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Storie di Boxe

Grande mondiale se non lo pensate peggio per voi…

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Velocità di esecuzione, potenza, resistenza atletica, personalità, tecnica. Ma cosa dovevano fare di più?

 

Leggo, mi indigno, poi mi ricordo che bisogna rispettare le idee altrui.

“Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire”.

Non ricordo di chi sia questa affermazione (molti l’attribuiscono a Voltaire), ma mi ci ritrovo.

Ho visto Joshua vs Klitschko e mi sono entusiasmato. Ho scritto fino a notte fonda, poi sono andato a dormire. Stamattina mi sono svegliato, ho dato uno sguardo a Facebook e ho scoperto di non capire niente di boxe e (come se non bastasse) di ignorare la lingua italiana.

Comincio dal secondo punto.

Sono stato accusato di avere usato a sproposito il verbo “demolire”, ho infatti titolato il mio pezzo: “Mondiale fantastico. Joshua demolisce Klitschko, il futuro ora è suo”.

Il titolo riassume il concetto espresso nell’articolo che va comunque letto prima di sparare giudizi. E invece no. Usando un linguaggio volgare mi è stato fatto notare che (a giudizio degli scriventi) l’ucraino era in vantaggio al momento del kot e che AJ non lo ha certo demolito.

Se avessero fatto un piccolo sforzo i guerrieri da tastiera avrebbero scoperto che al momento della sospensione avevo due punti di vantaggio per Wladimir. Quindi, compiendo un sacrificio ai limiti delle loro possibilità, avrebbero anche capito che: quando uno spara un montante da paura e centra in pieno il rivale mettendolo al tappeto, quando quello si rialza lui lo rimette giù e poi travolgendolo di colpi costringe l’arbitro a sospendere l’incontro, il verbo demolire non è certo usato a sproposito.

C’è poi il popolo degli eterni insoddisfatti.

Joshua fa un match di potenza? Sì, ma Joe Louis…

Joshua fa un match di tecnica? Sì, ma Sugar Ray Robinson…

Joshua vince contro un campione di spessore come Wladimir Klitschko? Sì, ma Mike Tyson…

Abbiamo assistito a uno spettacolo raro. Una sfida pulita tra due pesi massimi che hanno messo sul ring tecnica, tattica, potenza, carattere e velocità di esecuzione.

Il diretto destro con cui Klitschko ha messo giù Joshua, il montante destro con cui il britannico ha in pratica risolto il match basterebbero da soli a etichettare come fantastico questo mondiale. Ma c’è anche il resto da tenere in considerazione. I protagonisti sono arrivati all’undicesimo round in ottime condizioni atletiche dopo essersi scambiati autentiche legnate.

Quel diretto e quel montante sono l’equivalente di due lavatrici ricevute in faccia. Eppure sono andati avanti. Certo, hanno avuto dei momenti di calo fisico, ma è normale. In un incontro così intenso e pesante la curva di rendimento non può essere sempre in crescita.

Ne ho visti tanti, forse troppi, di campionati del mondo dei pesi massimi da bordo ring. Credetemi, questo merita un posto tra i più belli.

Non mi avventuro volutamente in paragoni con nessun altro pugile, né con altre sfide. La valutazione va fatta sull’evento, in maniera oggettiva, senza estrapolazioni soggettive che potrebbero portare a un giudizio molto più complesso anche se comunque (ne sono convinto) positivo.

Anthony Joshua ha picchiato, incassato, superato il momento di inevitabile appannamento, si è ripreso e ha chiuso da autentico campione.

Wladimir Klitschko è stato un grande. Ha subito anche lui, ha recuperato e ripreso in mano il match. Bisognerebbe sentirselo sulla faccia il suo jab sinistro prima di avventurarsi in giudizi avventati. No, lo dico subito perché so che i maestrini sono sempre in agguato, non l’ho mai preso in faccia quel jab. Ma ho visto da bordo ring tanti di quei combattimenti che è come se quei colpi li avessi presi anch’io.

La sua velocità di esecuzione del diretto destro è stata da applausi. Fantastico. La mole di lavoro complessiva merita un encomio, ne sono così convinto che alla fine del decimo round lo avevo avanti di due punti.

Abbiamo avuto la fortuna di vedere un grande mondiale dei pesi massimi. Questa è la mia opinione. E stavolta fatico a ritrovarmi nella frase: Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire”. Fatico, ma lo faccio ugualmente. Le frasi volgari, lanciate senza il supporto di una giustificazione tecnica, le lascio ad altri.

Mi sono svegliato, ho letto, mi sono stupito. Ma poi ho pensato che c’è chi dice che Floyd Mayweather jr è un buffone che non ha nulla del campione e allora mi dico che la boxe deve proprio essere uno sport difficile da capire…

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