Come previsto molti colpi e poca difesa a Los Angeles

Il termine "scazzottata" non è molto elegante, d'accordo, ma è forse il migliore per raccontare quanto avvenuto sul ring del Microsoft Thester di Los Angeles fra i pesi welter Omar Figueroa e John Molina. Del resto, e lo avevamo scritto, era ciò che ci si aspettava da due pugili abituati a non fare un passo indietro e a badare più alla sostanza dei colpi che alla capacità di evitarli. Casomai ci si può poi, a bocce ferme, domandare cosa ci possa essere nel futuro di questi due pugili che bloccano troppi colpi con la faccia, in particolare Molina che in realtà, a 36 anni, poco può ancora chiedere a una carriera eccitante ma che ha sempre posto in vista i suoi limiti tecnici.

Figueroa dal canto suo è un pochino meglio attrezzato tecnicamente e difatti ha vinto lui senza discussioni ma non riteniamo che a questo peso possa avere molto spazio. Certo è ancora imbattuto ma strutturalmente l'ex campione di sigla dei leggeri non è un welter, è sovrappeso e non all'altezza tecnicamente dei migliori 147 libbre. Forse, va sottolineato, potrebbe fare di più e di meglio perché quando finalmente si è deciso a fare uso del jab, soprattutto sinistro quando si metteva in guardia normale, dato che il match lo ha iniziato da mancino.

Il match, un continuo ossessivo scambio di colpi per lo più a corta e media distanza, si è deciso nella seconda parte delle 10 riprese previste quando Figueroa ha fatto qualcosa di più approfittando anche di un leggero calo di continuità del più anziano Molina. In realtà Molina non ha mai saputo leggere il gancio destro di Figueroa, l'unico colpo che lo ha fatto barcollare un paio di volte e che Figueroa non ha realizzato essere l'arma che poteva ribaltare totalmente l'avversario. A Figueroa probabilmente converrebbe scendere fra i 140 libbre, ammesso ne sia capace, e mettere un pizzico in più di attenzione nel suo pugilato, ma sia lui che Molina sono sembrati due uomini desiderosi di scaricare il proprio eccesso di adrenalina piuttosto che due pugili intenti a prolungarsi una carriera.

Il verdetto si è incredibilmente fatto attendere lunghissimi minuti lasciando sospettare che ci fosse qualche problema di calcolo o qualche polemica. In realtà non era così tanto è vero che i cartellini hanno favorito Figueroa 97-93, 98-92 e un 99-91 che fa davvero molto torto a Molina. Noi avevamo Figueroa avanti 97-93.