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Bordo Ring

Pacquiao, 40 anni e non sentirli. Battuto Broner

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Ridicole le proteste dello statunitense

Non considerate i cartellini tutto sommato non larghissimi, non considerate soprattutto le proteste di un Broner che come nomignolo ha "The Problem" ma il cui vero problema è lui stesso. Pacquiao ha vinto il match con il 29enne di Cincinnati alla grande e certamente con un vantaggio più ampio di quello riconosciutogli dai giudici. Ma ha scarsa importanza, almeno un furto questa volta non c'è stato e Pacquiao a 40 anni suonati dimostra di essere ancora un grande pugile battendo un ragazzo che avesse la sua personalità e soprattutto i suoi attributi avrebbe potuto fare molto di più in carriera e anche fuori dal ring dove è abituato a cacciarsi nei guai.

Quello dell'MGM Grand di Las Vegas non è stato un grande match, molta tensione ma pochi colpi. Quei pochi buoni sono stati però quasi tutti del fuoriclasse filippino che difendeva il titolo di sigla WBA dei pesi welter. Quello che ha stupito è stata la condizione fisica di Pacquiao in grado di essere lui a imporre il ritmo fin dall'inizio. Evidente l'intenzione di Broner di attenderlo e prenderlo d'incontro girando controsenso cioè dalla parte del sinistro del mancino filippino. Ma per fare questo occorre essere davvero bravi e lasciare andare le mani quando è il momento, una cosa che Broner non ha mai fatto. E quando Pacquiao attaccava con veemenza Broner si disuniva, ricorreva a reiterate scorrettezze e tutto sommato ne subiva anche la personalità. I grandi campioni hanno un piano b e magari uno c se il piano a e il piano b non dovessero funzionare. Broner invece non ha cambiato mai un atteggiamento che non lo poteva portare da nessuna parte nonostante fosse stato invitato dall'angolo ad essere più propositivo. Tutto inutile, Broner si limitava ad evitare i colpi del filippino, quando ci riusciva, e ad andare fuori misura nelle timide repliche.

Se c'è stato un pugile che è andato in difficoltà questi è stato proprio lo statunitense, salvato dal gong nella settima ripresa quando un paio di ganci sinistri di Pacquiao hanno sorpreso Broner spalle alle corde mettendolo alla sua mercè. La scena si è più o meno ripetuta al 9° round quando un miracolo di equilibrio ha impedito allo statunitense di mettere il sedere per terra ed essere contato sempre su un sinistro al volto. Pacquiao è stato anche l'unico a lavorare al corpo e questi due momenti di difficoltà di Broner sono derivati dal fatto di avere dovuto abbassare la guardia perché il filippino si era messo a colpire sotto. Nei due ultimi round Broner si è messo a fare il ballerino come se fosse lui a controllare l'incontro meritandosi così la disapprovazione di un pubblico che si aspettava ben altro spettacolo ma che si è alzato tutto in piedi per celebrare il trionfo di un 40enne che non vuol dire basta, e con più di qualche ragione. Punteggi ufficiali di 117-111 e due volte 116-112. Per noi 118-110.

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