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Bordo Ring

Rino Tommasi e la boxe

tommasi-e-burruniOrganizzatore, giornalista, telecronista, scrittore, protagonista degli ultimi cinquant'anni di pugilato. Ha commentato 400 mondiali. E quel personalissimo cartellino...


Sabato La Grande Boxe torna in televisone, su Italia 1. Mi sembra una buona occasione per parlare di chi quella storica trasmissione l’ha inventata.

Rino Tommasi (nella foto con Tore Burruni) non farà le telecronache, lo dico per informare quegli appassionati ingannati da una frase dell’articolo che ho scritto su questo sito e sul mio blog.

Ma non si può pensare al pugilato degli ultimi cinquant’anni senza pensare a Rino che, forse, stavolta vedrà il match comodamente seduto in poltrona davanti alla Tv.

Tommasi, classe 1934, il pugilato l’ha vissuto in molti modi.

Ha fatto l’organizzatore di successo, facendo lavorare, eravamo negli anni Sessanta, Benvenuti, Arcari, Rinaldi, Burruni, Loi, Lopopolo. Ma anche Ray Sugar Robinson, Archie Moore, Emile Griffith e tanti altri.

Match equilibrati, programmi messi su seguendo il gusto del pubblico e senza tanto protezionismo nei confronti dei nostri. Per Benvenuti, tanto per fare un esempio, prese Teddy Wright. Una cosa impensabile al giorno d’oggi.

A ripagare quei rischi c’erano però le borse. Sostanziose e soprattutto puntuali.

Finita l’epoca dell’organizzazione ha cominciato a raccontare boxe sui giornali.

Ha scritto per Tuttosport, Gazzetta dello Sport, Il Tempo. Ha vinto premi importanti, ha girato il mondo, ha scritto libri.

Con l’ingresso a Canale 5 ha fatto il grande salto. È diventato telecronista, ruolo in cui ha commentato circa quattrocento campionati del mondo.

Nel 1986 a New York, Bill Cayton mi fece vedere le immagini di uno sconosciuto peso massimo. Mi è bastato qualche minuto: ho comprato quella videocassetta e i diritti televisivi dei successivi incontri di quel pugile. Era Mike Tyson.”

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Ricordo due spezzoni di commenti.

Una delle più belle riprese a cui mi sia mai stato dato di assistere.”

(la sesta di Hagler-Mugabi, fantastica telecronaca)

Deficiente!

(Holyfield-Foreman, i poliziotti avevano lanciato fuori dal ring gli spettatori che vi erano incautamente saliti. Un tifoso aveva centrato in pieno Rino durante la telecronaca in diretta).

Poi è passato a Tele+, diventandone il primo direttore dei servizi giornalistici.

Con Rino ho diviso molte trasferte.

Non sempre mi sono trovato d’accordo con lui. Abbiamo fatto anche una sorta di dibattito su Canale 5 dopo Hagler-Leonard. Lui sosteneva che era stato un match combattuto, io ero dell’idea che fosse stato privo di animosità. Coordinava Guglielmo Zucconi, in studio c’era Nino Benvenuti.

Sulla cinematografia legata alla boxe abbiamo un punto in comune.

Non mi piacciono i film in cui si vede il pugilato finto. Il primo Rocky sarebbe stato perfetto se fosse finito al primo colpo di gong.”

Parlare di sport con Rino è sempre un piacere. Lo ama, lo conosce, ne ricorda ogni particolare. Ha il rigore tecnico del competente, la capacità analitica del giornalista di razza.

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Stima la boxe.

“In tutta la storia del pugilato ci sono stati meno incontri truccati che in una stagione dei campionati di calcio in Italia dalla serie A alla Z…

E ancora.

Non penso che il pugilato sia pericoloso e faccia vittime. Il pugilato è uno sport, una disciplina. Negli Stati Uniti ha tolto tantissimi ragazzi dalla strada, impedendogli di fare una brutta fine.”

E lui che ha viaggiato il mondo intero per raccontare sport, ha fissato in un match di pugilato il momento chiave vissuto come testimone.

L’evento sportivo più affascinante al quale ho assistito è stato l’incontro tra Muhammad Ali e George Foreman a Kinshasa nel 1974.”

È vero, non è mai stato un esempio di modestia anche perché sostiene che sia figlia dell’ipocrisia.

Gli arbitri hanno due possibilità: essere d’accordo con me o sbagliare.”

Il suo “personalissimo cartellino” non può essere messo in discussione.

Con gli arbitri ha un conto aperto da sempre.

In questa Olimpiade di Seul i pugili sono dilettanti, ma i giudici sono ladri professionisti.”

Rino Tommasi, un grande.

Uno che ha interpretato alla lettera un motto che mi ha sempre affascinato.

Io la mia vita ho deciso di viverla come l’ho sognata.” (Sabine Azéma in “Una domenica in campagna” di Bertrand Tavernier)

Spero che sabato sera sia davanti alla tv e si goda la sfida europea di Marsili, in fondo è il ritorno della Grande Boxe.

Stimo Rino Tommasi, uno dei più culti giornalisti sportivi in assoluto. Un cervello essenzialmente matematico però capace di digressioni etico-fantastiche quali consente uno sport come il pugilato. Io lo chiamo professore senza la minima ombra di esagerazione scherzosa.”

Parola di Gianni Brera.

http://dartortorromeo.com/

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