Ora una ben più dura battaglia lo aspetta in tribunale
E' un vero peccato che il talento da predestinato del peso piuma statunitense Shakur Stevenson possa essere vanificato dal suo comportamento fuori dal ring. Stanotte al Madison Square Garden di New York Stevenson ha dominato il portoricano Christopher Diaz nonostante il suo management fosse stato criticato per la scelta, ritenuta prematura, di un avversario che si era già battuto per un titolo di sigla contro Masayuki Ito nel suo penultimo incontro subendo la sola sconfitta della carriera. Ma il 21enne Stevenson, già medaglia d'argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, è di un'altra categoria, intesa come classe, rispetto a pugili come Diaz e la presenza del sommo Freddie Roach all'angolo del portoricano non poteva certo eliminare questa differenza.
L'unica possibilità per Diaz era quella di fare un combattimento a corta distanza, togliere spazio a Stevenson, cercare il colpo duro. Ebbene, non c'è mai riuscito. Stevenson si è piazzato a mezza distanza quando non ha usato le gambe e bersagliava Diaz dalla sua guardia mancina con il jab e i diretti portando spesso i colpi in serie. Un match nel match è stato quello fra i piedi dei due avversari, con Diaz che saliva col sinistro sul destro di Stevenson per tenere fermo l'avversario. L'arbitro non se ne avvedevae si doveva arrivare al 7° round per vederlo intervenire quando Stevenson decideva di rendere pan per focaccia all'avversario.
Stevenson ha comunque prevalso anche quando Diaz riusciva ad avvicinarlo ed ha messo a segno anche parecchi colpi sotto a partire dal 3° round. Comunque il portoricano non ha mai traballato se non in una occasione al 6° round su un gancio sinistro. I punteggi sono stati 100-90, 99-91 e 98-92 ovviamente per Stevenson. Noi avevamo 99-91 perché nel decimo e ultimo round Stevenson ha scelto di fare un po' il pagliaccio e lasciato fare Diaz. Cosa che non potrà fare quando andrà a processo per una aggressione in Florida.