Radiazioni, baci e calze a rete

Sono ancora choccato dalle immagini che ho visto grazie all'articolo di Eric Armit, che da qualche mese ci onora della sua collaborazione, su quanto avvenuto al povero Hugo Santillan. Sicuramente, fosse avvenuto da noi, si sarebbe configurato un reato tipo omissione di soccorso ai suoi secondi, al medico all'arbitro. Andrebbero comunque tutti radiati all'istante. Inutile fare convention delle Alphabet Organizations, che poi servono solo a gettare fumo negli occhi, se poi i pugili vengono trattati da certa gente come è sempre successo: da carne da macello. Per Santillan non resta che aspettare e sperare!

Certamente fa sorridere la storia del bacio estorto da Kubrat Pulev a una giornalista che lui professava essere sua amica e lei evidentemente mica tanto. Di sicuro, non tanto per la multa, esigua, ma per eventuali conseguenze di una seconda offesa, il massimo bulgaro ora starà più che attento. Se può consolarlo conosco direttori d'orchestra ai quali per avere tentato di baciare un soprano che non ne voleva sapere è andata molto peggio. Non senza ragione.

La storia di Mike Lee non è certo una novità. Il ragazzo modello, studente perfetto, che conquista i cuori delle mamme facendo il pugile. Tutto già visto. Non so quanti conoscano la storia di Chuck Davey (FOTO) welter/medio degli anni 40/50, cocco della giovanissima televisione americane, una sorta di fidanzato d'America. Vinse match certamente truccati contro Rocky Graziano (convinto a fare un ultimo match per fargli strada) e Ike Williams (che lo ammise anni dopo), due che potevano disintegrarlo se solo avessero voluto. Ci pensò Kid Gavilan, un altro che peraltro perdeva a volte a comando, a polverizzarlo quando la posta in palio era diventata troppo alta. Mica son tutti De La Hoya, calze a rete a parte...