logo facebook

SEGUICI SU FACEBOOK

La Boxe nella storia

C’è stato un altro Derek Chisora prima di Derek Chisora: Antonio Galento.

 

12345Galento Tony 11

 

Domenico Antonio Galento nasce a Orange, nel New Jersey, il 12 marzo 1910 da genitori italiani. Peso massimo alto solo un metro e 75 centimetri, Tony Galento ha combattuto 112 volte tra il 1928 e il 1944. Attaccabrighe, rozzo, sgraziato, sempre in sovrappeso, è stato uno dei pugili più pittoreschi della storia della boxe. Per promuovere i suoi match è stato capace di boxare contro un orso di 250 C’è stato un altro Derek Chisora prima di Derek Chisora.kg e contro un canguro. Prima di ogni match era solito ingurgitare piatti di spaghetti, sei polli, e mezzo litro di vino rosso; per scommessa mangiò 52 hot dogs. Saliva sul ring senza essersi lavato da giorni, sostenendo la tesi che il fatto che “puzzasse come una capra” distraeva il suo avversario; per il match con Max Baer, il 2 luglio del 1940, pare si fosse cosparso il corpo di tonno marcio e liquore prima di salire sul ring. E sul ring usava ogni forma di scorrettezza, incurante dei richiami dell’arbitro, legando e colpendo sotto la cintura ogni volta che poteva. Ovviamente non aveva paura di nessuno.

In sedici anni di professionismo affrontò, con alterna fortuna, i più forti pesi massimi del suo tempo: Ad Stone, Cuban Bobby Brown, Paul Cavalier, Johnny Risko, Ernie Schaaf, Obie Walker, Al Gainer, Arturo Godoy, Al Ettore, Lou Nova, Max Baer, Buddy Baer. Tra il luglio del ‘37 e il febbraio del ‘39 inanella una serie di undici vittorie consecutive per KO, guadagnandosi l’occasione della vita: la sfida a Joe Louis per il mondiale dei massimi. Joe Louis era dato favorito 8 a 1… Tony la prese così:

Giornalista:Tony, quali sono le tue possibilità contro Joe?

Galento: Joe chi?

Giornalista: Joe Louis.

Galento: I never hoid of the bum… in pratica una specie di “mai fottuto”

123456Galento Tony 12

Naturalmente Joe Louis vinse. Fu un KOT in quattro round, ma Joe non passò una serata tranquilla. Un terribile gancio sinistro di Tony lo fece barcollare nel primo round e nell’intervallo i suoi secondi si dovettero dar da fare per tamponare il sangue che usciva dalla sua arcata sopraciliare destra. Nel secondo è Galento a subire il ritorno del campione, che lo atterra con un terribile gancio sinistro; è il primo kd in undici anni di carriera di Tony Galento. Ma lo sfidante italoamericano ne ha ancora… forza, coraggio, determinazione… e nel terzo Joe Louis va giù. E’ ancora il gancio sinistro di Tony, e il campione del mondo è al tappeto. Al termine del terzo round Tony Galento è in vantaggio di due round a uno. Ma nel quarto Joe Louis si scatena. Dopo due minuti e mezzo l’arbitro Artur Donovan ferma il match; Joe Louis è ancora campione, ma ha sofferto veramente tanto.

A fine match Tony Galento non smentisce la sua fama: “Perché ho perso? Perché il mio allenatore mi ha convinto a combattere in maniera pulita e corretta, ecco perché”.

Tre mesi dopo Joe Louis, Tony Galento incrocia i guanti con Lou Nova, e sarà un match selvaggio, sanguinoso ed estremamente scorretto. “The Ring” del dicembre 1939 riporta che l’arbitro George Blake permise a Galento ogni tipo di scorrettezza, classificando il match come il terzo incontro più scorretto della storia del pugilato. Nova subì cinque kd e Tony vinse KOT al quattordicesimo.

BAER, MAX-TONY GALENTO WIRE PHOTO (1940) – JO Sports Inc.

