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La Boxe nella storia

Nel luglio1897 nasce Erminio Spalla,pugile,attore,ecc

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Un eclettico  del primo novecento

 

di  Leonardo Pisani

Sicuramente gli appassionati di cinema  lo ricorderanno  nella parte del barbone che improvvisava un combattimento di boxe a pugni nudi nel capolavoro cinematografico “ Miracolo a Milano” regia di Vittorio De Sica (1951) oppure in "Poveri ma belli"  un film del 1957 diretto da Dino Risi ed in tante altre pellicole famose come come "Il mattatore  di Dino Risi (1960)" o lo storico Fabiola, regia di Alessandro Blasetti (1949).

Ha anche impersonato un personaggio lucano in  “Il Conte di Matera”, un film di Luigi Capuano girato a Cinecittà interpretato da   attori  come Virna Lisi e Giacomo Rossi Stuart. Un film che  presenta spesso ricostruzioni di edifici materani e così come la città è ritratta da lontano nei fondali della scenografia.
Ricostruzione leggendaria della vita di Gian Carlo Tramontano, Conte di Matera fino al 1514, anno in cui venne ucciso dal popolo. Prende spunto da episodi realmente accaduti a Matera nel XVI secolo, la storia però è romanzata ed ha ben poca veridicità storica.

Di certo Erminio Spallanato a Borgo San Martino nell’alessandrino il 7 luglio 1897- il fu un personaggio poliedrico, iniziò come giovane studente  di belle arti nella scuola di Brera dove fu allievo del Maestro Galli. Poi un giorno al “cinematografo” vide il filmato dell’incontro del secolo dove  il nero Jack Johnson, primo nero a vincere il titolo mondiale dei massimi mise ko al 15 round “La Speranza Bianca cioè  l’ex detentore Jim Jeffries, a Reno nel Nevada il  4 luglio 1910, a bordo ring come inviato speciale anche Jack London. Così il giovane Erminio decise di diventare un pugile, e anche bravo tanto da essere il primo italiano da vincere un titolo europeo, quello dei massimi Il 20 maggio 1923, all'Arena di Milano, sconfiggendo  ai punti in 20 riprese il belga Piet van der Veer.

Ed il primo peso massimo italiano ad avere rilievo internazionale infatti Nat Fleischer, fondatore della rivista "The Ring" e del "Ring Record Book and Boxing Encyclopedia", (il più importante giornalista di boxe del secolo scorso) lo classificò nei primi dieci nel 1924. Uomo coraggioso e pugile indomito affrontò a New York. nel 1924  anche il futuro campione dei massimi Gene Tunney, perdendo per kot alla 7 ripresa – in una intervista si è sempre rammaricato della sconfitta  secondo lui avvenuta per un errore arbitrale essendo il match interrotto senza motivo, e  sosteneva, che se avesse vinto avrebbe affrontato  Jack Dempsey, ma Tunney era un fuoriclasse, Erminio purtroppo no. 

Ma fuoriclasse del coraggio di sicuro: per ben due volte affrontò  in Argentina il micidiale picchiatore della Pampas  Louis Firpo. Altri dopo essere stati bastonati dal toro Firpo, al massimo lo evitavano come una peste.  Giramondo ha combattuto in Francia, Usa, Argentina,Germania, Gran Bretagna ‘ chiudendo la carriera in Brasile nel 1934 a 37 anni. In questi luoghi  scoprì la vocazione per la lirica . Dopo aver frequentato una scuola di canto , fu scritturato come basso da un’emittente radiofonica di Rio e una di Petropolis. Come basso si esibì anche nel 1937 a Torino nel Trovatore. 

Appesi i guantoni al chiodo, Spalla riprese a coltivare il suo amore per le arti, diventando scultore, pittore, cantante lirico, suonatore di flauto, attore e scrittore.. Per non parlare del coraggio dimostrato al fronte durante la Grande Guerra nel 41º reggimento di fanteria . Combatté nelle Valli Giudicarie, dove fu promosso al grado di sergente e meritandosi una croce di guerra; gesta poi bissate nella II guerra mondiale come paracadutista della divisione Nembo.  Spalla mantenne sempre il contatto con il mondo della boxe, fu lui a i ad accogliere il campionissimo Gene Tunney a Napoli  il 3 ottobre 1928 con il transatlantico Saturnia  quando  arrivò a Napoli con la futura moglie  Mary "Polly" Lauder  infatti si sposarono a Roma poco dopo e Tunney lasciò il ring come promesso. 

