Interessante match fra supermedi
Vi sono appuntamenti nelle carriere di un pugile che costituiscono dei veri punti di svolta, a volte addirittura sono dei "dentro o fuori". Alcune volte questi appuntamenti hanno questa caratteristica per entrambi i protagonisti di un incontro ed è il caso del match in programma questa sera a Minneapolis fra i supermedi Caleb Truax e Peter Quillin.
Cominciamo da Caleb Truax (30-4-2, 19 K.O), 35enne pugile del Minnesota dalla carriera particolare. Laureato in sociologia, Truax ha una storia particolare alle spalle ben tratteggiata dal nostro Dario Torromeo nel suo libro "Pugili". Dopo aver partecipato a incontri più o meno clandestini, da dilettante Truax voleva puntare alle Olimpiadi di Pechino, un sogno presto infranto per quelle sue vecchie partecipazioni e comunque anche per una carriera in maglietta troppo breve. Passato professionista inanellò una serie di vittorie contro avversari di poco spessore fino ad arrivare alla sconfitta contro un Jermain Taylor che aveva visto tempi migliori. Battuto prima del limite da Daniel Jacobs per il titolo di sigla WBA dei pesi medi, Truax è passato fra i supermedi dove ha perso prima del limite anche contro Anthony Dirrell. La sorte gli ha finalmente sorriso quando è stato chiamato a combattere contro l'inglese James DeGale nel dicembre del 2017 per il titolo di sigla IBF che l'uomo del Minnesota si è preso nella sorpresa generale alla Copper Box Arena di Londra. E' vero che DeGale, ora appena ritiratosi, non era già più il pugile di pochi anni prima e che comunque meno di 4 mesi dopo ha battuto Truax in rivincita a Las Vegas, ma quella vittoria in terra inglese ha rilanciato il pugile americano che solo da poco è uscito dalla top 10 di categoria del Transnational Boxing Rankings.
Peter Quillin, che ha 35 anni come lui, ha un record (34-1-1, 23 K.O) tuttora impressionante, ma non basta un record a raccontare un pugile, soprattutto per quanto riguarda l'ultima fase della sua carriera. Figlio di un cubano e di una statunitense, Quillin è nato a Chicago ma vive a New York dove lavora come istruttore di fitness in una palestra di Manhattan. L'omaggio alla paterna Cuba è tutto nel soprannome "Kid Chocolate", che era il nome di battaglia del mitico Eligio Sardinas fra anni 20 e 30 del XX secolo, il primo grande pugile della grande storia cubana. Quillin è stato sempre considerato una grande promessa e, nonostante una lunga pausa dovuta a una improvvida sessione di sparring in California contro un peso massimo, ha mantenuto presto le promesse arrivando al titolo di sigla WBO dei pesi medi battendo il francese Hassan N'Dam N'Jikam alla Barclays Arena di Brooklyn nel 2012. Inanellando difese vittoriose contro Fernando Guerrero, Gabriel Rosado e Lucas Konecki, Quillin si era messo nell'orbita di Golovkin e Alvarez come terzo incomodo quando qualcosa è accaduto. Dapprima il pareggio contro Andy Lee con perdita del titolo perché andato oltre il limite di peso, poi la velocissima sconfitta contro Daniel Jacobs per il titolo WBA. Stiamo parlando del dicembre 2015 e da allora Quillin ha combattuto solo 2 volte di cui la prima dopo una pausa di 18 mesi. Quillin aveva dichiarato di volersi dedicare alla famiglia e sembrava avere perso la voglia di fare la boxe.
Cosa sia rimasto del vecchio Quillin, anche e non solo sotto il profilo motivazionale, non si sa. Ed è questa la grande incognita di questo interessante match fra due 35enni. Certamente Truax, buon pugile dotato di un buon jab ma sicuramente meno talentato di Quillin, punta a rientrare a livello mondiale con una vittoria davanti ai suoi tifosi ma è altrettanto vero che l'eventuale rinascita di Quillin passa per questo incrocio. Ed è proprio l'incognita su Quillin che ci fa leggermente preferire Truax.