Poi le sconfitte prima del limite, tra il ‘40 e il ‘41, con Max Bear ( nella foto)  e Buddy Baer sono l’inizio del declino di Tony Galento. Uscito dalle classifiche mondiali e inattivo per due anni, Tony Galento chiuderà la carriera nel dicembre del 1944 con tre vittorie per KO e un record di 79 (57 ko) 26- (6 ko) 6= ed un NC.

A cavallo tra le due guerre Tony Galento fu il Chisora di oggi… più di Chisora.(Paolo  Lantini )

 

 

 

"Old Master"Joe Gans : il più grande peso leggero di tutti i tempi

 111111111111111Gans joe

Nella “suite floor” del Madison Square Garden, il quarto ed attuale Garden, c’è la statua di bronzo di Joe Gans, con i guanti alle mani ed in guardia sinistra. Nella precedente struttura, la terza, in funzione dal 1925 al 1968, la statua di Gans era all’uscita degli spogliatoi. I pugili che ne uscivano per salire sul ring battevano il loro pugno destro contro quello di Joe… portava loro fortuna.

88888888888888888888888Gans

Secondo Nat Fleischer (1887-1972), fondatore nel 1922 della rivista Ring Magazine e suo direttore per cinquant’anni, Joe Gans è stato il più grande peso leggero di tutti i tempi. Fu il terzo afroamericano a fregiarsi del titolo del mondo, dopo il canadese “Little Chocolate” George Dixon, il primo, re dei piuma dal 1891 al 1897 e dal 1898 al 1900, e Joe “Barbados Demon” Walcott, che proprio cittadino americano non era, campione dei welter dal 1901 al 1904 e avversario di Gans in un memorabile scontro il 30 settembre 1904 a San Francisco terminato con un verdetto di parità dopo venti straordinari round.

Joseph Gant, questo il suo vero cognome, cambiato in Gans e rimasto per sempre tale in seguito ad un errore di stampa, nasce a Baltimora il 25 novembre 1874. Comincia a boxare a sedici anni e, il 23 ottobre 1893, nella sua Baltimora, è per la prima volta sul ring per un match professionistico. Tra il 1893 e il 1909 salirà sul ring almeno 199 volte (questi i dati ufficiali di Boxrec) ottenendo un record di 147 vittorie, 101 delle quali prima del limite, 10 sconfitte e 16 pareggi, a cui vanno aggiunti venti verdetti non emessi sul ring da una giuria ma dichiarati dalla stampa specializzata (i così detti verdetti NWS) che portano il record di Joe Gans a un impressionante 160-12-21, più 6 No Contest. Estremamente veloce, usava principalmente il jab sinistro per poi doppiarlo con il destro; e quando doppiava con il destro gli effetti erano devastanti. Centouno (e più) vittorie per KO stanno a dimostrarlo. Aggiungiamo il fatto che era un bersaglio difficilissimo da colpire ed ecco spiegato il successo di Joe Gans. Questa sua capacità di boxare fece rapidamente scuola tanto che ciò gli valse, con il crescere della sua fama, l’appellativo di “Old Master”. Ernest Hemingway dedicò a lui il breve racconto “A Matter Of Colour”… una questione di colore.

2222222222222gans al peso

Ed effettivamente è stato solo per una questione di colore che il nostro campione   ha combattuto per la prima volta per il titolo solamente nel 1900, dopo ben sette anni di grandi match ed enormi successi, ed anche di alcune ingiuste decisioni arbitrali in favore di avversari con il colore della pelle diverso dal suo. In tre occasioni, nel 1895, dovette disputare un round in più del previsto per poter consegnare il verdetto al suo avversario: l’11 febbraio contro John Coates, ma Joe vinse comunque il match, il 16 febbraio contro James Daly e il 13 aprile contro Johnny Van Heest. In quest’ultimo incontro, nonostante Gans avesse comunque dominato la nona ripresa aggiunta, l’arbitro Daniel Carr assegnò comunque il verdetto al suo avversario di fronte a un pubblico fortemente perplesso. Tra il primo gennaio e il 28 maggio di quell’anno Gans sostenne la bellezza di 27 match.

