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Stanotte a Torrelavega, Moncelli all'attacco di Garcia per conquistarsi il futuro

Moncelli Garcia

Questa sera i sera, sul ring del “Polideportivo Vicente Trueba” di Torrelavega, cittadina della Cantabria affacciata sull’Oceano Atlantico nell’estremo nord della penisola iberica, il 23enne superwelter pugliese di Corato, Felice Moncelli (17-4-1; 5 ko), si giocherà una chance fondamentale per il suo futuro agonistico contro l’idolo di casa, il 24enne Sergio “El Nino” Garcia (24-0-0; 12 ko), detentore della cintura Silver Wbc della categoria. Non sarà infatti, almeno nell’immediato, la scalata alle altissime vette dell’ente mondiale l’obiettivo di entrambi i giovani protagonisti, quanto piuttosto il lasciapassare verso il titolo europeo della categoria, un traguardo di reale alto livello e vera rampa di lancio per i vertici internazionali. Moncelli è uno dei pochi (purtroppo…) professionisti italiani di oggi che vanti un’età abbastanza verde per mirare ad ulteriori progressi tecnici e atletici. Per questo la sua avventura a torso nudo, iniziata nel 2012, è ad una svolta fondamentale.

Sergio García pelea por el título Silver del Consejo Mundial de Boxeo (WBC, en inglés) ante Felice Mordelli.

Al peso Felice Moncelli (69,850 kg)   Sergio García (69,600 kg)

 

Nell’infuocato palasport basco, Felice affronterà una specie di esame di maturità; ma un esame di quelli di “una volta”, quando meritarsi la promozione era davvero difficile. Garcia è un beniamino della sua terra e si è guadagnato tale privilegio a suon di vittorie. Per meglio dire: solo attraverso vittorie, visto che il suo record presenta esclusivamente segni “+”. Alto, slanciato, con braccia lunghissime e un’elegante impostazione tecnica, si è meritato il soprannome di “El Nino” (Il Bimbo), perché dimostra addirittura meno anni dei pochi che ha. Tra i rivali da lui battuti non compaiono nomi veramente importanti sino a quando non ha nettamente sconfitto ai punti il connazionale Isaac Real, un duro mai battuto così chiaramente in precedenza e che fece tremare per l’Europeo Jack Culcay e Cedric Vitu, soccombendo solo di stretta misura ai punti e che ad Ostia Lido impose una durissima sconfitta per kot all’8° round al nostro indomito Emanuele Della Rosa, sempre per la vacante cintura europea. Proprio con tale successo, risalente allo scorso giugno, Garcia ha dimostrato di essere qualcosa di più di una "speranza", convincendo anche coloro che in Spagna l’avevano sempre considerato un bel “pugilino” molto protetto e nulla di più. Usa con notevole continuità e precisione il jab sinistro, al quale fa seguire spesso un destro in diretto o in montante al corpo che, pur non essendo deflagrante, fa comunque male e pure con il gancio sinistro non scherza. “El Nino”, proprio in queste ore, è stato collocato, da un referendum tra gli appassionati spagnoli, al quarto posto tra le grandi speranze iberiche, alle spalle di Jon Fernandez, Sandor Martin e Kerman Lejarraga, con il quale spesso si allena. Tra gli addetti ai lavori iberici l’ottimismo sull’esito della sfida con Felice Moncelli è palpabile e quasi si discute solo sul modo in cui egli batterà il nostro pugile.  Potrebbe essere un grave errore che gioca a favore del ragazzo pugliese. Garcia sarò galvanizzato ma anche premuto dal consueto e incandescente tifo dei tifosi baschi; potrebbe commettere l’errore di volere “strafare” e tra i non molti punti deboli sino ad oggi evidenziati fa capolino una certa difficoltà nel retrocedere e una certa lentezza. Moncelli, che per vincere ai punti sarà costretto a farlo in termini ovviamente piuttosto “larghi”, possiede ritmo, coraggio e propensione all’attacco. Dopo la vittoria prima del limite su Matano per la cintura tricolore si è fatto pure la fama di “puncher”, benché in effetti non lo sia, come dimostrato da 5 ko conseguiti in 21 match. Ha un destro abbastanza pesante ma non sul colpo singolo dovrà puntare, bensì su un ossessionante ritmo che mini le resistenze e il morale del beniamino di casa. Soprattutto dovrà trovare la strada per eludere il lungo e martellante jab di Garcia per arrivare a bersaglio dalla media e corta distanza, preferibilmente al corpo.

Insomma, non sarà un’impresa facile tornare dalla Cantabria con la cintura Silver Wbc, ma neppure impossibile. E si spera quindi che non sarà neppure un’impresa facile per Garcia conservarla. Il combattimento è uno di quelli veri, “cattivi”, che non lasciano tranquillo nessuno. Chi vincerà avrà di fronte ampi orizzonti, si lascerà alle spalle il termine di “speranza” per assumere quello di pugile “fatto” e potrà cominciare a bussare su porte di grande prestigio. Chi perderà, benché ancora giovane, dovrà rivedere i propri piani in attesa di eventuali esami di riparazione, con calma e realismo. Per ragazzi poco più che ventenni sarà anche determinante la “differenza” che si registrerà tra vincitore e perdente, perché risulterà un’inconfutabile prova tra chi è già lanciato e chi eventualmente è ancora ai primi passi.

L’attesa è grande a Torrelavega, ma anche nel sempre più ridotto plotone degli “indomabili” appassionati italiani non è da meno. Speriamo che  arrivino finalmente buone notizie per la nostra affannata Noble Art.   

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