(Francesco Patera in attacco)
Tra poche ore in Belgio, nello stesso momento in cui a Roeselare l'imbattuto Yves Ngabu (9-0-0; 14 ko), affronterà il 26enne danese Micki Nielsen (25-1-0; 15 ko), nella difesa del titolo dei massimi-leggeri, a Liegi il 25enne italo-belga Francesco Patera (20-3-0; 7 ko) avrà il non facile compito di respingere l'attacco del temibile 27enne francese Marvin Petit (24-1-1; 12 ko).
Professionista dal 2012, il campione d'Europa é cresciuto quasi in punta di piedi. Per parecchio tempo solo pochi appassionati, almeno in Italia, ne seguivano i progressi e paradossalmente si può dire che egli abbia spalancato le porte sulla ribalta internazionale proprio in occasione delle due uniche sconfitte subite sino a quel punto della carriera. Non é la prima volta che accade e non sarà neppure l'ultima, eppure desta sempre curiosità e un briciolo di stupore il fatto che un pugile acquisisca maggiore visibilità e credibilità perdendo, che non vincendo tutti gli altri match disputati. Ma nel 2016, quando andò in Francia per contendere a Yves Mendy il vacante UE della categoria, quasi tutti i pronostici lasciavano trasparire la pressoché totale certezza che egli non sarebbe riuscito a concludere il match. Invece concluse i 12 round a testa alta, mettendo in mostra una saldezza fisica e caratteriale che era stata evidetemente sottovalutata. Appena cinque mesi dopo, all'Echo Arena di Liverpool, nuovo ingaggio per sfidare il locale Sean Dodd, detentore dell'Intern.le Wbc e nuove nefaste prospettive per lui, apparentemente destinato ad una brutta serata. E invece, pure stavolta Patera stupì tutti e giunse ad un millimetro dalla vittoria, soccombendo solo per discutibile split decision, dopo avere fatto vedere le "streghe" al favoritissimo britannico.
Finalmente, il mondo del pugilato si rese conto di avere a che fare con un pugile "vero", un giovane dotato e ambizioso e non con un qualsiasi giramondo in cerca di borse.
Da allora, dopo avere sconfitto ai punti per il Mediterraneo Wbc Pasquale di Silvio (autore quella sera di uno dei migliori match della carriera), di nuovo sorprendendo gli allibratori volò in Finlandia, il 6 Maggio 2017, per sconfiggere l'idolo del Nord, Edis Tatli (31-1-0; 10 ko), strappandogli la cintura europea! Nemmeno il tempo di festeggiare, però, ed ecco ridarla indietro nel dicembre successivo e sempre a domicilio, al termine del combattimento più deludente della sua vita...Ma il 13 ottobre scorso, a Newcastle (il Regno Unito gli porta bene!), nuova chance continentale contro l'imbattuto Lewis Ritson (17-0-0; 11 ko), che dai suoi concittadini, era già considerato vincitore ancora prima di salire sul ring, in virtù del proprio vigore e della secchezza dei suoi colpi. Invece al verdetto, la cintura che era divenuta vacante andava a cingere i fianchi dell'italo-belga, lasciando allibiti e costernati i tifosi britannici.
Sabato avrà però una "brutta gatta da pelare"! A sfidarlo troverà Marvin Petit, poderoso, aggressivo, con potenza nelle mani e buona scuola pugilistica e pure una struttura fisica quasi da welter; un francese sconfitto una sola volta in carriera, ma ben sei anni fa per il titolo nazionale, da Yves Mendi e di stretta misura. Deciso non solo a conquistare la cintura Ebu, ma ad arrivare addirittura ai vertici delle graduatorie mondiali, Marvin (nome che la dice lunga sullo sport preferito in famiglia...) non lascerà nulla d'intentato per vincere. Le sue armi "letali" potrebbero risultare il ritmo forsennato con cui combatte e la potenza, "demolitrice" e non da colpo isolato, che vanta. C'é da prevedere una sfida intensissima, appassionante e non é detto che giunga al termine dei dodici round.
Se Patera sarà in grado di eludere la guerra che il transalpino cercherà di scatenare, può farcela. Ma se si farà imporre la strategia di Petit, la sua cintura europea correrà seri pericoli.