Quando il 23 marzo del 1900 a New York Joe Gans ha finalmente la possibilità di battersi per il mondiale sarà una testata del campione del mondo, lo svizzero residente a Buffalo Frank Erne, giudicata involontaria dall’arbitro Charlie White, a negargli il successo. Joe Gans, impossibilitato a continuare il match per il sangue che gli impedisce di inquadrare il suo avversario, deve fermarsi al dodicesimo.

Gans per la rivincita deve aspettare due anni, nel corso dei quali disputa trantaquattro incontri vincendone trentuno. Ha battuto pugili che precedentemente lo avevano stoppato in maniera non proprio pulita e con verdetti dubbi, come Young Griffo, un australiano con un record di 112 vittorie e 8 sconfitte, stoppato con un KO tecnico all’ottavo a Coney Island, e Bobby Dobbs, KO al settimo prima e al quattordicesimo poi in due scontri a Baltimora. Una vittoria per KOT al quinto (e non per squalifica come riportato da Boxrec) sul più pesante Eddie Connolly, campione del mondo dei welter nel 1900, il 6 gennaio 1902 a Philadelphia, gli spiana la strada per una seconda opportunità mondiale.

44444444444444444Gans

La rivincita con Frank Erne arriva il 12 maggio 1902 a Fort Erie, in Canada. Gans parte come una furia. E’ un uragano di colpi a due mani quello che si abbatte sul volto e sul corpo del campione del mondo. Erne sanguina copiosamente dalla bocca e dal naso fin dal primo minuto. Il KO arriva dopo 1’40 del primo round. A quasi ventott’anni e al centoquarantatreesimo incontro (115-7-15, ND 6) Joe Gans è il quarto campione del mondo dei pesi leggeri, dopo Jack McAuliffe (1886-1893), George “Kid” Lavigne (1896-1899) e per l’appunto Frank Erne (1899-1902); il primo, naturalmente, di colore.

 

Nell’arco di tredici mesi, tra il giugno 1902 3 il luglio 1903, Joe Gans difende il titolo nove volte, vincendo sempre per KO. E’ imbattibile a livello di pesi leggeri.

L’otto dicembre 1903, a Boston, il suo avversario è un giovane ventenne più grosso di lui, 140 libbre contro le 135 di Joe; il suo nome è Sam Langford. Sono quindici round tra due autentici fuoriclasse. Langford vince ai punti, ma Gans ne esce ancora più grande.

Il 30 settembre 1904, come già detto in precedenza, il grande match contro Joe “Barbados Demon” Walcott a San Francisco. Walcott è anche lui, come Langford, a 140 libbre; è un picchiatore che pratica una boxe aggressiva. Gans boxa di rimessa, e vince in velocità. Al termine di venti bellissimi round l’arbitro Jack Wellsh ha a referto 7 round per Gans, 5 per Walcott e 8 in parità. La vittoria spetterebbe a Gans, ma Mr. Wellsh decreta il pari, in virtù della maggiore aggressività del Demonio delle Barbados.

333333333333333Gans

Un mese dopo, sempre a San Francisco, la prima vera debacle della carriera del grande Joe Gans. Jimmy Britt non è un fuoriclasse, ma in cinque round spedisce Gans al tappeto quattro volte. Mentre Gans al quinto si sta rialzando per la quarta volta Britt lo colpisce dall’alto verso il basso sulla nuca. L’arbitro Eddie Graney squalifica Britt e Gans mantiene il titolo. Ma Joe, a trent’anni e dopo 181 match, sente il bisogno di una pausa. Abbandona volontariamente il titolo e si ferma.

Nel 1905 sale sul ring solo due volte: sei round a marzo contro un suo ex avversario mondiale, Rufe Turner, un colored californiano di Stockton, veterano dei ring che terminerà la sua carriera nelle Filippine sedici anni dopo nel 1921, e a settembre pareggiando in quindici round a Baltimora contro Mike “Twin” Sullivan, un ventisettenne di Cambridge, nel Massachusetss che nel 1907 conquisterà il mondiale dei welter. Il 1906 vede il ritorno di Gans sul ring a tempo pieno. E Mike “Twin” Sullivan finisce due volte KO.

