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L'uzbeko Melikuziev stanotte a Brooklyn netto favorito su Dibombe

Il numero cinque Wba dei super medi l'uzbeko Bektemir Melikuziev (13.1) affronterà l'ex campione dell'Unione Europea il francese Pierre Dibombe (22.0) questa seraalla Barclays Arena di Brooklyn, New York.

Si tratta di un match sulla carta scontato perchè il 28enne "Bully" vanta già esperienze internazionali di un certo valore (è stato sconfitto solo da Gabriel Rosado nell'ormai lontano 2021 con tanto di rivincita vinta dall'uzbeko) contro Alantez Fox e con Ulises Sierra. E un guerriero potente che ha affinato le sue doti agonistiche anche in MMA

 Il francese di Nantes Dibombe ha nel suo palmares un titolo dell'Unione Europea un Wba intercontinental ma  tante vittorie con avversari non molto conosciuti.

Il duello però può generare spettacolo perchè Melikuziev vanta una percentuale di successi prima del limite del 77% mentre Dibombe del 54%.

Gli allibratori della "Grande Mela " propongono "vincente"Melikuziev 1 a 8.

Bektemir Melikuziev vs. Pierre Dibombe Head to Head Record

David Jimenez tenta l'assalto al Wba ad Interim contro il duro "Scrappy” Ramirez

Questa notte , l'ex sfidante al titolo mondiale dei pesi mosca Wba il costaricano David Jimenez  numero sette del ranking WBA affronterà l'imbattuto campione Naba John Ramirez  attuale challenger  Wba  dei 52 kg  nel sottoclou di Devin Haney-Ryan Garcia al Barclays Center, Brooklyn, New York.  Il  duello è valido per il titolo Interim Wba dei supermosca .(Ma l'ente  non aveva deciso di eliminare l'Interim lo scorso anno ? )
Jimenez ha fallito l'attacco al titolo Wba nel 2023 contro Artem Dalakian ma in seguito ha raccolto tre successi consecutivi .

David Jimenez tenta l'assalto al Wba ad Interim con il duro "Scrappy” Ramirez
'Penso che sia una grande opportunità per la mia carriera, sono fisicamente e mentalmente preparato per competere e portare quel titolo nel mio paese', - Dichiara Jimenez (15-1, 11 ko) a The Ring -“Ho molta più esperienza del mio avversario e sono nel mio momento migliore. Il prossimo 20 aprile il mondo conoscerà la migliore versione di “Medallita” Jimenez”.
“Vivere l’esperienza con Dalakian mi ha aiutato molto, soprattutto nella parte mentale. Essere un campione del mondo richiede molta forza mentale, non era il mio momento per essere un campione”, In Costa Rica, mi sono preparato con grandi pugili e allenatori come Kay Koroma de Jorge Capetillo',

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Il match contro John "Scrappy” Ramirez  (foto )è impegnativo perchè il californiano oltre ad essere imbattuto in 13 match vanta una percentuale di successi per ko del 70%.

E' arrivato alla boxe relativamente tardi ma ora è  pronto a sfidare il campione Kazuto Ioka . Ramirez non può permettersi passi falsi ecco perchè il duello con Jimenez risulta molto attraente ed importante.

L'incredibile storia di Panama Al Brown, primo campione del mondo dell'America Latina

New York, Ottobre 1950: Alfonso Teofilo Brown viene trovato privo di sensi all’angolo della 42° Strada. Trasferito al Sea View Hospital di Staten Island vi morirà sei mesi dopo senza essersi più ripreso. Tossicodipendente, senzatetto, è stato famoso per qualche tempo in Francia per essere stato l’amante del poeta e drammaturgo Jean Cocteau, ballerino di tip tap nello spettacolo “La Revue Negre” di Josephine Baker, nonché cantante ballerino nei cabaret parigini degli anni trenta.

