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I tre punti cardine

Questo sarà un articolo un po’ diverso dal solito,poichè attingendo da qualche appunto scritto in questi anni più che fare solo cronaca parlando dell’ andata dei quarti di finale di questa edizione di Champions League (con una postilla finale sull’ Europa League) farò alcune personalissime valutazioni e riflessioni su  vittorie e sconfitte di una o più squadre, club e nazionali, che si intersecano in questi ultimi 5 anni diciamo dal primo successo spagnolo, passando per il  Barca di Messi in Champions e soffermandomi su Bayern-Chelsea, quasi a formare un mosaico a prima vista disomogeneo però con tre punti cardine nel discorso.

Primo punto: in quesi anni abbiamo visto Il Barcellona e la  Spagna  imporre   il loro “tiki taka”,  vincente rivisitazione della ragnatela già vista ai tempi di Liedholm,  con venature del Sistema dell' Ungheria del ' 54 (il centravanti arretrato che permette ai centrocampisti di divenire punte) certo con un modulo chiaramente adattato ai tempi del calcio iper veloce, una moderna sintesi tra la Roma di Spalletti che non offriva all’ avversario punti fissi in attacco (lo stesso Totti spesso arretrava per permettere l’inserimento dei centrocampisti come fa Messi) ed il Milan modello Ancelotti che faceva del possesso palla, anche statico a volte, la sua forza come lo fa il Barca con altre  (e più alte)  qualità. Il secondo punto cardine è che a fronteggiare il calcio catalano c’è un’opposta filosofia quella del calcio all’ italiana, volgarmente detto catenaccio anche se la primogenitura fu in Svizzera(il verroù) e poi i nostri tecnici riadattarono il tutto con l'invenzione del libero, tuttavia solo con Rocco prima e poi con Herrera poi questo tipo di calcio fino allora relegato in provincia divenne vincente in ambito europeo e mondiale pur facendo storcere la bocca a molti critici che bollarono gli italiani( prima dell’ arrivo di Sacchi e dei suoi discepoli) come un calcio orribile,  catenacciaro appunto. Oggi il massimo alfiere di questo calcio simil all' italiana è Mourinho, il quale al contrario di Guardiola non ha offerto nessun nuovo spunto tattico al calcio attuale ma pragmaticamente è riuscito a vincere due Champions con una squadra non eccezionale (Porto) invero una delle edizioni più modeste della CL e con un’ altra ricca (ma non abbondantissima) di forza e talento  che meritò di vincere quella edizione. L' Inter giocò in modo intelligente con il Barca quella semifinale,pressando in modo medio-alto,creando una barriera negli ultimi 30 metri,giovandosi dei rientri di Eto'o e Pandev ed è finora l’ unica squadra ad avere legittimamente sul piano del  gioco e del pressing  battuto il Barca almeno in casa, lasciamo perdere nel giudizio tecnico l’ irripetibile semifinale dello scorso anno dei blaugrana contro il Chelsea( che fu dignitoso soprattutto in finale) perché tra pali e traverse colpite sarebbe dovuta finire 4-1 sia all’ andata sia al ritorno. Invece dopo che l’ Edilnord (mio fratello milanista mi perdonerà l’affronto..) con un paio di carambole era riuscito a fare due goal ad un Barca addormentato e battuto per la prima volta in due anni dopo 5 match consecutivi tra i due team,  si parlava già di fine di un ciclo post Guardiola, con  Messi e soci dagli altrari alla polvere e si sprecarono i peana per l’ inizio del nuovo ciclo europeo dell’Edilnordin, il tutto con il  dolce stile roseo. Poi sappiamo come è andata a finire, Messi ne ha fatti in pochi minuti un paio dimostrando quanto fossero sciocche le teorie sul suo valore assoluto basate sul fatto che  non avesse MAI segnato su azione a squadre italiane, e già qualcuno ricominciava con la cantilena “ grande ma non è Diego”, infatti Messi è l' evoluzione maradoniana di un bomber alla Gerd Muller (non a caso superato in fatto di gola totali nelle coppe) non solo punta ma anche rifinitore come si deve essere calcio odierno; forse 4 palloni d’ oro consecutivi sono eccessivi ma discuterlo vuol dire discutere il Calcio,è uno dei pochi motivi che tengono ancora in vita uno sport che ha vissuto anni migliori.