Il mondiale dei leggeri, intanto, è passato prima brevemente nelle mani di Jimmy Britt, e poi in quelle di Oscar “Battling” Nelson, un danese di Copenhagen residente a Chicago. La sfida tra i due, la prima delle tre, si svolge al Woodward’s Pavillon di San Francisco ed è un match al limite dei 45 round. Joe Gans è preparatissimo per l’evento, si è allenato come non mai, è pronto per un’altra vittoria per KO. E ciò avviene al quarantaduesimo round. Lo stop non è una squalifica come riporta il sito di Boxrec, ma è un intervento dell’arbitro George Siler che ferma Nelson ormai ridotto ad una maschera di sangue dopo oltre due ore di lotta.

Nel 1907 Gans difende il titolo tre volte dagli assalti del canadese “Kid” Herman Landfield, sconfitto all’ottavo il primo gennaio, di quel Jimmy Britt che lo aveva messo giù quattro volte tre anni prima, ridotto anch’egli ad una maschera di sangue il 9 settembre a San Francisco e fermato al sesto dall’arbitro Jack Welsh, e di George Memsic, battuto ai punti in 20 round a Los Angeles in un match arbitrato da James J. Jeffries… si, proprio lui, Jim Jeffries, l’immenso e imbattibile re dei massimi per sei lunghi anni, dal 1899 al 1905.

Il 4 luglio 1908, dopo due vittorie per KO senza mondiale in palio e una difesa del titolo, vinta sempre per KO, all’undicesimo, sul giramondo tedesco Rudy Unholz, un tipo che disputerà 132 match tra SudAfrica, Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda, è la volta del secondo match tra Joe Gans e Oscar “Battling” Nelson.

Sul ring della Mission Street Arena di Colma, in California, oltre a “Battling” Nelson, si presentano a Joe Gans i suoi quasi trentaquattro anni, i suoi 197 incontri e l’inizio di TBC polmonare che mina il suo fisico. Gans perde il titolo; è la prima volta in sei anni che perde il titolo: E’ sconfitto per KO al diciassettesimo, e saranno 21 i round che reggerà, prima di crollare, due mesi dopo nella “bella”, sempre sullo stesso ring.

Un ultimo incontro, uno solo, il 12 marzo 1909, vinto ai punti a New York, poi la terribile malattia aggrava le sue condizioni fisiche già provate.

Morirà di TBC il 10 agosto 1910 nella sua Baltimora, condividendo questa triste sorte con altri pionieri del ring e fuoriclasse del suo tempo quali “Nonpareil” Jack Dempsey e Paddy Duffy, che morì a soli venticinque anni con la cintura dei welter ancora ai suoi fianchi.

Nel 1954 sarà eletto nella Ring Boxing Hall Of Fame e dal 1990 è membro della International Boxing Hall Of Fame di Canastota insieme ai più grandi di sempre.

 

Paolo Lantini

Jimmy Barry fu il primo campione mondiale dei pesi gallo. Si ritirò imbattuto

 AAAAAAAAAAAAAAAA 6666666BARRY JIMMY CHICAGO

 

Jimmy Barry è stato campione del mondo dei gallo cinque anni e si è ritirato imbattuto. Si è ritirato imbattuto come pochissimi altri campioni del mondo come lui, quali Jack McAuliffe, come lui pioniere della moderna boxe professionistica, Rocky Marciano, Ricardo Lopez, Joe Calzaghe, Floyd Mayweather Jr. e Andre Ward. Si è ritirato con un record di 61-0-10, 39 KO.

Con lui ha inizio la storia dei pesi gallo; Jimmy Barry fu il primo campione del mondo ufficiale, nel 1894. Per la verità si ha notizia di un match valevole per il mondiale dei gallo in data 5 giugno 1889 tra l’inglese di Birmingham residente a Jersey City Chappie Moran, vincitore ai punti, e Tommy “Spider” Kelly, e nel 1891 di George “Little Chocolate” Dixon, più volte campione del mondo dei piuma tra il 1891 e il 1900, che era stato dichiarato campione del mondo dei pesi gallo a 114 libbre in seguito ad una vittoria per KO al quinto su Abe Willis.

Ma la categoria dei gallo alle attuali 118 libbre e chiamata allora “paperweight” non era stata ancora ufficialmente istituita.