Ed è famoso in tutto il mondo per essere stato per sei anni il campione del mondo dei pesi gallo (Giugno 1929 - Giugno 1935) con il nome di Panama Al Brown, IL PRIMO CAMPIONE DEL MONDO DELL’AMERICA LATINA.

Alfonso Teofilo Brown nasce a Colon, Panama, il 5 Luglio 1902, figlio di Esther Lashley, donna locale colonese, e di Horace Brown, schiavo emancipato del Tennessee, fuggito dalle leggi razziali Jim Crow degli Stati del Sud per lavorare nel canale di Panama. Horace muore quando Alfonso ha tredici anni, lasciando la moglie, che lavorava come donna delle pulizie, e i suoi sei figli in estrema povertà.

Per sostenere economicamente la propria famiglia il giovanissimo Alfonso trova lavoro presso il canale di Panama, alla US Shipping Board, ed è qui che conosce il pugilato guardando boxare i soldati americani. Frequenta una palestra locale e ben presto sul ring affronta i primi avversari, combattendo a livello amatoriale con il nome di Kid Teofilo. Magrissimo, alto 175 centimetri e capace di usare magnificamente il jab sinistro, sovrasta i pesi mosca locali fino alla conquista del titolo nazionale panamense.

Nel 1922, non ancora ventenne, è professionista. In patria i primi otto match (+7 =1), poi il primo Agosto 1923 il primo match al Velodrome di New York. Il suo nome ora è Panama Al Brown. Altissimo per la categoria, mosca prima e gallo poi, scala presto le classifiche; la rivista “The Ring” lo inserisce al terzo posto tra i mosca e al numero sei tra i gallo. Il 21 Maggio 1926 l’esordio al Madison Square Garden è un successo per KO al terzo su Teddy Silva, ma… il colore della pelle e presunte inclinazioni sessuali cominciano a rendere difficile la vita americana di Panama Al Brown. C’è una vignetta dell’epoca che lo ritrae altissimo e secco allampanato, circondato da pugili bianchi che lo esortano a lasciare per sempre gli Stati Uniti. Brown si allena duramente sotto l’attenta guida di Bill Miller, vince sul ring e spesso per KO, ma la sua carriera è frenata da ciò che l’America bianca e puritana vede in lui: un pugile gay con la pelle scura. E’ chiaro che in quella situazione Panama Al Brown non combatterà mai per il titolo.

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Ogni sua esibizione sul ring è accompagnata da insulti omofobi e razzisti e ogni suo successo accolto da bordate di fischi. Eddie McMahon, promotore e socio amministratore del Commonwealth Sporting Club, gli suggerisce la Francia. A Parigi il pugile Panama Al Brown avrà molti meno problemi. E alla fine del 1926 Brown si trasferisce a Parigi, dove artisti di colore sono acclamati e dove l’omosessualità non è poi quel male terribile come lo è oltre oceano. Panama Al Brown adora la vita parigina e, nonostante le frequenti sbronze nei locali notturni e uno stile di vita stravagante, la serietà con cui affronta gli allenamenti giornalieri e il ring presto gli consegna fama di grande combattente e borse sempre più sostanziose. Il suo allenatore ora è Eugene Bullard. Tra il Novembre del ‘26 e il Dicembre del ‘27 dieci match: sette vittorie, un pari con il belga campione d’Europa dei gallo Henry Scillie, due sconfitte dubbie sempre con Scillie e con quella sorta di eroe nazionale che era Andre Routis (che nove mesi dopo andrà clamorosamente a prendersi il mondiale dei piuma nientemeno che contro Tony Canzoneri).

