Una rivincita  dove Ward è leggermente favorito

di Carlo Tartaglia

Questa notte  al Mandalay Bay di Las Vegas, il neo campione unificato WBO, WBA e IBF dei mediomassimi Andre Ward (31-0, 15 KO) concederà la rivincita a Sergey Kovalev (30-1-1, 26 KO), l’uomo a cui ha strappato le cinture lo scorso novembre con una decisione molto discutibile.

Il primo incontro aveva mostrato il piano tattico vincente per entrambi, ma nessuno dei due era stato in grado di eseguirlo per tutta la durata del match: nelle prime sei riprese Kovalev aveva dominato, mettendo anche al tappeto Ward, dal giro di boa in poi era stato invece l’americano a prevalere con una boxe astuta, fisica, un po’ sporca ma certamente efficace. Nel complesso, il puncher russo si era aggiudicato più round e avrebbe meritato la decisione di un paio di punti, ma il suo netto calo fisico nella seconda parte della sfida va comunque tenuto in considerazione in vista di questo atteso rematch chiarificatore.

Al peso entrembi  79.378kg

Per quanto concerne il build-up, se n’è visto davvero poco per questa rivincita, poco pubblicizzata ma non per questo poco interessante. Al contrario, sul ring andranno due dei migliori pugili del pianeta e questo è certamente uno degli appuntamenti chiave di un 2017 pugilisticamente esaltante sotto il piano dello spettacolo e degli eventi.

Sarebbe riduttivo definire Ward vs Kovalev II come una sfida tra un tecnico (l’americano) e un picchiatore (il russo) perché entrambi sono campioni veri e hanno dimostrato di possedere saggezza e complessità tecnico-tattica che vanno ben al di là di tali definizioni. ‘Krusher’ Kovalev non è solo un uomo dalle mani pesanti: è un boxer-puncher attento, ha alle spalle una lunga carriera da dilettante che ne ha forgiato i fondamentali, usa bene i colpi dritti e le finte, dispone di un jab di sorprendente pesantezza che sa alternare sapientemente sopra e sotto; S.O.G. Ward non è solo un tecnico ma anche un efficacissimo e roccioso in-fighter che sa sfruttare molto bene la propria fisicità quando la distanza dal suo avversario si assottiglia. Inoltre è un ottimo osservatore sul ring ed è in grado - come pochissimi altri colleghi - di fare modifiche tattiche in corso d’opera: abbiamo avuto un’ottima illustrazione di ciò proprio nelle riprese finali del primo match con Kovalev.

Cosa aspettarsi dunque da questo rematch? Sicuramente vedremo ancora una certa prudenza da parte di entrambi perché nonostante le dichiarazioni bellicose i due protagonisti si rispettano e trattandosi di una rivincita sono ben consci del calibro di avversario con il quale faranno i conti.

Le strategie sono abbastanza prevedibili: Kovalev dovrà provare a combattere tutto il match come combatté le prime 5 riprese a novembre: in avanti, tagliando il ring, gestendo la distanza con il jab e usandolo insieme alle finte per aprirsi varchi offensivi ma soprattutto cercando di concedere il meno possibile l’azione corpo a corpo al suo rivale. Ward, dal canto suo, dovrà prendere a modello il lavoro fatto nella seconda parte della prima sfida: lottare duro da vicino, evitare il jab bomba di Kovalev, imporre al russo uno sfiancante ed asfissiante combattimento corpo a corpo, lavorare costantemente alla figura. Quando si troverà alla media distanza sarà invece suo compito sarà quello di sfruttare la sua maggiore rapidità di braccia e non concedere mai un bersaglio fisso al ‘Krusher’.

Sotto il piano motivazionale, tutti e due i campioni giungono alla sfida estremamente carichi: Kovalev vuole riprendersi ciò che gli è stato ingiustamente portato via nel primo confronto, Ward - nonostante abbia sempre dichiarato l’opposto - in cuor suo è ben cosciente di non aver convinto una grossa fetta di pubblico ed addetti ai lavori e darà il massimo per smentirli e dimostrare che è davvero lui il migliore.

Il pugile americano è il leggero favorito dei bookmakers, la nostra sensazione è che prevarrà nuovamente ai punti ma questa volta in maniera più limpida e meritata; mai sottovalutare Kovalev però: il russo ha dentro tanta cattiveria agonistica e la potenza per essere pericoloso dalla prima all’ultima campana...