Continua a sorprendere, il 25enne italo-belga Francesco Patera (21-3-0; 7 ko). Il ragazzo che in sede di presentazione avevamo descritto come un pugile giunto in alto quasi a sorpresa, lentamente e "in punta di piedi". Ieri sera a Herstal, un sobborgo di Liegi, ha respinto l'attacco del temibile 27enne francese Marvin Petit (24-2-1; 12 ko), tenendosi ben salda sui fianchi la cintura europea dei pesi leggeri.
Si é trattato di un combattimento davvero di buon livello, molto teso e con cambi di scena che hanno entusiasmato il numeroso pubblico presente. Il francese, com'era prevedibile, é partito con l'acceleratore premuto al massimo e per alcuni round sembrava che per Patera le cose si stessero mettendo male. Petit ha affondato ripetutamente i propri pesanti ganci destri e sinistri al corpo e al volto del campione, il quale si é trovato in difficoltà molto evidente nel difendersi da tale bombardamento. Al quinto round gli spettatori, tra i quali ovviamente una folta rappresentanza di "oriundi" italiani, hanno davvero tremato perché lo sfidante ha centrato in pieno Patera con un destro che l'ha fatto vacillare e a quel punto probabilmente non erano molti coloro che avevano ancora fiducia in un positivo esito della sfida.
Occorreva l'arma "segreta" per radrizzare l'andamento della battaglia e Patera l'ha messa in campo anche se poi tanto "segreta" non é: coraggio, coraggio, coraggio...Così come aveva fatto in altre occasioni, l'italo-belga ha esibito una superba preparazione atletica, una saldezza morale granitica e ha risposto alla tempesta che gli si era scatenata contro nella prima parte del match, senza mai disunirsi nè cedere di un millimetro sotto l'aspetto caratteriale e fisico. Il detentore ha continuato a mantenere un ritmo elevato, come se tutto quanto era accaduto sino a quel momento non fosse stato altro che un rigenerante bicchiere d'acqua fresca e a soffrirne sia nei muscoli che nella mente é stato, minuto dopo minuto, il poderoso Marvin Petit. Forse la constatazione che Patera non si fermava un solo istante, nonostante gli avesse esercitato contro una pressione tremenda, ha scalfito le certezze del transalpino, il quale ha preso ad arretrare. Il fiato ha iniziato a diventare "corto", la sicurezza a declinare.
Entrambi i protagonisti, con il volto segnato dalla durissima sfida, si sono scambiati alla media e corta distanza serie pesanti, ma ora era il campione d'Europa a prevalere, mentre lo sfidante aveva ormai quasi esaurito le riserve di energie. Negli ultimi tre minuti é stato Francesco Patera a dominare la scena, con Petit in grave crisi e disperatamente aggrappato al proprio orgoglio per non cedere di schianto, raggiunto più volte dall'implacabile sinistro del rivale, in piena esaltazione agonistica e consapevole che ad un passo da lui c'era la clamorosa riconferma sul tropno d'Europa.
Alla fine, tra gli applausi del pubblico entusiasta del proprio campione e dall'intensità del match condotto da entrambi i valorosi protagonisti, il verdetto unanime: 115-113, 115-113 e un poco realistico 117-112 per Francesco Patera, meritevole e degno campione continentale, ma una nota di merito pure per Marvin Petit, il quale si é confermato ottimo pugile e degno di tornare a bussare ancora, in un prossimo futuro, alle porte continentali.
Il francese ha dichiarato ai microfoni televisivi di RTC Liège: "Meritavo la vittoria! Questa é la boxe con i suoi furti...E' sempre uguale dappertutto. Ho avuto qualche problema durante la preparazione, Ora spero che mi venga concessa la rivincita in Francia e vedrete che sono io il vero campione!"
Francesco Patera, molto più sereno, ha ribattuto: "Ho controllato bene tutto ciò che faceva e ho vinto. E' stato un match molto tattico in cui Petit attaccava e io l'aspettavo, lo controllavo e lo colpivo e ho capito che avrei vinto. Non ho mai avuto dubbi in proposito".