In un anno il nome di Panama Al Brown è conosciuto negli ambienti mondani parigini, si esibisce come ballerino nei cabaret e si vocifera sia uno degli amanti di Josephine Baker. Può permettersi il lusso di cambiare abito sei volte al giorno (voci del tempo) e di acquistare una lussuosa Bugatti. Per il mondiale è necessario il ritorno negli Stati Uniti e, seppur di malavoglia, Panama Al Brown torna negli USA. Dal Marzo 1928 cinque incontri e cinque vittorie, tre delle quali al Garden, l’ultima contro Kid Francis, che saliva sul ring con un fantastico +67 -2 =2 e il cui vero nome è Francesco Buonaugurio, nato a Napoli ma francese di nazionalità e residente negli USA da oltre un anno con grandi ambizioni mondiali. Il match con Kid Francis, svoltosi al Madison Square Garden il 13 Settembre 1928 sulle dodici riprese, fu in un primo momento dichiarato “mondiale” dall’NBA. Francis è favorito e l’NBA, che ha appena destituito Angelo Geraci “Bushy Graham”, lo vuole sul trono. La netta vittoria di Panama Al Brown scombina i piani della National Boxing Association che a ottobre emette un comunicato dichiarando invalidato il riconoscimento del match dalla propria egemonia e il titolo dei pesi gallo reso nuovamente vacante. Non è stata fornita alcuna comunicazione in proposito.

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Rientro in Francia e quattro match a Parigi più un quinto a Madrid che è l’inizio di una trilogia con Domenico Bernasconi: il 29 Marzo 1929 un montante destro di Bernasconi ( nella foto )al quinto lo manda al tappeto: Panama Al Brown si rialza a stento, porta a termine le dieci riprese e viene dichiarato vincitore tra le proteste del pubblico. Il 18 Giugno 1929, al Queensboro Stadium di Long Island, nel Queens il suo avversario è lo spagnolo, da un anno residente a Philadelphia, Gregorio Vidal (+40 -5 =9, 10 KO). In palio c’è il mondiale NYSAC dei pesi gallo, reso anche questo vacante da Bushy Graham a Gennaio.

Panama Al Brown (+56 -7 =6, 25 KO) ha finalmente l’opportunità di mettere le mani sul titolo. Il dominio del panamense è totale; più alto e più veloce, il jab sinistro che buca continuamente la guardia dell’avversario. Al tredicesimo Gregorio Vidal, ormai allo stremo, va tre volte al tappeto. La campana lo salva e in qualche modo riesce ad arrivare al termine del quindicesimo round. Il verdetto a favore di Panama Al Brown è netto e unanime e, anche se l’NBA si affretta a comunicare la propria estraneità al match, la New York State Athletic Commission dichiara il panamense campione del mondo dei pesi gallo. Panama Al Brown è il primo pugile latino americano a riuscire nell’impresa. Quattro vittorie e una sconfitta contro il fuoriclasse futuro campione del mondo dei piuma e futuro Hall of Fame Battling Battalino, al secolo Cristoforo Battaglia, poi l’8 Febbraio 1930 la vittoria (squalifica per ripetuti colpi bassi) su Johnny Erickson, al secolo Angelo Azzolina nativo di Catania, convincono finalmente anche l’NBA a dichiarate Panama Al Brown campione del mondo universalmente riconosciuto. Undici match negli Stati Uniti senza titolo in palio tra Febbraio ed Agosto 1930, con 10 successi (uno su Domenico Bernasconi) e un pari contro Tommy Paul, che in realtà (guarda caso) si chiama Gaetano Alfonso Papa, poi il rientro a Parigi. Il primo match è una vittoria in quindici round contro il francese Eugene Huat, contro il quale conquista anche il titolo IBU, poi i numerosi match in giro per l’Europa, le due difese del titolo del mondo in Canada (con il norvegese Pete Sanstol, +80 -2 =5, e nuovamente Eugene Huat) e la sconfitta ai punti, senza titolo in palio, nella sua prima uscita in Italia, contro il fortissimo Vittorio Tamagnini al Palazzo dello Sport di Milano (25 Giugno 1932). Questo è però un triste periodo per Panama Al Brown, che ha la notizia della morte della madre e la diagnosi medica di sifilide, malattia dalla quale non c’è certezza sia mai guarito. Il quotidiano frequentare i locali notturni parigini lo porta inoltre alla dipendenza dall’oppio. Il secondo match italiano di Panama Al Brown, sempre al Palazzo dello Sport di Milano, è la difesa del titolo contro il campione d’Europa Domenico Bernasconi, terzo ed ultimo capitolo della trilogia. E’ il 19 Marzo 1933. E’ un verdetto controverso… al quarto round il panamense viene in un primo momento squalificato per un colpo sotto la cintura, poi inspiegabilmente il match riprende e il Panama Al Brown conquista un sofferto verdetto unanime in dodici round.

