(M.R.) Beh confessiamolo il nostro tifo andava verso Paul Smith il maggiore dei quattro fratelli pugili di Liverpool che taglierà il traguardo dei 35 anni il prossimo ottobre .
Era ancora forte il ricordo del match di Kiel del settembre 2014 quando a Paul fu negato un verdetto a favore di Abraham dopo un match di una intensità agonistica molto intensa .
Ci eravamo illusi. La forza del guerriero indomabile si è allontanata da Paul e cosi’ il giovane Zeuge che aveva battuto ( ma non umiliato) il nostro Giovanni De Carolis ha vinto ancora e ha conservato una fetta del titolo Wba dei supermedi .
Il verdetto 119-108 raccolto all'Arena Rittal di Wetzlar non offre il fianco a molte interpretazioni. Fino alla quinta ripresa la grinta del britannico lo ha tenuto a galla poi l’età, i muscoli stanchi hanno permesso a Zeuge , che continuiamo a considerare un elemento di non altissimo livello, di portare in porto la partita a suo piacimento .
L'imbattuto pugile di Berlino ha lavorato bene con il suo sinistro sempre rapido e portato con il tempo giusto, muovendosi sulle gambe in modo elementare ma efficiente e doppiando il destro in diverse occasioni pur senza particolare efficacia .
Dopo quattro riprese perse nella seconda metà del match all’undicesima tornata Smith ha tirato fuori la ultime stille di energia in suo possesso e ha portato qualche colpo duro ma erano comunque troppo pochi per rovesciare le sorti del match.
Anzi su di una combinazione nella ripresa finale Smith andava al tappeto e non si è capito bene se fosse stato colpito o meno . Verdetto ineccepibile per Zeuge e terza sfida mondiale fallita per Paul: sicuramente l’ultima.
Magra la consolazione di vedere il fratello Stephen anche lui due volte sconfitto in match per il titolo iridato battere ai punti il poco pericoloso magiaro Karoly Gallovich.
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