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De Carolis non ce la fa Un capolavoro in avvio poi cede alla distanza

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Grande prova del romano che mette kd Feigenbutz nel primo round e lo scuote nel quarto. Peccato…

di Domenico Paris

Peccato!
Nel pienone della Dm-Arena di Karlsruhe (oltre 5000 spettatori), Giovanni De Carolis ha tirato fuori una prestazione maiuscola che lo ha portato ad un passo dalla grande impresa. Alla fine il match se l’è aggiudicato seppur di strettissima misura il campione in carica dei supermedi ad interim WBA Vincent Feigenbutz, ma il pugile di Roma ha confermato di essere un atleta di assoluto livello internazionale e un sicuro protagonista della categoria.
Incredibile l’avvio: De Carolis, contrariamente alle aspettative, conquista subito il centro del quadrato e, dopo una serie di buoni colpi d’approccio, riesce a trovare un gran gancio destro che manda al tappeto il tedesco, il quale, pur rialzandosi immediatamente e pur cercando di minimizzare l’entità dell’accaduto, sembra assai frastornato. Anche nella ripresa successiva l’italiano si fa preferire, impedendo al tedesco di scatenare la sua carica agonistica e piazzando un ottimo montante, che risulta il pugno più importante nei tre minuti. Passato lo shock iniziale, Feigenbutz riesce però a rompere il ghiaccio e, dopo aver sottoposto lo sfidante a una pressione costante, sul finire della terza ripresa lo centra con un potente montante destro che fa tremare le gambe all’allievo di Italo Mattioli, portandolo ad un passo dal knock down.
Match ribaltato? Neanche per sogno.
Nella tornata successiva De Carolis si alza dallo sgabello completamente rinfrancato e, dopo aver contenuto le sfuriate del ventenne teutonico, sul finire del tempo piazza un eccellente gancio destro che avrebbe abbattuto molti altri avversari. Purtroppo per lui non Feigenbutz, che dimostra di avere grandi capacità di incassatore e riesce a rimanere in piedi. È un momento cruciale: nel quinto, infatti, il ventenne padrone di casa con un destro a metà tempo e un sinistro sul finire mette a dura prova la resistenza di De Carolis che riesce a non andar giù soltanto grazie al cuore.
L’incontro, fino a quel momento di grande intensità, prende una piega diversa. I ritmi si fanno meno pressanti, consentendo al detentore di rientrare velocemente nel pieno delle forze e di aggiudicarsi, seppur di strettissima misura, il sesto round. Le tre riprese successive vivono sul filo di un equilibrio quasi assoluto. Non ci sono colpi che sembrano poter essere in grado di indirizzare chiaramente il cartellino dei giudici, anche se nella nona Feigenbutz sembra forse fare qual cosina di più. Al gong della decima, l’azione di De Carolis perde decisamente in brillantezza, complice la stanchezza accumulata con una condotta di gara molto dispendiosa. E, nel contempo, la solidità difensiva e la capacità di venire sempre dentro con colpi pesanti di Feigenbutz emergono con maggiore decisione. L’undicesimo è un altro round difficilissimo per lo sfidante, che su una serie di precisi ganci destri di Feigenbutz piega le gambe e riesce a tenersi unito con grande difficoltà. L’ultima tornata vede ancora più attivo il pugile di casa che sembra avere molta più energia del nostro e si fa nuovamente preferire con il gancio destro.
Il verdetto unanime, e per una volta assolutamente condivisibile, premia il detentore con uno scarto minimo di vantaggio (è un triplo 115-113), ma De Carolis ha davvero poco da rimproverarsi: in un incontro nel quale i bookmakers lo vedevano sfavorito 10/1, ha dimostrato senza alcun dubbio di poter calcare con onore palcoscenici importanti. Certo, porterà con sé il rimpianto di aver mancato la conquista del titolo dopo una grande prova, ma può guardare al futuro con la consapevolezza di poter dare ancora tanto al pugilato italiano e di poter aspirare a breve ad una nuova chance titolata.
Bravo Giovanni.

Nel sottoclou, largo successo ai punti dell’imbattuto nigeriano Nuhu Lawal, che ha conquistato il fantomatico mondiale GBU dei pesi medi sull’armeno Arman Torosyan. L’africano ha tenuto le redini dell’incontro fin dall’inizio primo round, nonostante concedesse all’avversario diversi centimetri d’altezza. Monotona ma molto efficace la sua azione: continue combinazioni di ganci larghi al volto e alla figura, sulle quali l’avversario è rimasto inspiegabilmente passivo senza riuscire mai ad utilizzare dei jab di sbarramento e limitandosi a portare qualche sporadico montante (soprattutto sinistro) che non ha mai inciso. Ben tre  i richiami ufficiali (due per Lawal e uno per Torosyan), in un combattimento dai contenuti tecnici e agonistici ben diversi da quelli del main event.

L'ex  challnger  dei pesi mssimi Kubrat Pulev (21-1, 11 KO) ha vinto ai punti in otto  round  con decisione unanime contro George Arias (56-14, 42 KO).  Nei leggeri Richard Commey (23-0, 21 KO) ha continuato la sua corsa da imbattuto  imponendo  il ko a Kakhaber Avetisian (41-32-1, 23 KO) in cinque round.
 Nei cruiser Enrico Koelling (19-1) ha battuto facilmente ai punti Karel Horejsek (4.4)in otto tempi

 

 

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