Quando la burocrazia e l'incompetenza mettono ko la boxe, non possiamo che ribellarci. Quella che vi raccontiamo è una storia piena di negligenza, inadequatezza e inettitudine da parte di tutti i protagonisti di una tragicomica telenovela.
Al peso massimo Manuel Charr, detentore del dicutibile titolo "regular" WBA, difeso una sola volta in tre anni, era stato imposto da un Tribunale americano la difesa contro Fres Oquendo, 46enne portoricano che non combatte dal luglio del 2014!
La Wba ha avallato la sfida, ma Charr è risultato positivo a due sostanze vietate, però ha sostenuto la propria innocenza, ma i fatti (attraverso il campione B del test antidoping), gli hanno dato torto. La Wba lo squalifica e nel frattempo il team del 34enne libanese abitante a Colonia "inchioda" tutto perchè all'apertura del campione B non era stato convocato un rappresentante del pugile e quindi il test non poteva ritenersi valido.
Dunque, Charr dopato e tale confermato, rimane campione e alla Wba non rimane che fissare i tempi di un match contro "nonno" Oquendo entro 60 giorni.
Infatti i test Wada (Worls Anti Doping Agency) dovranno essere ripetuti, sperando che Charr risulti negativo, perchè in caso contrario la Wba dovrà opporre Oquendo, il quale rimane comunque lo sfidante ufficiale (come da delibera del Tribunale, passata in giudicato), al vincitore dell'eliminatoria tra Trevor Bryan e Jarrell Miller.
A questo punto Miller potrebbe rifiutare Joshua e puntare tutto sulla conquista del titolo "regular" che, comunque andrà, lo vedrà di fronte ad un veterano. Pazzesco!