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Bordo Ring

Pacquiao, Marquez, il doping

victor_conteManny Pacquiao contro Juan Manuel Marquez. Attorno al match le nuvole scure del doping. E’ una brutta storia. Sabato a Las Vegas c’è un match di grande spessore, il mondiale welter Wbo. Ma finora l’unica buona notizia in arrivo dal Nevada è che Marquez ha smesso di bere la sua stessa urina, pratica che faceva da tempo perché convinto gli regalasse maggiori energie. Glielo ha vietato il nuovo preparatore fisico.

Victor Conte (nella foto) è saltato sulla poltrona quando ha visto in televisione il volto del fitness trainer di Marquez. Lo show era trasmesso dalla HBO per promuovere il mondiale contro Pacquiao.
Quello lì, quello che si faceva chiamare Angel Hernandez, in realtà era Angel “Memo” Heredia. Il principale testimone di accusa del governo contro la BALCO. Così ha scritto il New York Daily News: “In una testimonianza del 2008, Heredia ha ammesso di avere dato Epo, ormoni della crescita e insulina a Marion Jones, su richiesta del suo allenatore Trevor Graham. Ha anche ammesso di avere venduto sostanze illegati a Tim Montgomery”. Ma Heredia è uscito senza condanne da quel processo perché, dicono, ha patteggiato con l’agente Jeff Novitsky che stava indagando sul caso. In cambio delle sue dichiarazioni, ha ottenuto la libertà.
Victor Conte è il fondatore della Bay Area Laboratory Co-operative (BALCO), la società che ha creato un nuovo steroide anabolizzante chiamato THG. E lo ha venduto a decine di grandi atleti, tra cui la stessa Marion Jones e il giocatore di baseball Barry Bonds. Per questo Conte è finito in galera. Ora ha scontato la pena ed è diventato il nutrizionista di Nonito Donaire, il campione del mondo dei pesi gallo. E accusa il mondo della boxe. “Lo sparring di un campione mi ha detto che gli ormoni della crescita sono usati in grande quantità e che l’autoemotrasfusione è pratica molto diffusa”.
Non ha fatto il nome dello sparring, come non l’ha fatto Shane Mosley che su Twitter ha attaccato Pacquiao. Ha detto di aver incontrato un pugile filippino che gli avrebbe confessato di avere iniettato steroidi al campione, durante gli allenamenti nel Wild Card gym di Hollywood, Los Angeles. La palestra del trainer Freddie Roach. Impaurito per la violenza delle sue affermazioni, Mosley ha provato a ritrattare. PacMan ha replicato che non usa sparring filippini da molti anni e che della questione se ne occuperanno gli avvocati di Bob Arum, gli stessi che stanno seguendo la causa per diffamazione intentata contro Floyd Mayweather jr.
Ma anche nel clan del fenomeno c’è qualcuno non esente da dubbi. Alex Ariza, il preparatore atletico, sembra sia legato a Trevor Graham (fonte BoxingScene.com): l’allenatore squalificato a vita dal CIO per avere dato anabolizzanti ai suoi atleti. Pacquiao è stato campione di otto categorie, è passato dai mosca ai superwelter con una crescita di peso di circa diciannove chili in un’altalena che è andata dai 135 pound per il match con Diaz, ai 142 per quello con De La Hoya; poi di nuovo giù a 138 per Hatton e ancora su fino a 145 per Margarito. Lo stesso Ariza nel 2009 ha attribuito questo saliscendi all’uso di non meglio precisati integratori; nel 2010 ha detto che il merito era di una speciale dieta di 5000 calorie giornaliere; nel 2011 ha cambiato ancora. Il miracolo è stato compiuto da un cocktail proteico di sua invenzione. Per poi tornare nei giorni scorsi, in una chiacchierata con Sports Illustrated, alla dieta tra 3000 e 7000 calorie, a seconda del peso richiesto.
Qualche tempo fa, facendo riferimento ad un altro pugile che saliva di categoria in categoria, ho intervistato il professor Marcello Ticca, primo ricercatore dell’Istituto Nazionale della Nutrizione di Roma. Questo è quanto mi ha detto.
Professor Ticca, cosa comporta per  un uomo, e soprattutto per un pugile, una crescita di peso così consistente?
“Un aumento sicuramente svantaggioso dei grassi, una zavorra inutile. Ma c’è un pericolo ancora maggiore: un atleta può aumentare la massa muscolare con una serie di esercizi specifici, ma escludo che possa crescere di dieci chili senza l’impiego di farmaci. Intendo anabolizzanti o ormoni della crescita”.
Sarebbe possibile nascondere queste assunzioni all’antidoping?
“Non certamente ad un antidoping serio. Le tracce rimangono a lungo”
L’alimentazione da sola non basta ad aumentare di peso a quei livelli?
“Lo ritengo praticamente impossibile. L’assunzione di proteine ed aminoacidi crea i mattoni della crescita, ma la calce è rappresentata dagli ormoni. Del resto abbiamo già visto l’evoluzione in questo senso di giocatori di basket europei che, bravi tecnicamente, ma non eccessivamente dotati dal punto di vista fisico, hanno cominciato ad ingigantirsi una volta arrivati negli Stati Uniti”.
Quali sono i rischi?
“Sono notevoli per l’uomo. Anabolizzanti e ormoni della crescita possono provocare tumori al fegato, ma ci sono problemi anche a livello ormonale. In altre parole, dal punto di vista medico è una pratica scriteriata oltre che pericolosa”.
Una volta effettuato il combattimento è semplice tornare al peso abituale?
“Interrompendo l’alimentazione iperporteica si potrebbe rientrare, anche se il lavoro svolto dagli ormoni renderà più difficile la soluzione del problema. Tra I rischi che l’uomo correrà c’è proprio quello legato alla dieta: un eccesso di proteine crea scorie azotate che costringono reni e fegato a lavorare in una maniera anomala. Come effetto potrebbe anche esserci una decalcificazione delle ossa ed un futuro da malato di osteoporosi”
Tutti i test antidoping a cui sono stati sottoposti finora Pacquiao e Marquez non hanno evidenziato alcuna irregolarità. Sono ufficialmente puliti e sabato si daranno battaglia sul ring di Las Vegas

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