 

Difende il titolo ancora tre volte, poi ha inizio la parabola discendente. Nel 1934 il NYSAC lo sospende per non aver difeso il titolo contro il messicano Rodolfo Casanova, e subito dopo arriva la decisione dell’NBA di privarlo del titolo. Il primo Giugno del ‘35, alla Plaza de Toros di Valencia è l’idolo locale Baltasar Sangchili a detronizzarlo del titolo IBU, anche se pesano forti sospetti sul fatto che Panama Al Brown fosse stato drogato tramite bevande contenenti narcotico dal proprio stesso manager, corrotto dall’entourage dello stesso Sangchili. Tre mesi dopo la sconfitta ai punti nel match di rivincita con Pete Sanstol convince Panama Al Brown (+118 -17 =11, 49 KO) ad appendere i guanti al chiodo. Inizia qui la sua carriera artistica nei cabaret parigini, sei mesi come cantante e ballerino alla National Scala di Copenhagen, ballerino di tip tap e suonatore di sax al Caprice Viennoise. Panama Al Brown vive di notte e dorme di giorno, e alcool e droghe accompagnano la sua vita. E una sera, al Caprice Viennoise, incontra il famoso poeta francese Jean Cocteau.

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Cocteau  ( nella foto al centro  a dx di Al Brown )in seguito descriverà così il loro incontro: -Quando ho incontrato Al era un impasto di stanchezza e disordine… uno straccio umano…”. Al Brown era divorato dall’oppio e dalla sifilide, dall’alcool e dai tranquillanti, ma agli occhi del poeta era ancora “un diamante nero in mezzo a tanta spazzatura”. Il rapporto con Jean Cocteau rigenera Al Brown a tal punto che il pugile riprende ad allenarsi. I traditori che lo avevano drogato nel match con Sangchili vengono messi da parte, e un nuovo Panama Al Brown, forte come prima, torna sul ring. E il rientro è clamoroso. Il 9 Settembre 1937, esattamente due anni dopo il suo ultimo incontro, a Parigi, mette KO al primo Andre Regis. Poi è la volta di Maurice Huguenin al terzo, Francis Augier al secondo, Joseph Decico ai punti e Young Perez al quinto. E il 4 Marzo 1938, al Palais des Sports di Parigi, conquista il vacante mondiale IBU dei gallo battendo ai punti in 15 durissimi round quel Baltasar Sangchili che lo aveva detronizzato tre anni prima in circostanze molto poco chiare (va ricordato che il “vero” campione del mondo allora era il portoricano Sixto Escobar).

Panama Al Brown sembra non fermarsi più; infila tre KO consecutivi, poi si ferma due anni. Ricomincia la vita notturna… la droga e l’alcool… si allontana dal poeta. Nel ‘40 viene arrestato due volte, cacciato dalla Francia con foglio di via permanente e inviato nella nativa Panama. Solo e senza denaro torna sul ring; sette match tra il ‘41 e il ‘42, con quattro vittorie, un pari e due sconfitte. Si imbarca clandestinamente a bordo di una nave per New York, dove fa il lavapiatti in un locale a Central Park. Drogato e senza tetto implora di poter tornare a combattere, ma le sue preghiere restano inascoltate. Nel ‘49 Jean Cocteau chiede ad Edit Piafh di interessarsi del suo ex amante tramite Marcel Cerdan, ma il grande pugile francese muore in un disastro aereo. La triste fine del grande Panama Al Brown (+131 -20 =12, 59 KO) sarà due anni dopo. Nel 1985 Panama Al Brown viene inserito nella Ring Boxing Hall of Fame e dal 1992 è nella International Boxing Hall of Fame di Canastota insieme ai più grandi di sempre.

