Giusta decisione del mensile britannico

Quando è troppo è troppo si potrebbe dire. La creazione del "Franchise Champion" da parte del WBC, ultima trovata di Mauricio Sulaiman, ha convinto il mensile inglese Boxing Monthly a togliere di fianco ai nomi pugili inseriti nelle loro classifiche il titolo che possiedono e la sigla che lo riconosce. Noi di Boxeringweb pubblichiamo ogni settimana le classifiche indipendenti del Transnational Boxing Rankings Board che, come è noto, rispondono a regole molto severe e precise nel riconoscimento dei campioni del mondo, quelli veri, che attualmente sono 6 e cioè Usyk (massimi leggeri) Gvodzyk (mediomassimi), Alvarez (medi), Mikey Garcia (superleggeri), Rigondeaux (supergallo), Estrada (supermosca). Le cosiddette Alphabet Organization continuano imperterrite non solo con i titoli assurdi che già gestivano prima ma creandone sempre di nuovi con una fantasia senz'altro degna di miglior causa. 

Come molte riviste specializzate e siti web dedicati alla boxe, anche Boxing Monthly pubblica mensilmente le proprie classifiche, sia mondiali che britanniche. Ed ecco che arriva questa decisione già messa in opera sul numero di questo mese. Il direttore, Graham Houston, ha motivato la scelta con il raggiungimento di "un nuovo livello di assurdità". Ricordiamo anche che il WBC fu il primo ente ad assegnare il titolo mondiale dei massimi a tavolino a Ken Norton quando Leon Spinks decise di concedere la rivincita, che perse, a Muhammad Ali invece di affrontare il peso massimo californiano. Norton era un gran campione ma non certo per quel regalo ricevuto. Tra l'altro perse subito il titolo WBC battuto da un altro mostro sacro, Larry Holmes.

Boxing Monthly dice basta, noi lo diciamo da tempo. Altri devono accodarsi, anche certi commentatori televisivi per cui ogni titolo di condominio, come li chiamiamo, è un mondiale. Solo così la boxe potrà risalire la china e tornare lo sport della gente.