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La Boxe nella storia

Settembre è il mese di Rocky Marciano . Avrebbe compiuto cento anni

Settembre è il mese di Rocky Marciano. Nasce il primo Settembre 1923 a Brockton nel Massachusetts, compirebbe cento anni !.

Il 23 Settembre 1952, batte KO al tredicesimo Jersey Joe Walcott e conquista il mondiale dei massimi. Il match sarà eletto da Ring Magazine “Fight of the Year 1952”. Il 24 Settembre 1953, batte KOT all’undicesimo Roland La Starza in quello che Ring Magazine eleggerà “Fight of the Year 1953”.

Il 17 Settembre 1954, batte KO all’ottavo Ezzard Charles in quello che Ring Magazine eleggerà “Fight of the Year 1954” - Il 21 Settembre 1955 batte KO al nono Archie Moore nel suo settimo ed ultimo match mondiale.

Marciano mamma spaghetti 

 23 Settembre 1952 Il Municipal Stadium di Philadelphia è pieno, non c’è un posto libero, saranno quarantamila. In prima fila Don Dunphy, il radiocronista più famoso d’America, parla a venti milioni di ascoltatori. Mamma Pasqualina(foto) non è tra questi. Non ha mai assistito ad un incontro di suo figlio. Come sempre è andata in chiesa a pregare. E’ andata, come sempre, a pregare per suo figlio Rocco, perché non si faccia male, ma anche perché non faccia male al suo avversario, perché anche lui ha a casa una mamma che lo aspetta… Al centro del ring lo speaker sta presentando l’incontro… “… L’attrazione principale… 15 round… campionato del mondo dei pesi massimi… 184 libbre… lo sfidante, Rocky Marciano…” All’angolo di Rocky, Charley Goldman e Al Weill, come sempre. “… 196 libbre... il campione dei massimi, Jersey Joe Walcott…” L’arbitro, Charley Daggert, chiama i pugili al centro del ring… non colpite sotto la cintura, non legate e via dicendo… Stranamente Rocky non guarda fisso il suo avversario, tiene bassa la testa. Anche Walcott sembra disinteressarsi a Marciano. Come se non fossero loro i due a darsi battaglia, oggi. Charley Goldman gli mette il paradenti, poi gli sfila l’accappatoio. Ecco, sul ring sono solo Rocky Marciano, Jersey Joe Walcott e l’arbitro Daggert. Gong… primo round… Incredibile… Rocky è al tappeto. Un gancio sinistro di Walcott fa barcollare Rocky che si aggrappa all’avversario e si rimette in guardia. Fulmineo un secondo corto gancio sinistro si abbatte sul mento di Marciano che va al tappeto. Si rialza immediatamente; il KD è durato solo quattro secondi ed è il primo nella carriera di Rocky Marciano. Non è passato neanche un minuto dall’inizio del primo round. Marciano si lancia contro l’avversario come una furia e Walcott accetta la battaglia. Fin dal primo round è questa la chiave del match; continui scambi dalla media e corta distanza, colpi sempre caricati con la spalla da ambo i contendenti sempre alla ricerca della soluzione prima del limite. Marciano avanza continuamente, come ha sempre fatto in tutta la sua carriera, Walcott gira costantemente verso destra per poter piazzare il jab sinistro e poi doppiarlo immediatamente con gancio o montante destro. La mobilità sul tronco e la maggior precisione del campione del mondo tengono a freno l’irruenza dell’italoamericano per i primi sei round; la superiorità di Walcott è leggera ma costante e accumula punti sui cartellini dell’arbitro e dei due giudici. Negli intervalli i secondi di Marciano sono impegnati a cauterizzare una ferita che dall’arcata sopracciliare sinistra si estende fin sopra il naso. Il match è stupendo, non ha pause ed è estremamente violento; i quarantamila del Municipal Stadium sono tutti in piedi. A partire dal settimo round la fatica comincia a farsi sentire e Walcott sembra accusare i suoi trentotto anni ed una lunga e logorante carriera fatta di battaglie incredibili contro i più forti pesi massimi del mondo. Marciano comincia ad incassare riprese a suo favore. Al decimo round la sua azione si fa asfissiante, incalza il campione colpendolo continuamente con serie a due mani; Walcott, spalle alle corde, ribatte colpo su colpo ma l’impressione è che possa capitolare da un momento all’altro. Ma nell’undicesimo, incredibilmente, il ritorno di Walcott; è Marciano adesso ad essere stanco, i suoi attacchi cominciano ad andare sempre più spesso a vuoto, per la prima volta lo vediamo appoggiarsi con le spalle alle corde e il campione si rifà sotto con serie a due mani. Walcott vince l’undicesimo e il dodicesimo round. A quel punto del match il punteggio sul cartellino dell’arbitro Charley Daggert è di 7-4, quelli dei giudici Zach Clayton e Pete Tomasco rispettivamente 8-4 e 7-5 tutti per il campione del mondo. Lo sa Charley Goldman, lo sa Al Weill, se ne rende conto anche Rocky Marciano: se si arriva ai punti non vincerà. Deve metterlo KO. Gong, tredicesimo round… Marciano e Walcott sono a centro ring. Rocky prova col sinistro, ma Walcott indietreggia. Prova ancora col sinistro, due volte, ma Walcott indietreggia sempre, sa di essere in vantaggio ai punti, lo sa e guadagna tempo. Marciano lo insegue. Lo fa lentamente, mentre l’altro pedala all’indietro, sempre girando verso la sinistra di Rocky. E’ con le spalle a venti centimetri dalle corde dal lato dei secondi di Marciano. … Quarantatreesimo secondo del tredicesimo round… Il gancio destro di Rocky Marciano, terribile, devastante, micidiale. Il colpo più spettacolare della storia della boxe. Walcott va giù, si accascia lentamente sulle ginocchia mentre con il braccio sinistro cerca di reggersi sulla corda più bassa. Poggia la fronte sul tappeto mentre Charley Daggert lo conta… otto, nove, dieci… out. Il primo ad annunciarlo ai venti milioni di radioascoltatori è Don Dunphy. Poi, quando cala il microfono a centro ring, è lo speaker del Municipal Stadium… “The winner and the new haveyweight champion of the world… Rocky Marciano”