James Curran Barry nasce a Chicago il 7 marzo 1870. Impara a boxare da giovanissimo, ancora studente, formandosi sotto l’attenta guida del pugile canadese Harry Gilmore, sfidante di Jack McAuliffe al mondiale dei leggeri nel 1887 dal quale fu sconfitto per KO al ventottesimo round, che proprio con Jimmy Barry inizia una fortunata carriera di allenatore alternata fino al 1896 a quella di pugile professionista. Curerà l’intera carriera di Jimmy Barry e quella dell’altro re dei gallo Harry Forbes (1901-1903).

Jimmy Barry Also Known as “Little Tiger” | MyBoxingFans - Boxing News

Barry esordisce al professionismo nell’aprile 1890 a vent’anni, dopo aver terminato gli studi. Vince sempre. Quattro anni dopo ha un record di 43 incontri e 43 vittorie. Ventotto avversari sono finiti KO. Il 15 settembre 1894 incontra sulla sua strada Casper Leon, “The Sicilian Swordfish”, il pesce spada siciliano.

Gaspare Leoni nasce a Palermo l’8 dicembre 1872. Non si sa niente dei suoi primi diciotto anni di vita, non si sa quando sbarcò sull’altra sponda dell’Atlantico, non si sa se chiese mai e se mai ottenne la cittadinanza americana. Sul sito Boxrec e sugli altri pochissimi siti che ricordano il nome di Casper Leon, il nostro viene ricordato come pugile italiano. Non ci sono dati certi in proposito, ma se così fosse Casper Leon sarebbe stato il primo pugile italiano a battersi per un titolo mondiale, il 15 settembre 1894, trentotto anni prima di Oddone Piazza (NBA dei medi) e trentanove prima di Primo Carnera per il mondiale dei massimi… e diciannove anni prima di quando il grande Giuseppe Curreri “Johnny Dundee”, nativo di Sciacca, disputò il primo dei suoi undici mondiali, il 29 aprile 1913, pareggiando in venti round con Johnny Kilbane.

BoxRec: Casper Leon

Si hanno notizie di Casper Leon  (nella foto ) dal 1891, anno del suo esordio sui ring americani, e anche qui la data del suo match con Jim Burns non è certa. Si sa che è veloce e tatticamente molto intelligente.

Jimmy Barry e Casper Leon si affronteranno cinque volte; una vittoria di Barry e quattro pareggi. Ci saranno anche diversi match esibizione tra i due.

A Lamont, in California, il 15 settembre 1894, i due si affrontano per la prima volta; il match è probabilmente sulle quarantacinque riprese, essendo in palio il mondiale delle 105 libbre. I pugili hanno guanti poco imbottiti, e si combatte sotto una tenda su manto erboso in una serata fredda e umida. Al termine di ogni round Harry Gilmore va in soccorso di Barry con una coperta, per tenerlo al caldo. Leon non ha lo stesso tipo di assistenza al suo angolo. Jimmy Barry vince al ventottesimo. Al termine del match Harry Gilmore reclama ai commissari a bordo ring il titolo del mondo dei pesi gallo per il suo assistito. Il mondiale viene ufficialmente ratificato, come riportato dal Chicago Tribune.

Il 30 marzo 1895 il secondo match, a Chicago, con il titolo del mondo dei pesi gallo in palio. Jimmy Barry ne viene da due successi e ha portato il suo record ad un impressionante 46-0, 30 KO. Di Leon si sa che ha ottenuto un successo ai punti, l’11 dicembre, su Kid Ryan. Il match è sui quindici round. Casper Leon è KD al secondo, Jimmy Barry al terzo. Il match va avanti. Al quattordicesimo Casper Leon è nuovamente KD; contato fino ad otto barcolla vistosamente. I commissari a bordo ring intervengono e fermano il match. L’arbitro Malachy Hogan stila il suo verdetto; il match è pari. Così andavano le cose nel mondo della boxe di fine ottocento. Per Jimmy Barry è il primo “non successo” in quarantasette match ufficiali.

