Il professionismo italiano in campo continentale non è più a quota zero.
Non è stato l’unico momento difficile della nostra storia pugilistica . Nel 1980 vivevamo una situazione molto simile a quella di oggi non potendo mettere in mostra nessun campione in Europa ,ma a fine anno ci pensò un certo Valerio Nati ( vinse l’europeo dei gallo ) a porre la prima pietra .
A quella vittoria seguirono diversi lustri di successi raccolti dai nostri professionisti . Chiuderemo il 2018 sicuramente con un titolo Ebu ( Speriamo , però,che a fine mese Andrea Scarpa faccia il bis !) e questo lo dobbiamo a Luca Rigoldi, veneto di 25 anni , che sabato scorso è andato a conquistare il titolo europeo dei supergallo in Francia contro Jermy Parodi .
Il mancino di Caldogno è tornato traboccante di felicità e soddisfazione ma non tracima , vola basso, ed è convinto di non essere ancora arrivato in cima e di avere ancora tanto da lavorare:E’ stata una vittoria fantastica per me. Tre anni fa quando sono passato professionista ho iniziato a sperare che un giorno forse avrei combattuto per il titolo italiano. Da dilettante ho vinto davvero poco e allora non avrei mai pensato di diventare campione del Vecchio Continente. La prima volta che combatto fuori casa ho vinto.Incredibile.
Naturalmente la vittoria non è solo mia , ma anche di tutti coloro che sono stati protagonista di questa avventura. Mario Loreni, gli amici che sono venuti in Francia a sostenermi, il mio team, il mio maestro Gino Freo che mi ha guidato magnificamente durante il match. Sono partito con ben chiaro in testa il progetto che avevamo preparato .
Grande ritmo, sempre avanti per accorciare gli spazi e copire di continuo . Tanti colpi sotto e sopra. Nelle riprese iniziali Parodi abbassava la testa per prendere meno pugni possibili ma io non l’ho mai mollato. Ho ascoltato il maestro all’angolo e verso la fine sono stato più prudente ma è stato tutto bellissimo. Un successo che mi spinge a lavorare per migliorarmi. Considero Freo un maestro di vita oltre che di boxe e penso di avere ancora tanto da imparare da lui – Conclude Rigoldi - Sapete cosa vi dico ? Ora festeggio ma tra una settimana torno ad allenarmi .-
Il maestro emerito Gino Freo il “profeta” della Boxe Piovese non è meno soddisfatto ed euforico:
-E’ una grande soddisfazione questo titolo. Con Loreni non abbiamo sbagliato nulla di questo progetto. Non era scontata la vittoria in Francia .Altri hanno vinto sul ring ma non nei verdetti ma Luca Rigoldi ha messo tutto a posto. La strategia era di attaccare subito senza tregua anche a rischio di un grande dispendio di energie . Alla seconda ripresa ho visto Parodi in difficoltà ed ho capito allora che avremmo potuto fare risultato. Il francese non reggeva la cadenza di Luca che ha vinto i primi cinque round con una facilità impressionante. Poi durante il match qualche destro di Parodi lo ha preso ma numericamente ha lanciato tre volte i colpi del francese. Può e deve migliorare ma credo che un titolo così’ prestigioso mi aiuterà a farlo crescere ancora .
Ora è un campione ,ha delle responsabilità. Ma lui è un vincente anche fuori dal ring. Luca è sempre disponibile verso tutti , lavoratore accanito, attivo nella solidarietà verso i meno fortunati , meritava questa gratificazione. Il mio orgoglio cresce quando penso che abbiamo portato in Italia un titolo europeo. Purtroppo non c’era la televisione a immortalare il trionfo di Luca e questo è un rammarico e insieme una delusione forte .
Sono stati fantastici i 50 amici vicentini che sono venuti in Provenza. Il pullman è arrivato all’ultimo momento anche perché ha dovuto superare un blocco dei giubbotti gialli . Ma ,dopo , tutto è stato fantastico. Non ho mai visto Loreni così entusiasta . Mi hanno aiutato molto anche Nosara e Santa Maria. Luca ripartirà a lavorare presto. Per venire alla Piovese percorre 140 km al giorno ma senza mai fare una piega. Per me e la mia società è un trionfo. Cercheremo di fare la difesa volontaria a Vicenza nei primi mesi del 2019 e sarà un’altra serata indimenticabile.-