 Dopo la netta vittoria nella finale di Wembley dei blaugrana contro il M. U. scrissi (giusto per auto citarmi come gli Iron Maiden) queste considerazioni:“Che posto hanno nella storia Messi e il Barca? Secondo me ogni epoca calcistica ha il suo fenomeno e la sua squadra guida;qualcuno ha scritto che nessuno ha mai giocato dagli anni '60 come il Barca,forse vero,o forse in parte:ormai siamo abituati ad un calcio tattico e muscolare,dove si è perso il gusto del fraseggio o della giocata,in nome dell'equilibrio dell'essere corti. Il Barca riesce a coniugare le esigenze tattiche con il rispetto del gioco di prima nella sua ragnatela di passaggi,a volte si specchia troppo e quasi si "addormenta",non ha il cannibalismo del calcio totale di un Ajax di Michels o quello martellante di un Milan di Sacchi,altrimenti con quei fenomeni dei fondamentali non ce ne sarebbe per nessuno, però nel calcio d'oggi,ormai livellato verso il basso,è un Barca che può vincere ancora molto..”. Non mi pare che la sconfitta di Milano o la non trascendentale partita con il PSG possano farmi cambiare totalmente idea,non è un pronostico ma chi vorrà vincere questa edizione della Champions dovrà necessariamente fare i conti con Messi e soci. Messi è tra i più grandi all time, non ha per ora la genialità totale di un Diego e la forza esplosiva di un Pelè sotto porta ma ha le loro accelerazioni, cito non a caso i due più grandi insieme apohi altri all time in una ristretta cerchia che va da a Di Stefano a Crujiff passando per Eusebio. Dunque non è lontanissimo da questi fenomeni. Per essere grandissimo dovrebbe vincere( o arrivarci vicino) il Mondiale da solo o quasi,non si scappa,purtroppo per lui non ha avuto veri tecnici a guidare la seleccion,altrimenti nella pochezza degli ultimi 2 tornei almeno in finale contro i francesi o i "fratelli" spagnoli se la sarebbe potuta giocare alla pari facendo migliori figure di quelle rimediate nel ’06-‘ 10, magari sarebbe propedeutico irrobustirsi caratterialmente per divenire leader.

Vorrei dedicarmi in questa seconda parte a parlare del Bayern Monaco e del suo gioco, il terzo punto cardine: una certa scuola di pensiero considera da almeno 5 anni il club più forte in Europa pur non avendo vinto nulla, venendo ricordato più per le sconfitte incredibili che per il gioco totale inculcato non a caso dall’ ex tecnico Van Gaal ,il tutto però senza la fantasia e l’ estrosità della fu “ Arancia meccanica” viceversa facendo soprattutto leva sulle basi del pragmatismo muscolare  del calcio teutonico. Parto dagli appunti scritti il giorno dopo l’ inopinata sconfitta bavarese nella propria tana contro il non trascendentale Chelsea almeno in quella edizione, mai utilizzati per nessun post, ma a mio parere ancora attuali.