 di Paolo Lantini

Fonte principale: “PANAMA” AL BROWN di Marc Zinaman

Il promoter di Usyk teme favoritismi a vantaggio di Fury nella sfida di Riyadh

ll promoter ucraino Alexander Krassyuk, gestore del pluricampione dei pesi massimi, è sconcertato dalle recenti affermazioni del ministro saudita Turki Alalshikh secondo cui i combattenti britannici sono i migliori al mondo. Il prossimo mese a Riyadh come è noto ci sarà l'attesa riunificazione dei pesi massimi tra Oleksandr Usyk (21-0, 14 KO) e Tyson Fury (34-0-1, 24 KO).

L'influente Alalshikh ha fatto questi commenti durante un dialogo telefonico con il manager personale di Fury, Spencer Brown, il quale ha reso pubblica l'affermazione del consigliere reale.

Krassyuk, che ha promosso il campione olimpico di Londra Usyk per tutta la carriera, ha espresso preoccupazione per un possibile favoritismo nei confronti del campione mondiale dei pesi massimi WBC Fury in seguito ai commenti di Alalshikh.

'Sua Eccellenza ha detto che i combattenti britannici sono i migliori al mondo, ma ha omesso il fatto che il futuro campione indiscusso dei pesi massimi ha un passaporto ucraino', - Dichiara  Krassyuk a WBN.- ll signor Alalshikh è un grande uomo d'onore e un grande fan della boxe. È suo diritto scegliere il suo preferito nella più grande battaglia del secolo. Lo rispettiamo molto ma confidiamo che questo incontro di boxe sarà disputato al massimo livello di integrità e sportività.   Tuttavia, siamo preoccupati per la scelta  del collegio giudicante. Mi auguro che  le selezioni verranno effettuate previa approvazione reciproca della parti in  causa !-

Questa sera a Bagno a Ripoli Boxe Mugello propone"Dado" Giustini e Vigan Mustafa

A BAGNO A RIPOLI ORGANIZZATA DALLA BOXE MUGELLO IMPORTANTE SERATA DI PUGILATO PROFESSIONISTICO,

Una grande serata di pugilato professionistico attende gli appassionati fiorentini della nobile arte questa sera .

La Boxe Mugello, infatti, ha organizzato presso il palazzetto dell’Istituto Gobetti a Bagno a Ripoli, con inizio alle ore 20, una manifestazione che vede in programma 5 combattimenti professionistici e 4, nel sotto clou, dilettantistici.

Saranno impegnati atleti di esperienza e già titolati come Edoardo “Dado” Giustini e Vigan Mustafà, insieme a pugili in cerca di conferme come Michele De Filippo, Leonardo Sarti e Alex Ferramosca.

Giustini se la vedrà con il croato Toni Visic, un ottimo incassatore, potente e pericoloso.

Mustafà incrocerà i guantoni con un altro croato, il trentunenne Josip Perkovic che, come Visic, vanta  credenziali di pugile coriaceo e scorbutico.

0000000000000Boxe Mugello 20 aprile

De Filippo, ormai in odore di titolo tricolore dopo una striscia di 10 incontri tutti vinti (di cui 6 prima del limite), affronterà un avversario estremamente ostico che più di una volta ha dimostrato le proprie qualità pugilistiche in terra toscana, il barese Francesco Lezzi. Sarà un derby pugliese in campo neutro, in quanto De Filippo è originario di San Severo di Foggia. Sarti, invece, reduce da sette vittorie nei primi sette incontri da pro, sfiderà Giampalo Sazzini, atleta con soli due incontri da professionista ma con enorme esperienza da dilettante.