24 Settembre 1953 Per Marciano è la seconda difesa del titolo. Ne viene dal successo al primo round su Walcott nel match di rivincita. Il suo avversario è quel Roland La Starza, ragazzo del Bronx di genitori italoamericani, che è il pugile che è andato più vicino (e resterà l’unico) a sporcare il record di Rocky… con un pareggio. E’ successo al Garden il 24 Marzo 1950. Marciano ne usciva dal disgraziatissimo match con Carmine Vingo ed era ancora segnato da quanto accaduto, e Roland La Starza (37-0) era un beniamino del Garden. Non era previsto match pari come da regolamento di quel periodo per gli stati di New York e del Massachusetts, e al termine dei dieci round i punteggi dei giudici sono 5-4 e 4-5; per l’arbitro Jack Watson è 5-5. Entra in scena come da regolamento il punteggio supplementare e per Watson il vincitore è Rocky, con il punteggio di 9 a 6, in virtù anche di un atterramento inflitto all’avversario nel settimo round. Oggi il ring è quello del Polo Ground di New York, lo stadio del baseball.

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La Starza (53-3, 24 KO) sa bene come si combatte Marciano; boxa di rimessa, ma quando Rocky gli si fa sotto accetta la lotta a distanza ravvicinata. Al termine del sesto è in vantaggio ai punti sui cartellini dei due giudici a bordo ring, per l’arbitro Ruby Goldtein sono tre round a testa. Ma la pressione di Marciano è continua ed asfissiante. Il round si chiude con un gancio sinistro di Rocky che scuote l’avversario. Dal settimo round il jab sinistro di La Starza non riesce più a frenare il continuo avanzare di Marciano e le sue spalle sono sempre più spesso sulle corde. Ottavo, nono e decimo sono durissimi per lo sfidante. Ma La Starza è fortissimo… accetta gli scambi a media distanza senza mai legare. Ma è Marciano ad aggiudicarsi gli ultimi quattro, e al termine del decimo round i punteggi sono 7 a 3 per Ruby Goldstein, con il quale personalmente concordo, e rispettivamente 6-4 e 5-5 per i giudici Young Otto e Harold Barnes. Undicesimo round: è passato un minuto esatto dal suono della campana… Rocky costringe La Starza alle corde… un primo gancio destro scuote lo sfidante... poi, rapidissimi, montante destro e gancio sinistro. Mentre Roland sta per cadere, il gancio destro di Marciano si abbatte su di lui come una mannaia. Roland, coraggiosissimo, si rialza al cinque… e Rocky non perdona. Una serie a due mani si abbatte su La Starza e, a un minuto e 28” Ruby Goldstein (ex peso leggero da 55-6, 39 KO e un’infinità di mondiali e match immensi arbitrati) ferma il combattimento ormai impari… KO tecnico.

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17 Settembre 1954 Rocky Marciano e Ezzard Charles si sono affrontati esattamente tre mesi prima… decisione unanime per Rocky, condivisa pienamente dalla stampa (10 a 4 per L’Associated Press), ma tutti d’accordo che Charles merita la rivincita, Al Weill e Rocky Marciano stesso lo dichiarano alla stampa. Il ring è ancora il Yankee Stadium, come per il match precedente. Leggera preferenza per l’ex campione del mondo nel primo round, poi inizia il dominio assoluto di Rocky Marciano. Charles è un campionissimo, e ha il merito di accettare la lotta a viso aperto senza indietreggiare. Il risultato è un match altamente spettacolare. Ma già dal secondo round lo spettatore percepisce che stavolta Ezzard Charles non sentirà il suono dell’ultima campana. Secondo round: un primo gancio destro… Charles accusa… un secondo gancio destro e Charles è chiuso all’angolo. Serie a due mani e Charles è al tappeto. Si rialza subito e riesce in qualche modo a terminare in piedi il round. Terzo, quarto e quinto sono durissimi per Ezzard Charles. Al termine del sesto Marciano torna al suo angolo con una profonda ferita al naso. Nel settimo Charles è sull’orlo del KO, ma l’orgoglio del campione lo tiene in piedi. A questo punto i cartellini dell’arbitro e dei due giudici esprimono un 5 a 1 e due 6 a 1. Il dominio di Rocky Marciano è nettissimo. Ottavo round: corto gancio sinistro di Rocky… Charles accusa e lega… primo gancio destro… secondo gancio destro… Charles è al tappeto. Si rialza ancora subito, senza riprendere fiato, ma stavolta manca ancora tanto alla fine del round. E’ una serie di sei ganci a due mani, l’ultimo è un sinistro… Charles al tappeto attende l’out del signor Al Berl. Sono passati due minuti e 36 secondi dall’inizio dell’ottava ripresa.