Ho finito di vederla qualche minuto fa quindi scrivo “a bagnomaria”, ho avuto il tempo di riordinare le idee su quella che a prima vista potrebbe sembrare una delle più grandi sorprese nelle finali di Coppa Campioni( massì ripeschiamo Celtic- Inter, Amburgo-Juve, Steaua- Barcellona e Marsiglia-Milan ). E’ vero, il Bayern ha attaccato ed ha creato tanto ma è mancato l’ultimo passaggio per scardinare quella muraglia umana in color blue (rientrava anche Drogba in difesa spesse volte)predisposta dal realista Di Matteo; così  i Robben ed i Ribery (i quali hanno corsa,forza ed Animus Pugnandi e quindi si sposano bene con il verbo teutonico) primeggiano sì in atletismo ma difettano in fantasia, sono metodici nell’ attaccare come martelli pneumatici in una squadra  cosmopolita ma dall' animo teutonico  che fa della metodicità, da sempre, la sua maggiore qualità :si sono ben integrati i due già citati  ma non danno quel quid in più che servirebbe ai loro compagni per vincere contro una squadra “italiana”( non parlo di nazionalità ma di filosofia), molto più italiana dell’Inter di Mou,  più che  catenacci  oggi si chiama saper chiudere gli spazi. Questa “invecchiata” squadra che un Napoli acerbo stava per sbattere fuori ( se Cavani non si fosse mangiato il 4-1 al San Paolo) ha saputo invece imbrigliare molto bene i padroni di casa, sbagliando poco in difesa, tranne sul goal di Muller, tuttavia quando  i blues hanno sbagliato nella fase di contenimento i Robben, i Ribery, i Gomez ed ultimo Olic hanno tirato mollemente, o sbagliato mira o fatto il passaggio in più quando ci voleva quel tiro in più per sconfiggere anche la nemesi che si abbatte sulla favorita, invero  se si è squadra perfetta non accade MAI di non vincere(tranne eventi imponderabili) mentre  la sfortuna la richiamano solo gli imperfetti. E non da oggi il  Bayern fa parte di questo club: eterno secondo su tutti i fronti quando si arriva all’ atto finale, come lo è allo stesso modo il calcio tedesco da troppi anni nazionale in primis ,a memoria le ultime vittorie importanti sono il Bayern nel 2001(in una scadente edizione di CL)la Germania Ovest nel ’90( nel peggior Mondiale di tutti i tempi forse) e opo la riunificazione nel ’96(modesta edizione degli Europei). Per il resto terza anche nei mondiali casalinghi e Bayern giustamente castigato prima dall’ Inter poi da se stesso:se Robben si conferma un tacchino freddo al dunque e gioca maluccio l’ennesima finale(memorabile quella con la Spagna dove sbagliò un goal fatto davanti solo al portiere..), ed infatti tira male nelle sue conclusioni a rete, sbaglia il rigore nell’ extra time mentre non si presenta tra i rigoristi nella cinquina finale lasciando l’onere  al portiere Neuer( perché intanto Ribery si è fatto male nel frattempo), ma  il portiere segna mentre i compagni sbagliano beh allora è colpa dei “crucchi” se perdono male ma meritatamente, il Chelsea ha svolto quasi magnificamente un tipo di calcio utilitaristico, l’unico tipo di calcio che Di Matteo conosca, orrido quanto si voglia ma solo in questo contesto( si spera) vincente. I crucchi, ed è questo il loro handicap che li condannerà sempre alla sconfitta, hanno da sempre il braccino corto quando si rendono conto di essere i più forti in finale o comunque favoriti, hanno bisogno di dover vedersela con  mostri sacri( gli ungheresi di Puskas) o con i tulipani terribili  per essere concentrati per tutti i 90’ ed oltre, riuscendo a vincere grazie al loro nerbo, viceversa anche con  la peggiore Argentina di tutti i tempi (se non c’era un rigore inventato ci avrebbero forse riperso) arrancarono e tornando ai bavaresi solo grazie alla buona sorte di avere contro un Valencia senza esperienza e con poca qualità permise loro di riprendersi la coppa, ma  solo ai rigori. Erano bastati due minuti di follia per farsi scivolare dalle mani quella ormai vinta contro lo United, a dimostrazione delle veridicità delle mie argomentazioni sul Bayern degli ultimi 25 anni.

Il Chelsea non è una squadretta, anzi la qualità media è alta a centrocampo ed in alcuni difensori e Drogba è un vero campione sottovalutato che ha ripreso per i capelli la finale e poi ha suggellato la vittoria battendo, al contrario di Robben giocatore sopravvalutato da alcuni, il rigore della vittoria; hanno giocato con lo spirito di una provinciale, possiamo dire che non offriranno  nessun contributo alla crescita evolutiva del calcio, ma un buco nero non lo è assolutamente nella storia della Coppa Campioni; la Stella Rossa a Bari nel ’91 era ben poca cosa, tranne qualche talentino, ma  il must dell’Horror resta Stella Rossa-Marsiglia, relegata non a caso nel “mio” stadio .Un consiglio al plenipotenziario uomo immagine  Kaiser Franz:il Bayern deve chiamare il Mago Otelma per rivincere quella coppa che non è oggi nel loro DNA.

