Le dichiarazioni del presidente Lai prima delle elezioni e dei Mondiali di Amburgo, a confronto con i risultati
Per chi guida il pugilato italiano BoxeRingWeb è il nemico.
Qualcuno ci accusa di peccati che non possiamo avere commesso, per il semplice fatto che non rientrano nella nostra sfera di competenza. Non è un alibi, è una realtà facile da capire a meno che non si abbiano gli occhi bendati.
Ci chiamano traditori della patria. Dicono che contestiamo a prescindere, che i risultati ci sono e solo noi non riusciamo a vederli. Hanno anche detto di fare ascolti record in televisione, ma quando abbiamo portato i dati ufficiali (che smentivano la tesi sostenuta con grande enfasi) hanno fatto finta di niente.
Hanno raccontato che sfortuna e arbitraggi sono gli unici ostacoli capaci di interrompere il volo azzurro.
Non rispondiamo alle provocazioni.
Siamo da sempre convinti che debbano essere i fatti a governare il ragionamento. Le parole servono solo a mascherare la verità quando non si sa come difendersi. E allora, restando fedeli alle parole dette dal presidente Vittorio Lai prima delle elezioni e alla vigilia della partenza per i Mondiali di Amburgo, cerchiamo di capire quali fatti corrispondano alla realtà ipotizzata dalle parole.
Si comincia.
Le dichiarazioni del presidente Lai prima delle elezioni e dei Mondiali di Amburgo, a confronto con i risultati