25 giugno 2005. Un sole tramonta ed un altro nasce. Ricordiamo quel match che causò un dolore profondo nella folta schiera dei fan di Arturo Gatti. Si, il puncher nato a Cassino e diventato un’icona per i tifosi canadesi e di Jersey City.
Arturo o se preferite “Thunder”affrontava ad Atlantic City un giovane destinato a fare la storia che era già abituato a vincere titoli mondiali sin dal 1998. Lo chiamavano allora “Pretty Boy” al secolo Floyd Joy Sinclair Mayweather. Voleva con tutte le sue forze la cintura Wbc dei superleggeri che Gatti difendeva dal 2004 quando l’aveva conquistata contro Gianluca Branco sempre ad Atlantic City .
L'eternamente amato Gatti, indomito guerriero convinse tutti alla vigilia che sarebbe stato un “osso” troppo duro troppo duro per l’ affamato per Mayweather. Floyd che invece disputò uno dei suoi combattimenti più aggressivi e spietati della carriera . Colpì Gatti con entrambe le mani, da ogni angolazione, per tutta la notte. e non incassò un solo pugno pesante .Dopo 18 minuti di brutalità unilaterale, Gatti fu fermato dal suo allenatore ,ed ex campione, Buddy McGirt e rimase sul suo sgabello dopo che il sesto round era finito. In tanti quella sera piansero...
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