I due si ritrovano di nuovo di fronte sul ring tre anni dopo, il 30 maggio 1898 a New York, e c’è ancora il mondiale dei gallo in palio. La carriera vincente di Jimmy Barry è proseguita tra difese del titolo ed esibizioni varie; quindici vittorie, nove per KO e due pareggi hanno portato il suo record a 61-0-3, 39 KO. Ma c’era stato un intoppo. Il 6 dicembre 1897 era sbarcato in Inghilterra per difendere il suo titolo dall’assalto del beniamino di casa Walter Croot. Al National Sporting Club di Covent Garden, a Londra, Barry aveva messo KO al ventesimo ed ultimo round il suo sfidante. Ma questi, per i duri colpi subiti nel corso del match, o forse per aver battuto la testa durante la caduta, morirà in seguito ad una emorragia cerebrale. E’ stato il solito Gilmore a convincere Jimmy a continuare la sua avventura sul ring, ma questi, da allora, non ha mai più sferrato un colpo da KO, come se la potenza del suo pugno si fosse esaurita quel dannato 6 dicembre 1897 a Londra. Tornato negli Stati uniti aveva battuto ai punti due avversari di seconda fascia quali Johnny Connors e Johnny Ritchie e aveva ottenuto un pareggio contro il non sensazionale Billy Rotchford.

Casper Leon, nel frattempo, aveva ottenuto un parziale di 31 vittorie, 12 per KO, sei pareggi e una sola sconfitta, per squalifica.

Il terzo match tra i due sarà un pareggio al termine dei venti round regolamentari.

Jimmy Barry non vincerà più un incontro; otterrà solo pareggi, altri sei. Due ancora con Casper Leon; il primo sei mesi dopo a Chicago in sei round e il secondo, titolo del mondo in palio, a Davenport, nell’Iowa, in venti round, nella sua ultima difesa del titolo, il 29 dicembre dello stesso anno. Disputerà il suo ultimo match, naturalmente pareggiandolo, il primo settembre 1899 contro Harry Harris, che due anni dopo conquisterà quel mondiale dei gallo che Jimmy Barry lascerà vacante.

Casper Leon combatterà ancora per il vacante mondiale dei gallo il 23 giugno 1899, pareggiando ancora contro Clarence Forbes. Combatterà fino al 1904, con un record finale di 44-15-24, 15 KO.

Jimmy Barry - Wikiwand

Nel 2000 Jimmy Barry viene introdotto nella International Boxing Hall of Fame di Canastota. E con lui, sulla targa a lui dedicata, compare nella sala dei famosi il nome di Casper Leon in qualità di suo primo sfidante mondiale.

Paolo Lantini

Jack Dempsey" l'impareggiabile" il primo campione mondiale pesi medi

 

 AAAAAAAAAAAA55555555NON PAREIL due

Jack Dempsey fu il primo campione del mondo dei pesi medi : esatto, proprio dei pesi medi, il primo re dei medi, nel 1884.

Leone, “Er Nero de Roma” Jacovacci

Jacovacci Leone BN in posa

Il primo campione di colore

Il 6 novembre del 1908 nasce il leggendario Tony Canzoneri

 Risultati immagini per Tony Canzoneri boxer Photos

Figlio di siciliani  è entrato nella leggenda

Les Darcy ,campione cattolico,entrato nella leggenda australiana della boxe

LES DARCY, "LA MERAVIGLIA DI MAITLAND" IL BOXER CATTOLICO ENTRATO NEL MITO AUSTRALIANO

 Darcy Les TRE

 

 

Di Leonardo Pisani

 

Pensare che non abbia potuto disputare un titolo mondiale ufficiale perché gli negarono il passaporto per recarsi in Usa,  e che in vita fu pesantemente criticato e considerato un vigliacco perché non si volle arruolare per la Grande Guerra perché profondamente religioso  e  pacifista è sconcertante .  

 Do origini irlandese , di fede cattolica si considerava un obiettore-, e  dopo la prematura scomparsa, come capita a molti incompresi colpì le “corde” del cuore degli australiani tanto da diventare un eroe popolare,  a cui hanno dedicato anche canzoni.