Basandomi su questi miei dati/considerazioni  pensavo che la Juve targata Conte, neopromossa in Champions dopo un paio di anni di assenza, non dimentichiamocelo nelle analisi, avesse le sue chance per potersela giocare alla dispari.. partendo certo da sfavorita (come lo è stata l’ ultima Italia prandelliana contro i panzer uniti, ed invece finì come sappiamo) ma potendosela giocare, avendo in carnet lo scalpo di un Chelsea e dell ‘ex Di Matteo( ormai in declino i blues dopo l'apice  ma le scelte" illuminate" di Abramovich lo hanno accelerato), quindi approfittando delle tare di questo Bayern e di un(malcelato) complesso d’inferiorità che i crucchi( si scherza, eh!) hanno almeno a pallone nei confronti degli italiani si poteva sperare di farcela. Invece si sono confermati i limiti bavaresi( e di Robben) nel non riuscire a chiudere una partita dominata come questa già sul 4-0, una gara che senza l’ errore di posizionamento del Buffon pensionato( Kaiser Franz ipse dixit, comunque che simpaticone…) si sarebbe chiusa sul minimo scarto, un po’ troppa grazia per chi ha tirato una volta nello specchio della porta avversaria in tutta la partita. Se non ci fosse stata una squadra italiana cosa si sarebbe scritto? Che l’ impostazione tattica e l'atteggiamento   della Juve facevano rimpiangere persino quella del Chelsea in finale, ecco cosa avrebbero scritto tutti: lo ha scritto in parte Sacchi, partendo da lontano( mentalità teutonica, gestione manageriale del club e del settore giovanili etc.) per riaffermare come sia il gioco e non i campioni a farti vincere, crogiolandosi nelle sue idee integraliste condivisibili o no, mentre  altri hanno scritto del modulo di gioco di Conte sbagliato, il 3-5-2 non darebbe sufficiente affidabilità e copertura contro le big, va bene giusto per il Pescara ed (ahimè) per l’ Inter, le sparring partner di un torneo minore, sorvolando sul fatto che un rigore grosso come una casa per i neroazzurri avrebbe rimesso forse in parità una sfida equilibrata che solo il genio sregolato di Quagliarella è riuscito a far pendere da una parte. La verità è che appunto Quagliarella (e Matri) riescono a fare la differenza in quel che resta dell’ italico campionato( meglio stendere un velo pietoso sull’ ultima giornata in campo e sugli palti), ma dimostrano i loro limiti quando il livello sale, certo l’impostazione tattica è perfettibile ma avere solo come base il gioco non basta, puoi fare le migliori scelte tattiche, offrire un gioco spettacolare ma se non hai gli interpreti giusti per un livello alto come lo è la serie A europea non ce la fai, con tutto il rispetto per gli juventini ma leggendo la formazione siamo parecchio lontani qualitativamente parlando da quella che nel 04-05 seppe battere(anche a domicilio) per tre volte i bavaresi, un Trezeguet giovane la Juve non ce l’ ha da anni, lasciamo perdere un Nedved. Il Totthenam è onestamente mediocre, giusto per fare una digressione in E. L,ma  fece a pezzi la beneamata con un Bale fuoco e fiamme a tutto campo, assist e goal di testa da centravanti vero; senza l’asso gallese nel ritorno per pochissimo non  usciva di scena, resuscitando una squadra  allo sbando  che tra arbitri, pali ed episodi a sfavore sta pagando i crediti maturati in passato. Il valore scarsino degli inglesi lo si è visto  ancora con il Basilea. La Juve ha il dovere di provarci, come fece l’ Arsenal altra squadra dalla stella avversa, che per un niente rimontava fuori casa i celebrati crucchi; deve però aggredire fin da subito l’avversario, non facendo calcoli e non guardando il cronometro, attaccare ma con lucidità. Anche a tre punte dal’ inizio se fosse il caso, Giovinco uno che ha l’ estrosità giusta, anche lui sottovalutato per una questione di centimetri,  non sarà probabilmente della partita, sarebbe meglio  Pogba fin da subito, sperando in questa scheggia impazzita rompa gli schemi. Si parla di Guardiola al B. Monaco, non credo sarebbe un affare per entrambe le parti, troppo inconciliabili il calcio di Pep con i tedeschi.

