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Bordo Ring

Gvodzik batte Ngumbu per infortunio a Filadelfia

 

La soluzione al 5° round

Uno strappo al polpaccio destro avvenuto dopo un minuto del 5° round ha tolto dal ring il congolese Doudou Ngumbu che stava sfidando il campione del mondo dei pesi mediomassimi, l'ucraino Oleksandr Gvodzik. Ngumbu era nettamente sfavorito e aveva già perduto le prime 4 riprese ma se ci si aspettava una possibile vittoria prima del limite dell'ucraino certo non si pensava potesse avvenire in questo modo. Ngumbu, 37 anni, residente a Tolosa in Francia, è sempre stato un pugile discreto, non certo un credibile sfidante mondiale, ma per il ritorno sul ring di Gvodzik dopo il drammatico match in cui ha conquistato il titolo mondiale battendo per K.O. Adonis Stevenson serviva un avversario non preoccupante.

E' molto delicato il ritorno sul ring di un pugile che ha causato, certo involontariamente, seri problemi di salute al suo avversario quando non addirittura la morte. A titolo di esempio ricordiamo che Ray "Boom Boom" Mancini non si è mai ripreso moralmente nè pugilisticamente dalla morte di Duk Koo Kim in quel maledetto match il cui risultato portò poi al suicidio della mamma del pugile coreano e contribuì persino a quello dell'arbitro. Lo stesso accadde più o meno ad Emile Griffith che perse il cosiddetto killer instinct" dopo la tragedia occorsa al fuoriuscito cubano Benny "Kid" Paret.

E' con piacere che comunque vi comunichiamo che proprio in questo weekend Stevenson ha potuto fare una piccola visita a casa propria prima di rientrare lunedì nel centro di riabilitazione che lo ospita. La strada della ripresa è lunga ma l'ex campione del mondo parla, cammina e mangia.

Gvodzik, al suo secondo match con l'allenatore Teddy Atlas, stava comunque dominando il match con Ngumbu. L'ucraino, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra del 2012, trentunenne, ha troppa esperienza e troppa classe per essere impensierito dall'africano. Lo ha costantemente anticipato, gli ha fatto sentire il suo continuo jab e Ngumbu non aveva soluzioni per cambiare il match. Aveva appena provato la strada del destro largo e della provocazione con sorrisini e passettini alla Ali quando è arrivato l'infortunio. Per motivi misteriosi l'arbitro gli ha concesso qualche minuto per riprendersi invece di proclamare subito il K.O.T che ha dovuto comunque decidere poco dopo. Impressionanti le lacrime di disperazione del pugile africano ma francamente nulla poteva cambiare le sorti di questo match.

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