 Il suo nome forse ora – a parte l’Australia – non potrebbe dire nulla a chi segue la boxe, ma fu un fenomeno tanto da essere considerato da storici della noble art tra i più forti medi che abbiano calcato il magico quadrato. Parliamo della meraviglia australiana Les Darcy, nato per fare il pugile. Alt solo 168 centimetri aveva , però, un allungo di 180 cm.  Muscoloso , velocissimo di braccia ,  una mascella tanto dura che gli permise di  non andare  mai al tappeto e i vecchi cronisti giurano che non ebbe mai tagli o ferite gravi nelle sue battaglie.

Ironia della sorte, come l’altro medio della terra dei canguri Bob Fitzimmons, anche lui era un apprendista fabbro, e come un fabbro, quando voleva, colpiva: 29 ko su 46 vittorie, solo 4 sconfitte e contro ottimi avversari. Come molti del suo tempo, combatté in molte categorie, iniziò come piuma, leggero poi welter ma arrivò a vincere il titolo australiano dei pesi massimi.

James Leslie (Les) Darcy nacque il 31 ottobre 1895 a Stradbroke, nei pressi di Maitland, New South Wales, secondo figlio di Edward Darcy (o Dorsey), operaio e più tardi contadino e di Margaret, nata O'Rourke. I suoi nonni provenivano da Tipperary, in Irlanda. Lasciò presto la scuola a dodici, la sua famiglia era in pessime condizioni economiche e incominciò a fare l’apprendista fabbro per portare qualche spicciolo a casa. Quel duro lavoro però temprò il giovane fisico facendolo diventare nerboruto  e forte. Poi l’esordio nella boxe professionale a soli quattordici anni, una vittoria prima del limite all’undicesima ripresa contro un certo Guv'nor Balsa. I denari scarseggiavano a casa Darcy, e Les diede sempre gran parte dei suoi ricavi ai genitori.  Dopo  una serie di vittorie  sale  di peso e il 3 novembre 1913- a diciotto anni- ottiene la prima occasione per il titolo australiano , nei pesi welter . Rimediò una sconfitta ai punti in venti riprese contro il veterano Bob Whitelaw, che poi metterà ko l’anno seguente . Seguirono  due sconfitte contro il forte Fritz Holland – già vincitore di Joe Thomas, il duro peso medio avversario di Stanley Ketkel: una ai punti in venti riprese e l’altra per squalifica in diciotto riprese.

E’ ancora giovane Les Darcy, sta diventando un vero peso medio ma soprattutto diventa un richiamo delle arene, quando combatte, il pubblico corre, a volte si organizzavano treni speciali: Holland qualche anno dopo subirà due terribili punizioni dal “The Maitland Wonder”.  Il giovane pugile cresce! Molto allenamento, una vita sana, mai fumato o bevuto . E arriva il primo avversario di levatura mondiale. Può  far sorridere pensando al titolo: Mondiale dei pesi medi riconosciuto dall’Australia, ma poteva ben valere un titolo assoluto.

Darcy les UNO

Sul  ring dello Stadium, Sydney, il 23 giugno 1915 Darcy affronta il “Globtrotter “ Jeff Smith, un talentuoso boxer che in carriera si è preso la soddisfazione di battere Mike McTigue, Jimmy Clabby, Frank Mantell, Mick King, George Chip, Jackie Clark, Bob Moha, Andy "Kid" Palmer, Harry Mansfield, Joe Borrell, Len Rowlands, Young Ahearn, Zulu Kid, George Robinson, "Bandsman" Dick Rice, "Fighting" Dick Gilbert, Frankie Carbone, Johnny Howard, Pat McCarthy, "Captain" Bob Roper, Jamaica Kid, Clay Turner, Lee Anderson, Chuck Wiggins, Harold "Happy" Howard, Harry Foley e Tony "Young" Marullo, oltre a diversi match senza decisione con l’incommensurabile Harry Greb.

Smith è un altro re senza corona, ormai dimenticato nei nostri giorni, ma che Charley Rose pone al settimo posto nella sua All-Time Medi e la “Bibbia” Nat Fleischer al decimo posto. L’incontro fu stranissimo, il giovane Darcy alla quinta ripresa fu colpito basso e non riuscì a continuare,ma l’arbitro non gli credette e lo squalificò: fu l’ultima sconfitta di Les.

