Negli ultimi anni l’Arabia Saudita sta cercando in tutti i modi di minare il prestigio di Las Vegas come capitale mondiale della boxe. Negli ultimi tempi l'Arabia è diventata davvero la rivale numero uno degli Stati Uniti ospitando eventi che hanno coinvolto nomi come Tyson Fury, Anthony Joshua, Dmitry Bivol, Oleksandr Usyk e Callum Smith .
Il 3 agosto il promotore Al-Sheikh finanzierà una riunione a Los Angeles con protagonista Terence Crawford (40,0 31 ko).
Cosi' Oscar De La Hoya fondatore di Golden Boy Promotions ha fatto sapere senza mezzi termini cosa pensa dei match organizzati in Arabia:
“Nessuno, voglio dire, nessuno verrà nel mio paese e/o nella mia città e penserà di poter prendere il controllo della boxe . Innanzitutto sono un combattente e combatterò duramente per ciò che amo di più e cioè la boxe. Viva!!!!!!" - Ha scritto il "Golden Boy" .-
Quest'ultima parola, viva , significa "dal vivo" ed è un riferimento al fatto che la boxe in Arabia Saudita rende impossibile per la maggior parte degli appassionati di boxe di presenziare "dal vivo" ad un evento pugilistico sia per la lontananza che per la diretta in pay per wiew .
De La Hoya ha poi spiegato che Riyadh può offrire un sacco di soldi e dare grossa visibilità, ma sarebbe ingiusto nei confronti dei tifosi che sono negli Stati Uniti ed i pugili non avrebbero la pubblicità o il riconoscimento che hanno a Las Vegas o Los Angeles .
Nonostante ciò, l'Arabia Saudita continua a sedurre grandi pugili, corteggiando pugili come Saúl 'Canelo' Álvarez e Gervonta Davis. Il campione messicano ha manifestato il suo interesse, mentre Davis non sembra essere molto convinto e avrebbe addirittura preteso due Ferrari per combattere a Riad. Sitti Boarini