Tim Hague (1-3-0; 1 ko), 34enne ex-atleta dell’UFC, si trova ricoverato all’Ospedale di Alberta, in Canada, in seguito al ko al 2° round subito venerdì notte per mano di Adam Braidwood (8-1-0; 7 ko). Ad appena un paio di settimane da un analogo incidente accaduto a David Whittom, tuttora in coma farmacologico, la brutta storia si ripete. Il povero Hague sosteneva appena il quarto match come pugile, dopo averne disputati 34 in altri sport da combattimento “misti” tra il 2006 e il 2016, dove per altro aveva già subito ben 10 ko…Insomma, qualcuno non si vuole convincere che la boxe è una cosa seria e bisogna praticarla solo in presenza di qualità tecniche e fisiche adeguate. Se l’atleta non capisce ciò, avrebbe il sacrosanto dovere di farglielo capire chi gli sta intorno, perché queste vicende nuocciono gravemente all'immagine del pugilato e soprattutto all'incolumità di chi sale sul ring. L’avversario di Tim Hague, seconda vittima della situazione, cioè il connazionale Adam Braidwood, è un ex-giocatore di foot-ball americano che veniva da sei consecutivi successi per ko, dopo un anno e mezzo di carriera…Intendiamoci! Non è e non sarà mai un campione, ma ciò non toglie che il povero Tim Hague sia stato mandato verso un destino che non era certo impossibile da prevedere. Almeno per chi sa leggere semplicemente un record...