ma senza buona sorte) di afferrare un sogno. Niente da fare. E’ pugile valoroso, con una straordinaria passione per la boxe, però fino ad ora gli è mancato sempre la “scintilla” per arrivare a conquistare una cintura tricolore. Che è il suo grande obiettivo. Un altro pugile importante che Acatullo ha incontrato in carriera porta il nome di Domenico Valentino. Si conoscono bene. Sono “scugnizzi” dello stesso territorio. Sì, anche Acatullo è nato a Marcianise ma è cresciuto a Caimano, poi ha vissuto a lungo a Voghera dove è cominciata la sua avventura da pugile. Si sono affrontati il 21 ottobre 2017 in un match non per il titolo. Valentino era al secondo incontro da Professionista. Quella sera, al palasport Crisafulli di Pordenone, Acatullo perse ai punti. Sono seguite due vittorie, in tranquilli test di nuovo nei leggeri. Però… “la tigre di Caimano” ha capito che quella non poteva essere la sua categoria, la fatica per entrare nei limiti di peso penalizzava il suo fisico. Da lì, presumibilmente, è nato il divorzio con il suo precedente manager. E dunque, da qualche tempo Acatullo si è affidato alla sapienza, alla conoscenza tecnica, al carisma di Patrizio Oliva. Ed è lui, il campione olimpico di Mosca 1980, il dodici volte campione d’Europa Professionista nelle categorie dei superleggeri e dei welter, campione del mondo WBA dei superleggeri nel 1986 e 87, nonchè ex-commissario tecnico della Nazionale azzurra, a prendersi cura di Francesco Acatullo. E per il rilancio del pugile di Caimano, Oliva lo ha convinto ad accettare questa sfida a Bologna con Kaba il prossimo 9 marzo. “Andiamo là per battere Kaba e tornare in corsa”, così avrebbe detto Oliva al suo pugile. Cominciando a coinvolgerlo, anche emotivamente, dentro un match che può riaprire porte importanti davanti ad Acatullo.
Nella graduatoria FPI dei “prima serie”, categoria superleggeri dove il campione in carica è Massimiliano Ballisai, Acatullo è collocato nella posizione numero 6 e Kaba al numero 7. Chiaro che chi vincerà il 9 marzo acquisirà punti pesanti per scalare la classifica italiana. BoxRec la vede diversamente, piazzando Kaba al numero 8 e Acatullo nella posizione numero 11. Per Boxeringweb, Kaba è al posto 9, mentre Acatullo non appare nei primi 10.
La serata pugilistica del 9 marzo sarà la prima di una serie di riunioni con pugili Professionisti. Un interessante ritorno ai tempi antichi per il pugilato bolognese. La proposta parte dall’entusiasmo, dall’energia, dallo spirito d’ìniziativa di un giovane maestro, Alessandro Danè, che è stato un buon pugile dilettante a La Spezia, poi trasferitosi a Bologna insegna pugilato nella palestra popolare “Gino Milli” dove ha sede la Bolognina Boxe, proprio di fronte al Circolo Arci Guernelli.