Oggi si ricomincia con il Real che dovrebbe aver chiuso la pratica, non so se Mou riuscirà nell’ ennesimo miracolo di rivincere nonostante tutto e tutti, negli spogliatoi del Santiago molti lo lascerebbero chiuso nell’ armadietto. Però occhio ai turchi, in casa sono pericolosissimi e spesso letali, né sa qualcosa qualche giorno fa la Lazio,tuttavia hanno un 30% di possibilità di rimonta; Borussia- Malaga è il quarto più debole, i gialli hanno per un buon periodo fatto le veci del Bayern nella Bundesliga come squadra leader, qualche giorno fa i bavaresi hanno almeno rimesso a posto le gerarchie, però non li vedo competitivi a questi livelli, direi 60-40 per loro, ma non sarebbe una sorpresa vederli eliminati.

Il Barca ha giocato un calcio fin troppo narcisista-autoreferenziale e mai concreto spesso in trasferta, ma il calcio-flipper è ben altro, ci ha fatto vedere cose meravigliose e non scordiamocele in un battito d’ali, li vedo favoriti con il Psg, anche senza Messi, direi 60-40 dipende dall’ altro tacchino freddo Ibra, se ha la luna storta può fare il colpaccio. Non faccio pronostici assoluti, li lascio ad altri, penso che questo Bayern avrà ancora un paio di anni a grande livello poi si esaurirà, arrivare secondi non significa fallire del tutto significa essere più imperfetti e/o meno cinici dell’ avversario: certo non meritava complessivamente la vittoria nelle due ultime finali, ok attacca sempre ma è un predominio sterile che si concretizza meno di quanto dovrebbe soprattutto in casa mentre in trasferta nel  contro gioco sono formidabili e letali, mentre il  problema del Barca degli ultimi due anni, chiaramente con un gioco ben diverso, il limite è il crogiolarsi nel tiki-taka, creando poche azioni davvero letali per gli avversari,però con i rossoneri quando c’ è stato Villa a dare maggiore profondità come vero centravanti abbiamo visto maggiori verticalizzazioni.E la manovra ha trovato sbocchi verso il goal.

Inconsciamente sto preparando il terreno alla finale mancata dello scorso anno, in molti pensano che in qual caso i bavaresi si sarebbero trovati meglio contro i catalani, detronizzando i campioni sul campo; magari ci fosse questa finale, sulla carta sarebbe la gara del decennio. Però lì c’è Messi che spesso risolve insieme a Xavi ed Iniesta , qui in casa Bayern non c’è nessuno alla loro altezza per trasformare una larga vittoria ai punti , come quella sulla Juve, in un ko definitivo e quando arriva il dunque lo si paga; il sottovalutato  Di Matteo c’è riuscito a mostrare i limiti di un calcio entusiamante e concreto a però  patto si viaggi a mille altrimenti se ne vedono i limiti;  che " l' italiano" Chelsea  non abbia meritato i peana del bel gioco è giusto, ci mancherebbe, però come scrissi ha degnamente vinto, come vinse degnamente la Grecia umilmente senza fenomeni con il pragmatismo di un tedesco alla guida, chi vince non spesso ha ragione sul versante del bel gioco tuttavia ce l’ ha su quello della maturità nel saper appunto vincere approfittando delle altrui mancanze, altrimenti non si spiegherebbe tecnicamente la vittoria dell’ Italia di Lippi che pur senza aver lasciato grandi eredità al gioco del calcio battè una Francia più forte.

Ho scritto tanto, come mi fece notare con un po’ di superficialità un ex forumista di NSB, ma chiaramente quando si scrive (dopo tanto tempo e non spesso..) bisogna anche argomentare e non solo sintetizzare, diciamo che ho recuperato qualche post in meno non pubblicato in questi mesi. Meglio così.

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