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Fu lui ad accogliere Carnera ormai malato che ritornava dagli Usa per morire nella sua Sequals. Esempio da seguire nei cinefilmati del ventennio fascista per i giovani pugili; lo rimase anche dopo ma con le sue caratteristiche di uomo eclettico. Nacque per l’arte  e con l’arte poi affrontò nuove sfide, dalla pittura alla scultura, dalla musica alla scrittura e poi il cinema – rari i suoi ruoli da pugile – Nel frattempo per Spalla arriva anche la TV: nel 1969 ne «i fratelli Karamazov», sceneggiato che, con 15 milioni di telespettatori a puntata raggiunse uno straordinario record  per la sua epoca  u  Poi  sera del 13 agosto 1971 fu  un’emiparesi a sconfiggerlo  ed a mezzogiorno del 14 agosto il cuore dell’antico massimo si fermò per sempre.

                        Filmografia di Erminio Spalla


·                          Io, suo padre, regia di Mario Bonnard (1939)

·                    Il socio invisibile, regia di Roberto Roberti (1939)

·                    Il ponte dei sospiri, regia di Mario Bonnard (1940)

·                    Il signore della taverna, regia di Amleto Palermi (1940)

·                    La compagnia della teppa, regia di Corrado D'Errico (1941)

·                    Il bravo di Venezia, regia di Carlo Campogalliani (1941)

·                    Capitan Tempesta, regia di Corrado D'Errico (1942)

·                    Arriviamo noi!, regia di Amleto Palermi (1942)

·                    Il leone di Damasco, regia di Corrado D'Errico (1942)

·                    I due Foscari, regia di Enrico Fulchignoni (1942)

·                    Giarabub, regia di Goffredo Alessandrini (1942)

·                    Il fanciullo del West, regia di Giorgio Ferroni (1942)

·                    I cavalieri del deserto, regia di Gino Talamo e Osvaldo Valenti (1942)

·                    Il campione, regia di Carlo Borghesio (1943)

·                    Harlem, regia di Carmine Gallone (1943)

·                    Senza famiglia, regia di Giorgio Ferroni (1944)

·                    Ritorno al nido, regia di Giorgio Ferroni (1944)

·                    Ogni giorno è domenica, regia di Mario Baffico (1944)

·                    Il ratto delle Sabine, regia di Mario Bonnard (1945)

·                    Il tiranno di Padova, regia di Max Neufeld (1946)

·                    La gondola del diavolo, regia di Carlo Campogalliani (1946)

·                    Sangue a Ca' Foscari, regia di Max Calandri (1947)

·                    La fumeria d'oppio, regia di Raffaello Matarazzo (1947)

·                    Le avventure di Pinocchio, regia di Giannetto Guardone (1947)

·                    Il fiacre n. 13, regia di Mario Mattoli (1948)

·                    Fabiola, regia di Alessandro Blasetti (1949)

·                    I pirati di Capri, regia di Giuseppe Maria Scotese (1949)

·                    Rondini in volo, regia di Luigi Capuano (1949)

·                    Santo disonore, regia di Guido Brignone (1950)

·                    La bellezza del diavolo, regia di René Clair (1950)

·                    Le sei mogli di Barbablù, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1950)

·                    Miracolo a Milano, regia di Vittorio De Sica (1951)

·                    Cheri Bibi - il forzato della Guaiana, regia di Marcello Pagliero (1955)

·                    Vendicata, regia di Giuseppe Vari (1955)

·                    Torna piccina mia!, regia di Carlo Campogalliani (1955)

·                    Io piaccio, regia di Giorgio Bianchi (1955)

·                    Il mantello rosso, regia di Giuseppe Maria Scotese (1955)

·                    Addio sogni di gloria, regia di Giuseppe Vari (1955)

·                    Mogli e buoi..., regia di Leonardo De Mitri (1956)

·                    Poveri ma belli, regia di Dino Risi (1957)

·                    Il conte di Matera, regia di Luigi Capuano (1957)

·                    Ascoltami, regia di Carlo Campogalliani (1957)

·                    Solo Dio mi fermerà, regia di Renato Polselli (1957)

·                    Ballerina e Buon Dio, regia di Antonio Leonviola (1958)

·                    La Maja desnuda, regia di Henry Koster (1958)

·                    Un uomo facile, regia di Paolo Heusch (1959)

·                    La scimitarra del Saraceno, regia di Piero Pierotti (1959)

·                    Agosto, donne mie non vi conosco, regia di Guido Malatesta (1959)

·                    Il mattatore, regia di Dino Risi (1960)

·                    Teseo contro il minotauro, regia di Silvio Amadio (1960)

·                    La vendetta della maschera di ferro, regia di Henri Decoin e Francesco De Feo (1961)

·                    L'ira di Achille, regia di Marino Girolami (1962)

·                    Taur, il re della forza bruta, regia di Antonio Leonviola (1963)

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