Ferramosca, invece, cercherà conferme contro Matteo Fiorini.

Appuntamento, quindi, sabato sera con inizio alle ore 20, al palazzetto dell’Istituto Gobetti, in via Roma n. 77/A a Bagno a Ripoli.

Prezzo del biglietto in gradinata 15 euro, bordo ring 25 euro.

Ufficio stampa Boxe Mugello

Brandon Adams vince per ko ad Atlanta. Successi di Veron e a sorpresa di Linger

Poche ore fa, alla Overtime Elite Arena di Atlanta, in Georgia, rientro sul ring positivo per l'ex challenger WBC dei superwelter Brandon 'The Cannon' Adams (24-3, 16 KO). Il californiano ha imposto il ko al terzo round al 26enne del Bronx Ismael 'Maelo' Villarreal (13-3, 9 KO). Adams non combatteva dal marzo 2021, quando batte' l’attuale campione ad interim WBC, l'ucraino Serhii Bohachuk, in otto round. 

Brandon Adams

Adams ha posto fine alla sfida con un perfetto montante sinistro al fegato.

L'imbattuto olimpionico argentino  superwelter Francisco 'Bebu' Veron (14-0-1, 10 KO) ha superato ai punti Angel 'Relampago' Ruiz (18-3-1, 13 KO) in dieci round. I cartellini a favore del pugile nativo di Buenos Aires: 99-91, 100-90, 96-94.

Clamoroso successo nei superleggeri del 29enne  Dakota 'Lone Wolf' Linger (14-6-3, 10 KO) il quale ha ottenuto il risultato più inatteso della serata  battendo il 28enne, mai sconfitto, di  New York Kurt 'Scooby' Scoby (13-1, 11 KO). Linger ha insistito sull'azione e ha trasformato il combattimento in una rissa. L'incontro è stato interrotto al sesto tempo con Scoby in fase passiva. Linger vincente a 2,21.

Al Palastudio Cinecittà Word nella riunione BBT vincono Squeo e Di Napoli

Il  promoter Davide Buccioni ha proposto  a Roma, presso il Palastudio Cinecittà Word, un cartellone con diversi match professionistici.

I RISULTATI

IBF EUROPA  pesi Cruiser vacante
Claudio Squeo (16.0) batte   Niklas Rasanen(17 3 1 )  12 round . Il pugile di Molfetta ha vinto con autorità sul  duro  mancino finlandese  ai punti  in 10 round ottenendo un punteggio finale unanime sui cartellini   97-92; 96-93; 96-93

Pesi massimi leggeri
Kevin Di Napoli  (8.1.1)  batte Endri Jakupi (0.4)per kot  alla prima ripresa dopo  2,17

Pesi leggeri
Marvin Demollari (14,5)  batte  Vincenzo Finiello (17.8.2)  ai punti  in 8 riprese

Pesi gallo
Salvatore Contino (8.0)  batte  Leotrim Rexhepi (3.1.1.) ai punti  in sei riprese 

Pesi superwelter
Cristian Ciambotti e  Jonny Zeze pari in  sei riprese 

Ryan Garcia ha pagato un ricca penale ad Haney per avere superato il peso

ULTIMORA Il campione dei superleggeri Devin Haney ha scritto sul suo account X che il suo avversario di domani notte Ryan Garcia ha onorato il proprio impegno, pagando un milione e mezzo di dollari per aver fallito il peso ufficiale del match contro di lui, come abbiamo già pubblicato.

Ryan ha oltrepassato il limite, facendo segnare 65 kg, quindi quasi 1 kg. e mezzo in più del dovuto. Lo stesso Haney ha avuto qualche problema, considerando che si è pesato nudo per raggiungere il limite della categoria a 63,5 kg. Lo stesso promoter Oscar de La Hoya ha poi confermato che Ryan aveva già pagato quanto pattuito al campione.

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