Rivoluzione. Questa è la parola d’ordine della Formula 1 2014 che con un ampissimo cambio regolamentare ha cancellato, quasi completamente, tutte le certezze di piloti e scuderie. Sebastian Vettel, vincitore degli ultimi quattro titoli Mondiali, già adesso sa che non riuscirà a difendere il titolo. Chi sarà il suo successore? Ancora nessuno può dirlo.
Il ritorno dei motori turbo ha costretto tutte le scuderie a creare delle vetture nuove. I piloti, che si sono pure dovuti mettere a dieta e, che dovranno accelerare e frenare in modo molto diverso, nel prossimo weekend correranno a Melbourne, dove si apre il Mondiale 2014.
Favoriti per la prima gara non ce ne sono. Perché tutte le scuderie nei test di Jerez e del Bahrain hanno lamentato grossi problemi di affidabilità. E in un coro unanime praticamente tutti hanno detto che la prima gara sarà ad eliminazione, e chi giungerà al traguardo di sicuro porterà a casa dei punti.
Red Bull e Lotus, prima e quarta negli ultimi due campionati, sono nei guai. Perché la Renault non è riuscita a progettare un motore perfetto, come quello ha permesso a Vettel di vincere sempre e che ha permesso alla casa francese di superare la Ferrari come numero di vittorie in Formula 1. Red Bull e Lotus corrono il rischio, assai concreto, di vedere entrambi i suoi piloti ritirati nella prima gara.
Chi ha fatto le cose come si deve, a livello di motori, è la Mercedes. La casa di Stoccarda punta al titolo Mondiale. Hamilton e Rosberg se non avranno problemi tecnici si giocheranno il successo tra loro. Ma nemmeno la Mercedes nei test è stata immune, entrambi i piloti si sono dovuti fermare per vari contrattempi. Motorizzati dalla Mercedes sono pure la McLaren, per l’ultimo anno, la Williams, per la prima volta, e la Force India, ancora della ricerca della prima vittoria della sua storia. Tutte queste tre scuderie hanno in Australia una chance colossale ed i piloti di McLaren, Williams e Force India sognano in modo concreto il colpo grosso, ma per loro anche un podio sarebbe eccezionale.
E poi c’è la Ferrari che vuole tornare a vincere e per questo schiera due campioni del mondo: Fernando Alonso, vincitore nel 2005 e nel 2006, e secondo con la Ferrari nel 2010 e nel 2012, in entrambi le occasioni perse il titolo all’ultima gara, e Kimi Raikkonen l’ultimo campione del mondo in rosso. Vedendo la loro storia e vedendo la storia della Ferrari è probabile, per non dire certo, che soprattutto all’inizio in condizioni normali lo spagnolo e il finlandese non potranno puntare alla velocità massima, e di conseguenza alla pole position. Entrambi, però, in gara danno il massimo e la Ferrari punta sulla loro classe e sulla loro capacità di gestione di gomme e vettura. Se l’affidabilità ci sarà e il Mondiale partirà bene, la scuderia di Maranello potrà riprendersi il titolo Mondiale.