di Carlo Tartaglia
Ancora polemiche da parte del clan di Sergey Kovalev dopo la seconda sconfitta di fila subita da Andre Ward. Ma se sul primo match le lamentele del russo erano giustificate da una decisione discutibile, in questa seconda sfida accampare scuse sembra solo il comportamento di chi non ha accetta di aver perso.
“Ward è il pugile più scorretto che abbia mai affrontato” – ha tuonato Sergey nella conferenza stampa post-match – “Lui è stato molto più bravo rispetto allo scorso incontro, ma perché hanno fermato il match? Io avrei continuato. E’ vero, avevo detto che avrei posto fine alla sua carriera, ma non mi hanno concesso tutte e 12 le riprese per farlo. Ancora una volta la decisione non mi è stata favorevole”.
Duro anche il manager del russo, Klimas: “Come avete visto oggi a Ward è stato permesso di fare ciò che sa far meglio: giocare sporco. L’arbitro non ha fatto il suo dovere”.
Analisi ben diversa arriva invece dal trainer di Kovalev, John David Jackson: “Non protesto per l’intervento arbitrale, Sergey avrebbe dovuto replicare quando era alle corde, se non dimostri all’arbitro che sei in grado di continuare è ovvio che fermerà l’incontro. Quando perdi, è con te stesso che devi prendertela. Ha sbagliato match, ma probabilmente non lo ammetterà mai”.
Considerate le recenti difficoltà nel rapporto tra i due è altrettanto probabile anche che trainer e pugile ora prendano strade differenti. Il futuro di Kovalev è tutto da stabilire, Jackson presumibilmente non ne farà parte.