L'inglese 2 volte a terra ma aveva vinto!
Un assai poco credibile verdetto di parità toglie a Tyson Fury una meritata vittoria sul ring dello Staples Center di Los Angeles dopo un match molto emozionante nel quale Fury ha dovuto alzarsi due volte dal tappeto ma anche dopo un match che il gitano inglese aveva comunque dominato. Siccome le regole della boxe sono, o dovrebbero essere, chiare, e un cartellino si stila ripresa dopo ripresa, e non alla fine come impressione generale, questo è un altro colpo basso all boxe per di più in un giorno di tragedia viste le drammatiche notizie che arrivano dal Canada sulle condizioni di Adonis Stevenson. Il match di Los Angeles ha messo in chiaro una superiorità tecnica di Fury talvolta al limite dell'imbarazzante anche se Deontay Wilder non è lo sprovveduto che si tende a credere e, come era altrettanto chiaro, è in possesso di un arma micidiale nel destro. Un destro che Fury ha evitato con maestria, impiegando movimenti delle gambe e un tronco mobile in modo davvero impressionante per un uomo di quella stazza, tranne che in due occasioni che potevano costargli care e che in ogni caso gli sono costate la vittoria.
Sul piano della personalità poi non c'è confronto, Fury è un personaggio, Wilder tutt'altro. Ma anche senza voler, come non si deve, considerare la personalità ma il puro fatto tecnico e le regole, il match l'aveva vinto Fury. Il massimo inglese si è aggiudicato sul nostro cartellino almeno 4, e sottolineiamo almeno 4, delle prime 5 riprese, condotte a un passo frenetico per uomini delle dimensioni di una petroliera. Il jab di Fury batteva sistematicamente quello pur buono di Wilder, il carisma dell'inglese largheggiava così come le sue capacità difensive. Wilder provava qualche colpo sotto e potevamo forse dargli la seconda ripresa per un destro messo a segno proprio sul colpo di gong. Lo statunitense provava accelerazioni improvvise ma erano poche e ininfluenti, il suo destro lento, meglio il gancio sinistro ma tutto sommato poca cosa.
Quando il ritmo calava leggermente nella seconda metà del match la faccenda si faceva un po' più equilibrata ma era sempre Fury a dettare legge con i suoi uno-due che gonfiavano lo zigomo sinistro del nero dell'Alabama, il suo jab spesso doppiato. Ma al 9° round un destro fra nuca e tempia metteva giù Fury anche se a rivedere quell'atterramento sembrava proprio che Fury avesse anche perso l'equilibrio per evitare un sinistro in arrivo. L'arbitro giustamente contava ma Fury era perfettamente in sè, istrione persino nel rassicurare il signor Reiss delle proprie perfette condizioni. In effetti era così e si riprendeva con Fury sempre al comando delle operazioni.
Poi il drammatico ultimo round , dapprima un bel colpo di Fury ma subito dopo il gancio destro atomico di Wilder al volto, Fury si abbassava, forse lo avrebbe anche digerito ma piombava sulla traiettoria di un sinistro che lo mandava al tappeto facendogli sbattere persino la testa. Credo che nessuno al mondo pensasse che Fury potesse risollevarsi eppure quest'uomo dimostrava doti di ripresa e coraggio incredibili, in piedi al 9 anche questa volta. Non solo, da quel momento il round era suo soprattutto grazie a un colpo d'incontro che Wilder, anche sconcertato dal vedersi di nuovo davanti quel gigante, gradiva assai poco. Fury avrebbe qui potuto provarci un po' più a fondo ma o non ne aveva più o aveva timore di essere ancora centrato oppure credeva di essere ancora avanti sui cartellini. Sul nostro di sicuro dato che alla fine avevamo 115-112 per il gigante inglese. Concordava più o meno con noi il giudice Robert Tapper con 115-113, dava un 113 pari il giudice Phil Edwards mentre il signor Alejandro Rochin dava un incredibile, e sottolineiamo incredibile, 115-111 per Wilder. Secondo lui, quindi, Fury avrebbe vinto solo 5 riprese. Inaccettabile!
E' prevista una rivincita a questo punto molto gradita ma è chiaro che adesso può succedere un po' di tutto con un Tyson Fury che può rubare la scena ad Anthony Joshua anche nel Regno Unito.