 Oltre a difendere il titolo mondiale made in Australia, disputò  incontri con il fior fiore dei medi dell’epoca: ben due volte con il solido Eddie McGoorty, vincitore di Jack Dillon, Dave Smith, Jack Denning, Pat Bradley, "Bandsman" Dick Rice, Matthew "P.O." Curran, Joe Bonds, "Fighting" Billy Murray, Harry Reeve, Mick King and Jerry Jerome, un boxer che Charley Rose mette al sesto posto nella sua all time dei medi e due volte contro the "Indiana Wasp" Jimmy Clabby,il maestro delle finte e delle staffilate con il destro d’incontro che battè anche Mike Gibbons, Dave Smith, George Cook, George Chip, Eddie McGoorty- settimo medio di tutti i tempi per Charley Rose.
Altre sue vittime gli ottimi Albert "Buck" Crouse, George Knockout Brown e per due volte su Dave Smith, che nel record aveva vittorie su Papke e Battling Levinsky . Poi Darcy prese una decisione, quella di espatriare perché la sua giovanile irruenza non sopportava il clima negativo dell’opinione pubblica australiana. Decise  di andare negli Usa per combattere, già dal 1915 avrebbe voluto  farlo. Aveva in mente quattro o cinque incontri ben remunerati per aiutare la sua famiglia in difficoltà per poi ,da  canadese,  arruolarsi o in Canada o nel Regno Unito:i tre paesi che navevano come sovrano Giorgio V -

Darcy Les DUE

 Quindi nel 1916 Les fa i suoi ultimi incontri in Australia, un tour de force per avere buone borse in un mese affronta due portenti: il 9 settembre batte Jimmy Clabby e poi inossidabile il 30 giugno 1916 affronta un osso duro, l’ex mondiale dei medi George Chip, appena tre mesi addietro prima aveva strappato un ND al mulino umano Harry Greb: Darcy stravince per ko alla nona ripresa. Poi clandestino e sotto falso nome parte per New York, e lì si consuma la sua tragica fine, ha appena ventuno anni, è nel pieno della forza, ma ormai non gode più della fiducia dei promoter, il modo in cui ha lasciato l’Australia ha creato un clima negativo nei suoi confronti, furono sì organizzati alcuni match ma poi rinviati o annullati. Solo esibizioni, alcune con un immortale della boxe come Mike Gibbons; ambedue potevano essere i campioni del mondo, ben superiori ad Al McKoy che deteneva il titolo, nessuno dei due ebbe un’opportunità mondiale. 

 Intanto qualcosa andò male, il fisico di acciaio dell’ex fabbro che mai ha conosciuto il tappeto e mai fu stato scalfito, fu colpito da setticemia e da endocardite.  Fu operato alle tonsille, ma sviluppò una polmonite che fu letale. Les si spegne a soli ventuno anni a Memphis, 24 maggio 1917, Il suo corpo fu imbalsamato e riportato in Australia e riposa nella sezione cattolica del cimitero di East Maitland, dove la tragica morte lo fece diventare ancora più popolare e amato: il giovane boxer che andava a messa tutti i giorni, che non amava la guerra ma aveva lo stesso deciso di arruolarsi ma prima voleva mettere a sicura la sua famiglia. Ora corre il pericolo che la sua forza e bravura cada nell’oblio tra gli appassionati di boxe, ma nel paese dei Koala è un eroe nazionale, ha una statua a suo ricordo e ancora ispira cantanti e scrittori. Nat Fleisher considerava Darcy all’ottavo posto della sua all time e Goldman lo inserisce all’undici posto tra i più forti medi di tutti i tempi, come Ketkel non potremmo mai sapere cosa avrebbe potuto realizzare la “meraviglia australiana” morto nel fiore degli anni. 

RIFERIMENTI

BOXE RING WEB

EDITORE FLAVIO DELL'AMORE

Autorizzazione

Tribunale di Forli' n. 2709

CHI E' ONLINE

Abbiamo 423 ospiti e nessun utente online

FORUM

logo boxeringweb2017c

Il Forum a cura di NonSoloBoxe

Per discutere di Boxe e non solo...

CLICCA SUL BOTTONE
PER ACCEDERE AL FORUM

go