Un giudice dà un cartellino vergognoso!

Un match stupendo, due organizzatori, Bob Arum e Don King, che vanno allegramente verso l'ottantasettesimo compleanno insieme sul ring, un giudice che dovrebbe essere spedito ad Alcatraz se esistesse ancora come prigione che giudica il match 120-108, il modo peggiore per farsi notare. E' al Theatre del Madison Square Garden che Jose Carlos Ramirez, 25enne figlio di immigrati illegali messicani poi divenuto statunitense, diventa campione di sigla WBC dei superleggeri ma soprattutto irrompe sulla scena con la sua bravura e la sua storia assieme a un ragazzo nero di Albany, Amir Imam, che ha sì perso ma si dimostrato un pugile bravissimo e un uomo di grande coraggio.

Avevamo già scritto presentando l’incontro che è ridicolo pensare che questo fosse un match mondiale in presenza di un campione del mondo come Mickey Garcia ma questo è stato un incontro di quelli che comunque fanno bene alla boxe e a chi la ama. Il match è iniziato come si prevedeva ed è stato subito a ritmo alto. Da un lato Ramirez, più compatto, aggressivo, i colpi caricati a pallettoni, dall’altra Imam, alto, quasi dinoccolato, mobilissimo, le mani molto più veloci di quanto noi stessi pensassimo e un bellissimo jab. Secondo noi Imam è stato all’inizio leggermente superiore poi Ramirez ha aumentato il ritmo e il livello di aggressività.

Va detto che i colpi più belli, quelli da libro di testo, e il jab più pulito erano dalla parte di Imam che si muoveva anche molto bene sul tronco, dalla parte di Ramirez una grande continuità di ritmo e il lavoro al corpo ma anche una certa rigidità come se ogni colpo dovesse essere quello decisivo. Poi al 6° round Ramirez, che aveva all’angolo il grande Freddie Roach, ha cominciato a sfruttare il fatto che Imam tenesse il sinistro troppo basso e ha iniziato a infilare pericolosi ganci destri.

Nel round successivo mentre probabilmente Imam prestava maggiore attenzione a quel colpo avversario, Ramirez lo sorprendeva con una lunga serie di ganci sinistri al volto alternati da colpi al corpo, Imam ne rimaneva un po’ scosso e da quel momento le sue gambe non facevano più il lavoro di prima. A questo punto Imam ha cambiato tattica e si è messo a piedi piantati a centro ring scambiando a viso aperto, Il match, già vivacissimo, è diventato incandescente e Ramirez è rimasto sorpreso dal cambio effettuato dal rivale che lo ha rispedito indietro con alcuni colpi dritti di gran pregio.

Il match è diventato stupendo ma il cambio tattico non ha pagato, infatti dal round seguente Imam non ne ha più vinto uno. L’aggressività di Ramirez, incessante ma ora guidata da maggior controllo, ha preso i sopravvento, il 9° round è stato uno spettacolo stupendo di colpi da una parte e dall’altra ma i ganci sinistri di Ramirez hanno gonfiato l’occhio destro di Imam che si è trovato in grandi difficoltà a vedere arrivare i colpi dalla sua destra.

L’inizio dell’ultimo round da parte di Ramirez poteva anche portare a uno stop dell’arbitro ma Imam ha saputo trovare le risorse per bloccarne l’avanzata con alcuni diretti pesanti ed ha potuto terminare in piedi. I giudici hanno dato vincente Ramirez coi punteggi di 115-113, 117-111 e quello scandaloso 120-108. Noi avevamo 116-112 ma ringraziamo entrambi per lo spettacolo che ci hanno dato.