Marciano batte moore

21 Settembre 1955 Tre anni prima il leggendario Archie Moore è finalmente riuscito a coronare, a trentasei anni, il sogno mondiale. Oggi la vecchia mangusta tenta il salto nella massima categoria… se lo merita in pieno. Rocky e Archie sono fisicamente simili… rispettivamente 179 e 180 cm di altezza, 85 kg e qualche etto per entrambi. E’ nella lunghezza delle braccia la differenza tra i due; quelle di Rocky sono molto più corte… ma a Rocky non è che la cosa importi granché. Il match era previsto per il giorno prima, ma è stato posticipato per via dell’uragano Ione, di categoria 4, che aveva violentemente colpito in quei giorni la vicina Carolina del Nord con forti venti e consistenti precipitazioni. Siamo ancora al Yankee Stadium, nel Bronx, di fronte a 61.574 spettatori paganti. Moore sale sul ring con un record di +149 -19 =8, 108 KO e un NC. Marciano è a +48 -0 =0; 42 avversari non hanno sentito il suono dell’ultima campana. The “Old Mongoose” usa la tattica usata da Walcott nel primo scontro con Marciano… gira sulla sua sinistra colpendo continuamente con il jab per poi doppiarlo con il destro. Marciano naturalmente è sempre proteso in avanti alla ricerca della media e corta distanza. A inizio secondo round un colpo di scena: Marciano va a segno con due ganci sinistri, poi va a vuoto con il destro e Archie Moore lo centra con un corto gancio destro… Rocky è al tappeto. Si rialza immediatamente e riprende la lotta. L’impressione è che non abbia accusato più di tanto, e il finale di round è suo. Nel terzo ha inizio il martellamento incessante di Rocky, che di qui in poi si aggiudica tutti i round (forse un pari nel quinto, ma come regalo alla vecchia mangusta). Fino alla fine del quinto Archie Moore risponde colpo su colpo, e lo scontro è bellissimo. Nel sesto il primo KD di Moore sul terribile gancio destro di Marciano, come al solito immediatamente doppiato dal sinistro mentre l’avversario sta cadendo. Moore si rialza immediatamente, anche se aiutandosi con le corde… ha sentito i colpi ed è evidentemente provato. Marciano è scatenato e vuole chiudere. Personalmente, nei panni dell’arbitro Kessler avrei interrotto il match prima del secondo KD… stavolta Archie Moore si rialza all’otto. La campana lo salva… lo salva per modo di dire, perché la punizione sarà durissima. Nell’intervallo sale il medico a controllare lo sfidante, parlotta poi con l’arbitro e il match riprende. L’inizio del settimo vede Moore portare a segno dei bei destri d’incontro che però non scuotono il campione del mondo. Su un gancio destro solo parzialmente a segno Archie Moore va al tappeto, ma l’arbitro non lo conta. Rocky lo chiude nell’angolo e solo il suono della campana ferma il suo pressing. Ottavo round… il match dovrebbe essere interrotto prima del KD. I colpi di Rocky Marciano sono un’infinità, e vanno tutti a segno. Come faccia Archie Moore a resistere in piedi è un mistero. Va giù sull’ennesimo gancio destro. Sembra non volersi rialzare, ma al sei suona la campana. Si rialza, resta in piedi a centro ring. Il sig. Kessler lo accompagna all’angolo, dove i secondi lo aiutano a sedersi sullo sgabello. C’è nuovamente il medico al suo angolo... è un’assurdità farlo continuare, ma il match riprende. Archie Moore va giù dopo un minuto e 13 secondi... dall’inizio del nono round conto sessanta colpi di Rocky Marciano, al volto e al corpo e quasi tutti a segno. All’otto Archie Moore prova addirittura a tirarsi su, ma fortunatamente ricade in ginocchio. I secondi lo tirano su a fatica e lo mettono seduto sullo sgabello. Quando si riprende i due si abbracciano e Moore concede anche un’intervista. Nei successivi sette anni e mezzo disputa altri 42 incontri, vincendone 37 (-3 =2), difendendo vittoriosamente il mondiale dei mediomassimi cinque volte, sfidando Patterson per quello dei massimi e affrontando Cassius Clay il 15 Novembre del 1962.

 21 settembre 1955 : per Rocky Marciano questo è stato l’ultimo match.

Tanti auguri, Rocky.

Paolo Lantini

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