logo facebook

SEGUICI SU FACEBOOK

La Boxe nella storia

Battling Siki il campione che osò infrangere il mito di George Carpentier

Battling Siki New York, Midtown, distretto di Manhattan, 15 Dicembre 1925, prime luci del mattino.

12121212BATTLING SIKI COIore

Un uomo giace rivolto con il viso sulla strada, sulla sua schiena due fori di proiettile calibro 32 sparati da corta distanza. Dall’altra parte della strada, vicino alla scena del delitto, viene trovata la pistola da cui sono stati esplosi i colpi. La vittima è un uomo di colore di soli ventotto anni che risponde al nome di Louis Baye Fall, anche se sul reale nome a lui attribuito alla nascita ci sono dubbi e almeno un’altra versione (Amadou M’Barik Fall).

E’ nato in Senegal, a Saint Louis per la precisione, ossia in una delle quattro città senegalesi cui la Francia riconosceva gli abitanti come cittadini francesi… le altre erano Dakar, Gorée e Rufisque. Louis Baye Fall è un cittadino francese, e di mestiere fa il pugile… e combatte con il nome di Battling Siki… tutti nell’ambiente lo conoscono come Battling Siki. Non è stato niente di eccezionale sui ring americani Battling Siki… 25 incontri, 9 vittorie, un pareggio e 15 sconfitte in due anni, una sconfitta in 15 round con Kid Norfolk al Madison Square Garden all’esordio, poi una durissima lezione subita con Paul Berlembach sempre al Garden in quello che fu un autentico massacro che l’arbitro, non è noto il nome, sembra aver interrotto tardivamente (New York Times). Sembra che alla palestra Battling Siki preferisse l’allenamento a base di liquori fatto a tarde ore, e agli sparring preferisse le risse con i frequentatori notturni di bar e locali malfamati. Non godeva certo di una buona fama Battling Siki. Il suo stesso manager, un certo mr. Hellers, aveva un giorno dichiarato in una intervista al New York Times:

“Siki ha qualcosa di lui che non è umano. Molto tempo fa pensavo che se si potesse trovare un gorilla intelligente e insegnargli a boxare, si avrebbe un campione del mondo. Beh, questo è quello che ho trovato in Siki. C’è molto della scimmia in lui”. Ho dimenticato di dire una cosa… Battling Siki era stato campione del mondo… dei mediomassimi. Aveva conquistato il titolo del mondo in Francia, il 24 Settembre 1922 allo Stade Buffalo di Montrouge, praticamente a Parigi, battendo l’idolo di casa ed eroe nazionale Georges Carpentier. Quel giorno Battling Siki aveva preso a Carpentier non solo il mondiale dei mediomassimi, ma anche i due titoli europei dei massimi e dei mediomassimi. E in Francia nessuno lo amò per questo.

I giornali lo definirono “Championzé” e “Enfant de la Jungle”. Baye Fall (o Amadou M’Barik Fall) era nato a Saint Louis il 16 Settembre 1897. Non aveva nessuno. Da bambino si guadagnava da vivere come attrazione turistica, tuffandosi da una scogliera per recuperare le monete lanciate dai turisti francesi. Sembra fu portato in Europa da un’ attrice francese che lo aveva preso in simpatia e lo aveva fatto suo servitore… secondo altre fonti sembra si trattasse di una ballerina olandese. Cambiò il suo nome in Louis e, dopo aver fatto il lavapiatti, nel 1912 a quindici anni intraprese la carriera di pugile. Il ring è duro, e a quindici anni lo è particolarmente. Louis Fall perde i primi due per KO, poi strappa due pareggi in otto round e poi ne perde altri due. Poi arrivano le prima vittorie, quattro di fila, un’altra sconfitta, due vittorie e poi ancora due sconfitte. Poi, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Louis si arruola nell’esercito francese, prestando servizio nell’ottavo reggimento di fanteria coloniale. Si comporta eroicamente; per il suo coraggio in battaglia viene decorato con la Croix de Guerre e con la Medaille Militaire. Al termine della Grande Guerra è congedato con onore. Il 12 Maggio 1918 torna sul ring. Il corpo da adolescente che si era visto sui ring francesi nel 1912 si è trasformato in quello di un uomo di 79 kg, alto 1 metro e 79 cm e gonfio di muscoli, che si chiama Battling Siki. In quattro anni 46 incontri, 43 vittorie, 19 per KO, un pareggio e due sconfitte ai punti.

 

E il 24 Settembre 1922 Georges Carpentier accetta la sua sfida. E’ il manager di Carpentier, Francois “General” Deschamps, ad organizzare la sfida; aveva assistito alla vittoria ai punti in quindici round di Siki su Marcel Nilles a Giugno al Velodrome d’Hiver a Parigi ed aveva sentenziato che Battling Siki fosse un avversario sicuro per il suo protetto. Carpentier tornava a combattere in Francia dopo quasi tre anni. Il 12 Ottobre del 1920 aveva conquistato il titolo del mondo dei mediomassimi battendo KO al quarto Barney Lebrowitz, che combatteva con il nome di battaglia di Battling Levinsky, poi aveva tentato la conquista del mondiale dei massimi, ma era durato solo quattro round alla furia di Jack Dempsey, poi aveva difeso il suo titolo al primo round sull’inglese Ted “Kid” Lewis (al secolo Gershon Mendeloff). In patria era stato prima campione europeo dei welter, poi dei medi, poi nel ‘13, nell’arco di quattro mesi, aveva preso anche i titoli d’Europa dei mediomassimi e dei massimi. In guerra si era distinto come aviatore ed anche lui, come il suo avversario, era pluridecorato.

Questo era Georges Carpentier per i francesi nel 1922. Ed era francese di nascita (Lievin, 12 Gennaio 1894), e soprattutto bianco. Il match, lo ripetiamo, è a Montrouge, che oggi è un comune dell’ Hauts de Seine, uno dei tre dipartimenti che confinano con Parigi. E i parigini accorrono in massa all’evento per tifare per l’eroe nazionale… 40.000 spettatori allo Stade Buffalo di Montrouge.

Adeyinka Makinde | Writer: The Mystery of the Velodrome: Battling Siki  Versus Georges Carpentier

Carpentier è favoritissimo, ma Deschamps non è più tanto sicuro. Stando ad alcune voci, sembra abbia tentato di convincere Battling Siki a farsi battere dietro compenso in denaro. Ma sono solo voci di corridoio. Il match: dopo i primi due round senza episodi di particolare rilevanza, ecco che nel terzo si accende la lotta. E’ Carpentier ad accendere la miccia… attacca l’avversario, lo costringe alle corde e spara un violento gancio destro. Siki va al tappeto. Resta con il ginocchio a terra, attende l’otto, si rialza e si scaglia con furia contro il campione. Ne segue un corpo a corpo. Siki colpisce con un largo gancio destro Carpentier, che barcolla… poi un destro al mento e un rapidissimo uno due… Carpentier è al tappeto. Il campione sembra scosso, ma riprende la battaglia. Il quarto è un corpo a corpo continuo, con rovesciamenti di fronte, ma anche corretto, e l’arbitro non deve mai intervenire. Ma il finale di round vede Siki prevalere chiaramente… Carpentier è stanco. Il quinto è un calvario per il campione… sul finale di round cerca di legare… spinge… manda al tappeto Siki con una mossa da lotta libera. E a inizio del sesto crolla. Stranamente l’arbitro, signor Henry Bernstein, non conta. Fa entrare i secondi di Carpentier, che a fatica riescono a sistemarlo sullo sgabello. E clamorosamente il signor Henry Bernstein squalifica Siki. E qui accade l’imprevisto… il pubblico, in stragrande maggioranza di razza bianca e accorso a tifare l’eroe nazionale Carpentier, disapprova il verdetto, e lo fa con veemenza, minacciando disordini se non si cambia il verdetto.

Battling Siki, le champion de boxe oublié de l'Histoire

Dopo venti rumorosi minuti il presidente della federazione pugilistica francese e i due giudici a bordo ring cambiano il verdetto. KO… Battling Siki è campione del mondo dei mediomassimi, ed europeo di massimi e mediomassimi… clamoroso. Francois Deschamps presenta appello per tale decisione, ma viene rigettato. Alla gloria, purtroppo, fa seguito un rapidissimo declino. Festeggiamenti sui Chamspe Elysées in smoking e cilindro, night club e donne bianche diverse una ogni sera, cosa terribilmente oscena in quel periodo, alcool a fiumi. Sei mesi dopo il primo match da campione del mondo, a Dublino, titolo in palio contro l’idolo di casa Mike McTigue… sconfitta ai punti in venti round… altri tre match in Francia (due vittorie per KO e una sconfitta per squalifica) e poi la partenza per New York, le molte sconfitte, le sbronze e due proiettili calibro 32 nella schiena. Georges Carpentier in un’intervista: “E’ un peccato che un atleta così magnificamente dotato abbia fatto questa fine. Il tempo in cui i pugili potevano bere e gozzovigliare senza freni è passato. Spero solo che la fine del povero Siki possa essere di lezione ai giovani aspiranti campioni”.

battling.jpg 

La moglie, Lillian Werner Fall, americana, bianca, sposata l’anno prima, dichiara che suo marito era stato minacciato da un uomo di nome Jimmy per un debito di venti dollari. L’assassino non fu mai trovato.

 

Paolo Lantini Fonti: Orio Vergani, “Io, povero negro”, 1929 Mauro Valeri, “Il nero, il mulatto, il sinto. Pubblico e questioni razziali nel pugilato degli anni venti

RIFERIMENTI

BOXE RING WEB

EDITORE FLAVIO DELL'AMORE

Autorizzazione

Tribunale di Forli' n. 2709

CHI E' ONLINE

Abbiamo 637 ospiti e nessun utente online

FORUM

logo boxeringweb2017c

Il Forum a cura di NonSoloBoxe

Per discutere di Boxe e non solo...

CLICCA SUL BOTTONE
PER ACCEDERE AL FORUM

go